Oslo cosa vedere. Sembra facile, in fondo la capitale norvegese è piccolina. Oslo non è infatti certo una metropoli e, forse anche per questo è estremamente interessante. Sono infatti pronto ad ammettere che la Norvegia, e Oslo in particolare, mi hanno rapito il cuore.
Ora mettiamoci di lena buona e cominciamo andando per gradi, anzi per quartieri:
- Sentrum e Aker Brygge
- Opera House e Barcode Project
- Grunerlokka
- Vygeland
- Gronland
- Bygdoy
Oslo cosa vedere. Quartiere per quartiere
Sentrum e Aker Brygge
Il primo impatto con la città, forse anche per via dell’ostello in cui ho dormito, non era stato particolarmente incoraggiante. Niente di brutto, ma la città sembrava avere un’aria un po’ cupa. Forse c’entrava il tempo che difficilmente, in Ottobre, regala splendide e radiose giornate di sole.
Lasciando però da parte il tempo atmosferico e dando modo ai sensi di rilassarsi, una volta che quella sensazione di allerta vigile, dovuta all’ignoto panorama urbano, lascia il passo ad una curiosa voglia di vedere cosa c’è dietro l’angolo, ecco che Oslo comincerete a capirla ed apprezzarla.
Per raggiungere il quartiere di Aker Brygge e il Sentrum potreste partire dalla fortezza dell’Akershus e dal Museo della Resistenza, passare al vicino Museo dell’Architettura e procedere verso ovest arrivando fino ad uno degli edifici più classici e riconoscibili di Oslo (anche se forse non bellissimo), il municipio in mattoni rossi chiamato Radhuset. Siete nel Sentrum di Oslo, una zona piuttosto grande compresa tra il palazzo reale e la stazione. Qui troverete alcune cose da fare:
- dare un’occhiata alla storia del premio Nobel per la pace (che negli ultimi anni ha perso un po’ di smalto ma tant’è…)
- Fare un salto al museo di Storia naturale ( vicino al palazzo reale) che condivide il biglietto con il museo delle navi vichinghe di Bygdøy.
- Oppure ammirare qualche dipinto nella Galleria Nazionale ( attenzione al “Viandante sul mare di nebbia” e, ovviamente, al plurirubato e famosissimo “Urlo” di Munch).
Sempre in centro si trova poi il modaiolo, moderno e interessante quartiere di Aker Brygge, dove troverete ristoranti, il leggermente supponente museo di Arte Moderna Astrup Fearnley con, tra gli altri, alcuni pezzi di Hirsch.
Quasi di fronte all’Aker Brygge si trova poi la penisola di Bigdoy dove potrete visitare il museo della navigazione e quello delle navi vichinghe (giusto per capire se Vikings, la serie tv, è ben fatta). In ogni caso, della penisola di Bigdoy e dei suoi musei, ne parleremo più avanti.
Opera house e Barcode Project
Dal centro muoviamoci verso est e raggiungiamo un altro edificio classico della città: l’ Opera House di Oslo, forse l’edificio più riconoscibile di tutta la Norvegia. Una costruzione bianca e squadrata che non potrete fare a meno di notare se superate la stazione centrale e andate verso il mare. Se vi interessa l’opera i biglietti per gli eventi dell’Opera house di Oslo non sono difficili da trovare e anche il negozio di souvenir all’interno ha cose molto interessanti.
Attorno all’Opera House è stato costruito anche un quartiere tutto moderno e pieno di torri svettanti, si tratta del controverso progetto Barcode. Al link che qui vedete vi racconto la storia del Barcode, per quello che qui ci interessa possiamo dire si tratti di un quartiere modernno, non particolarmente amato e ancora decisamente senz’anima, anche perché non ancora finito.
Grunerlokka
Grunerlokka è un po’ il quartiere hipster di Oslo, molto cool e pieno di bar, ristorantini, negozietti e adesso smetto con i vezzeggiativi perché mi viene il mal di stomaco.
Diciamo che l’originaria aria di quartiere operaio è svanita da molto tempo e al posto di birrerie e bordelli troverete parrucchieri/barbieri da riviste patinate e caffè ecofriendly. Dicesi gentrificatzione e nessuno è davvero riuscito a capire se sia una cosa inevitabile, un bene o un male. I prezzi, potete starne certi, renderanno molto leggero il vostro portafoglio, anche solo dopo una colazione. Comunque.
Gallerie, negozi vintage, ecoshop (?), Grunerlokka sembra davvero mettercela tutta per intrattenere il turista e, ovviamente, non mancano i locali notturni. Quando dico locali notturni intendo soprattutto, il Blå. Una discoteca che non è solo una discoteca ma un centro culturale tra i più, scusate il termine anni ’80, fichi che abbia mai visto e certamente tra i primi 5 club del Nord Europa. E se non ci credete date un’occhiata al sito e al programma dei prossimi mesi e poi ne riparliamo.
Vygeland park
Eccoci ad un punto centrale. Se volete rispondere alla domanda “Oslo cosa vedere?” Il Vygeland/Frogner park deve essere nei primi 3 posti. Si trova a est rispetto al centro della capitale, un po’ fuori dalla zona centrale (ci arriva il tram numero 12 ).
Non sono una persona particolarmente affascinata dai parchi eppure il Vygeland sembra essere qualcosa di più di un semplice parco. Certo, troverete ragazze e ragazzi che vanno a correre, signorine con il cagnolino e mamme con il passeggino (o babbi, non vorrei che qualcuno pensasse male, visti i tempi che corrono). Insomma, tutto il classico repertorio, ma poi ci sono le statue che sembrano essere la rappresentazione plastica di quegli incubi che fanno dei thriller/gialli scandinavi libri da classifica.
Perché sembra davvero esserci qualcosa nella psiche collettiva del nord Europa, qualcosa che il poco sole, la pioggia e le brevi estati (global warming escluso) sembrano coltivare con cura. Una malinconia a tratti violenta, un umorismo macabro che trova espressione nelle statue, più di 200, che sono esposte nel Frogner Park, perché questo è il nome del parco che ospita i lavori dello scultore norvegese Gustav Vygeland.
Groenland
Infine un accenno ad un ultimo quartiere della città di Oslo che inserirei tra le cose da vedere, specie di notte, Groenland.
Si tratta del quartiere forse più multietnico di una capitale che ha un buon 10% popolazione non norvegese. Alcuni locali servono in effetti piatti etnici e bevande a prezzi decenti (tipo 6 euro per un piatto di curry o un kebab, che per gli standard di Oslo non è affatto un prezzo malvagio).
Di certo, oltre ai piatti di curry a buon mercato, quello che potete trovare è una vivace vita notturna e un po’ di spaccio. In particolare vi segnalo due vie/locali (per la vita notturna, non per lo spaccio).
Nella via che ha lo stesso nome del quartiere, Groenland, si trovano un paio di locali interessanti, il Rock-In e il Dattera till Hagen. Se poi volete essere proprio cool, potete andare al MEK (Mekaniske Verksted), una vecchia fabbrica riconvertita in birreria. I prezzi sono alti, ma non altissimi e allora, in mezzo a biondi e bionde alticce, direi che è facile passare una bella serata!
Oslo cosa vedere – la penisola di Bigdoy e i suoi musei
Siamo quasi alla fine e siamo arrivati a …Bygdøy. Si tratta quasi di un luogo a parte rispetto a Oslo, e lo si capisce soprattutto passeggiando in questi sentierini poco battuti. Sembra molto strano che a poche centinaia di metri ci sia una capitale europea con tutti i suoi uffici, servizi e industrie.
Dal porto di Oslo parte un battello che raggiunge la penisola in 10 minuti, ma dovete sapere che la passeggiata lungo la baia di Oslo (1h) o una camminata in Bygdøy Allé (45min) fino alla penisola, possono essere buone alternative, per diversi motivi. Primo perché vedrete una interessante parte della città e poi perché una volta arrivati nella penisola, potrete prendere i sentieri che la attraversano invece della strada principale.
E poi ci sono i musei. Parentesi. So che sembro un po’ monotematico ma almeno 4 musei di Oslo sono assolutamente notevoli (Galleria nazionale, Fram, navi vichinghe e Astrup Fearnely per me).
Torniamo a noi e a Bigdoy. Qui troverete i musei dedicati a:
- la leggendaria nave Fram, usata per le spediziona artiche e antartiche, che vedrete proprio davanti a voi, infatti il museo è stato costruito attorno alla nave.
- Kon-Tiki, cioè il museo dedicato a Thor Heyerdal e alle sue imprese nel Pacifico volte a testimoniare un possibile contatto tra i popoli polinesiani e l’America del Sud (recentemente è uscito anche un film dello stesso titolo, Kon Tiki).
- Museo marittimo, dedicato alla storia della navigazione norvegese.
- Il Museo delle navi vichinghe, fiore all’occhiello di Oslo.
- Infine il museo popolare/folcloristico, con alcuen pregevoli ricostruzioni di costruzioni tipiche come le chiese in legno.
Tenete presente la possibilità di fare biglietti multipli per risparmiare qualcosa. In ogni caso, anche se non siete topi da museo, solo passeggiare per la aree verdi di Bigdoy sarà piacevole e rilassante. Per me un must.
Oslo cosa vedere. Qualche elemento generale
Abbiamo parlato dei quartierei, ma cosa dire di Oslo in generale?
La città è per gran parte moderna, manca un centro storico vero e proprio e uno dei pochi edifici con qualche annetto alle spalle è la fortezza Akershus, al cui interno si trova il già citato Museo della Resistenza (a proposito, lo sapete che il movimento norvegese di resistenza all’occupazione nazista è il più longevo fra tutti? infatti combatté i tedeschi per ben cinque anni, dal 1940 fino al ritiro delle truppe naziste nel 1945 (se vi interessa la questione vi suggerisco il film Max Manus – man of war)).
Inoltre, se qualcosa può riassumere il carattere tosto e risoluto della città, che ha saputo reagire con razionalità e orgoglio agli attentati di matrice xenofoba e neo – nazista compiuti da Breivik nel 2011, è l’edificio della municipalità di Oslo. Il municipio, chiamato Radhuset, è un imponente e tozza struttura di mattoni rossi che non potrete fare a meno di notare. Forse potrebbe non essere considerato bellissimo ma in qualche modo, almeno nella mia mente, è uno degli edifici più rappresentativi della città.
Ecco insomma, se si esclude il discusso Barcode Project, Oslo ha tutta l’aria di essere una tranquilla “capitale di provincia”, umile, efficiente, integrata, ecologica (per quanto una città moderna possa esserlo), funzionale ma anche, e qui sta la presa, qui sta il fascino, creativa, multietnica, moderna ed estremamente progressista.
Senza dubbio capace di offrire una qualità della vita invidiabile e un contesto generale rilassante, sia per la struttura “raccolta” della città sia per la possibilità di arrivare, anche a piedi, in luoghi d’interesse naturalistico (dal centro della città si possono raggiungere sia percorsi di trekking a nord della città sia che i già citati percorsi di Bigdoy).
Eccoci qua. Il post su “Oslo cosa vedere” è finito. Se vi sentite ancora in animo di leggere qualcosa provate i link qui sotto.
Oslo vi sta piacendo ma costa troppo?
Siete interessati scoprire cosa potete fare e vedre a Copenaghen?
Infine, per rimanere in Norvegia, due articoli su su cosa vedere a Bergen e cosa vedere a Stavanger!
Forse, complici le ondate che vanno e vengono, siete incerti e indecisi… ripartire o no?