Colombia. Armenia, Salento, Popayan. Autobus e un po’ di noia

In viaggio si prova noia. L’ho detto, mi sono tolto il peso. Non sempre ma spesso. Anche se a guardare IG potreste avere l’impressione che viaggiando sia tutto facile, bello e interessante*.

Ad  esempio. Gli spostamenti da Bogotà a Medellin, da Bogotà a Cali e anche quello, relativamente più corto, da Salento a Popayan (dove mi trovo adesso) richiedono levatacce e molta pazienza. In pratica ogni volta che cambio città devo radunare le mie forze per l’impresa. Un po’ perché sono vecchio, un po’ perché sono pigro (lazy) e un po’ per via delle strade e della geografia.

Per un tragitto di 70km si possono impiegare anche 6 ore e la relativamente breve tratta di 420 km tra Medellin e Bogotà viene in genere percorsa in 12 ore. A questa godibile ricetta poi potete aggiungere:

– il fatto che fatico a dormire sugli autobus.

– lo stile “sportivo” della guida colombiana.

– la maggior parte delle partenze per lunghi percorsi è tra le 6 e le 8 di mattina oppure di notte.

– no, sui pullman in genere non c’è WiFi e quando c’è ovviamente non va.

Mescolate il tutto e più di una volta quello che mi sono ritrovato a pensare è “ma chi me lo ha fatto fare?”

Abbiate pazienza

Insomma, parte ineliminabile del viaggio è attesa, un po’ di noia, tempi apparentemente morti che non siamo più abituati a concepire, specie se non abbiamo WiFi o un collegamento internet.

Era il 2008 quando presi il mio primo telefono con connessione a internet, un Samsung Omnia. 2008, badate bene, non 1908. Allora molti mi chiedevano a cosa mi sarebbe servito avere un telefono connesso a internet. Adesso credo che tutti voi abbiate la risposta.

Google aiuta anche troppo

Oggi non si chiedono più consigli perché in fondo Google sa meglio degli abitanti del posto qual è il ristorante migliore o più in voga della città. Questo è quasi un dato di fatto, non un ragionamento da nerd. Da un lato i big data e dall’altro l’esperienza di una singola persona.

Viaggiare allora, mi sforzo di guardare sempre il lato positivo, vi permette/vi obbliga a  ragionare, vi mette comunque a contatto con un’altra realtà, dove WhatsApp, Google Maps e Yelp sono sempre presenti ma magari non sempre accessibili.

Imparerete (e imparerò perché non sono ancora tanto bravo nemmeno io) a gestire quella cosa chiamata noia. Magari ad avere più pazienza, a stare senza qualcosa da fare senza impazzire, senza controllare il telefono ogni 5 minuti..

Perché poi in fondo si casca sempre li, sul tempo e su cosa farne, perché non è poi il tempo la cosa più importante che abbiamo?


Ora vogliamo proseguire verso Popayan?

O magari vi interessa di più:

*A questo proposito leggetevi qualche post di Thor su questo blog.

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