Tbilisi, cosa vedere per riuscire a ritrovare il sogno Europeo. Update 2025

Ecco un articolo sulla capitale della Georgia. “Tbilisi cosa vedere” è un post a cui tengo molto. Perché ci tengo molto? la risposta breve è che Tbilisi è semplicemente affascinante, una delle mie capitali preferite. Quella lunga prevede un po’ di vodka, una serata in un club particolare, alcuni strani personaggi e molto cibo.

Ovviamente Tbilisi è affascinante soprattutto nel centro storico ma anche le parti più decadenti hanno un certo carattere, carattere sovietico ma sempre carattere. Forse abitare in un vecchio palazzone brutalista nella periferia non sarà il massimo per l’inquilino ma per noi stupidi turisti è una finestra su un mondo passato, sulla guerra fredda e su un periodo in cui tutto era più semplice e più bello allo stesso tempo (che poi in realtà non fosse così è un dettaglio che ai nostalgici non diciamo).

Recentemente Tbilisi, e la Georgia tutta, sono state nuovamente al centro delle vicende geopolitiche, con il popolo georgiano a protestare in strada un governo guidato al partito filorusso Sogno Georgiano (del miliardario Ivanishvili) che più che un sogno sta diventando un incubo per i georgiani (ok, il gioco di parole era fin troppo banale, ma le speranze europee della Georgia sono vere, le mire espansionistiche della Russia molto concrete e la questione dell’Ossezia del sud e della Abkhazia ancora fresche).

Tbilisi cosa vedere. Immagine delle proteste del 2024, fonte wikimedia.

Tornando al turismo, Tbilisi offre molti spunti anche al turista goloso: buon cibo, ristoranti di livello e molte, molte cose da vedere, dai mercatini al parco botanico al museo del cinema, da via Rustaveli con il centro commerciale chic e i suoi negozi griffati, all’architettura moderna di Europe Square.

E mi piace ancora ricordare l’effetto che fa superare il confine Armeno – Georgiano e trovarsi davanti la bandiera con la croce rossa in campo bianco, della Georgia, e quella blu con le stelle gialle dell’Unione Europea.

Un’Unione difficile

La Georgia, ormai da diverso tempo, ha espresso il desiderio di far parte di quell’Unione che qui da noi è sempre un po’ bistrattata (ma si sa, in tempi difficili bisogna sempre trovare qualcuno a cui dare la colpa e quindi che siano gli immigrati o l’Unione Europea tutto va bene, a patto che non si guardino le proprie responsabilità e nquelle dei super ricchi).

La bandiera Georgiana e quella dell'UE. Nel 2016 è entrato in vigore l'accordo di associazione con la creazione di un'area di libero scambio.
Tbilisi cosa vedere. La bandiera Georgiana e quella dell’UE. Nel 2016 è entrato in vigore l’accordo di associazione con la creazione di un’area di libero scambio.

Iniziamo l’elenco “Tbilisi cosa vedere” e partiamo dal 2014

Tbilisi, capitale della Georgia, ha certamente beneficiato di quel cammino che il paese ha intrapreso dal 1989, quando 20 dimostranti anti sovietici sono stati uccisi nei pressi del parlamento. Questo cammino ha portato, e porterà sempre di più, Tbilisi ad essere una città europea moderna e vivace, anche grazie ad un settore turistico in costante crescita.

Il mio primo impatto con la capitale è stato…inaspettato. Era il 2014 e arrivavo dal casino infernale, in senso buono, di Istanbul e anche solo uscendo dal piccolo aeroporto internazionale “Shota Rustaveli”, intitolato ad un famoso poeta e scrittore georgiano, capii subito di essere capitato in un posto speciale. La sensazione, un misto di piacevole sorpresa e tranquilla rilassatezza, non fece che amplificarsi al momento di scendere dalla collina di Metekhi per posare gli occhi su Europe Square.

In questa foto di Tbilisi si può vedere Europe Square con l'auditorium (i due cilindir argentati), il palazzo presidenziale in alto a destra e il ponte della pace sulla sinistra.
Tibilisi cosa vedere. In questa foto di Tbilisi si può vedere Europe Square con l’auditorium (i due cilindri argentati), il palazzo presidenziale (la struttura con la cupola proprio sopra l’auditorium) e il ponte della pace sulla sinistra.

Una piazza ordinata e verde, con edifici moderni dall’architettura forse un po’ eccessiva, il tutto dominato da un palazzo presidenziale con la cupola in vetro a forma di uovo. E io che mi aspettavo una città caotica con palazzoni sovietici decadenti accanto ad un centro storico mal conservato…

Tbilisi cosa vedere, Italiani!

Tbilisi cosa vedere, immagine della città in versione notturna. Foto di Edvinas Daugirdasda Pexels.

Venni a sapere solo successivamente che gran parte di quello che vedevo scendendo dalla collina era opera di architetti italiani:

  • L’auditorium, costituito da due strutture sinuose a forma cilindrica che partono da un unico muro è progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas.
  • La Public service hall (che si può intravedere nella foto sopra all’estrema sinistra) è anch’essa progettata dallo studio Fuksas.
  • Il palazzo presidenziale ha visto l’intervento dell’architetto Michele De Lucchi.
  • Il ponte della pace è stato progetto sempre dallo studio di De Lucchi (non mi occupo di architettura, ma per completare il quadro posso dirvi che De Lucchi ha progettato edifici in diversi luoghi della Georgia (Batumi, Marneuli, Mtskheta) e nel 2009 ha avuto da Saakashvili la cittadinanza onoraria georgiana).

Attraversato il fiume Kura si entra in una parte forse ancora più affascinante di Tbilisi, il vecchio quartiere storico dominato dalla fortezza di Narikhala.

Una foto notturna della parte storica della città, in alto a sinistra la fortezza di Narikhala.
Tbilisi cosa vedere. Una foto notturna della parte storica della città, in alto a sinistra la fortezza di Narikhala. Nell’elenco della spesa la fortezza e una camminata sulla collina che domina la parte vecchia della città sono un must. La foto è pessima, lo so, chiedo venia.

Tbilisi cosa vedere: Rustaveli! tutta tutta.

Rustaveli (poeta e scrittore georgiano) è invece l’arteria centrale di Tbilisi, che parte dalla rotonda di Freedom Square (inconfondibile, con la statua di San Giorgio che uccide il drag, procede con l’ovvio centro commerciale griffato Galeria, e procede più o meno fino all’accademia delle scienze. Lungo questa strada larga e trafficata si trovano:

  • il Museo Nazionale. Particolarmente bella la nuova ala dedicata agli ominidi, in particolare ai ritrovamenti di Dmanisi (il più antico fossile di ominide al di fuori dell’Africa, dalle cui analisi sembra emergere l’idea che una lunga serie di ominidi, che si credevano specie differenti facciano in realtà parte di un’unica linea evolutiva molto più complessa di quanto previsto). Da segnalare anche il tesoro al piano inferiore e l’ultimo piano dove si trova la parte dedicata all’occupazione sovietica.
  • La Galleria Nazionale. Relativamente piccola ma meritevole.
  • L’edificio che fino a qualche anno fa ospitava il parlamento, oggi spostato a Kutaisi.
  • Il museo Tsereteli di arte moderna.
  • La Georgian National Opera House, un edificio del 1851, in stile neo moresco.
  • E inoltre, importantissimo, un numero notevole di caffè, ristoranti e negozi dall’aria accogliente e/o costosa.

Rustaveli poi cambia nome e prosegue verso nord-ovest entrando nel quartiere di Vake e terminando al Vake Park. Anche a Vake, quartiere residenziale della medio-alta borghesia, si possono trovare diversi ristoranti e caffè.

Tbilisi cosa vedere. Scorcio di Rustaveli street e Freedom square con la statua di San Giorgio e il drago.
Tbilisi cosa vedere. Scorcio di Rustaveli street e Freedom square con la statua di San Giorgio e il drago.

Dall’altra parte del fiume, sponda est diciamo, mi rimangono impressi la piazza Marjanishvili e la gradevole Aghmashenebeli street (ristoranti, negozi e un museo dei selfie che al momento risulta chiuso) che arriva quasi fino alla stazione dei treni da cui, se volete, potete prendere anche un treno ragionevolmente moderno verso la modiaiola Batumi.

I cambiamenti di Tbilisi tra il 2014, il 2016 e il 2022.

Tra le cose da vedere a Tbilisi non so se il museo del cinema, teatro e letterauta, in Kargareteli street, possa essere messo in cima alla lista. Se avete tempo però si trova in un edificio fantastico e dentro potrete trovare locandine come questa...
Tbilisi cosa vedere. il fu Cultural History Museum, adesso diventato Art Palace Museum, in Kargareteli street, può essere messo in lista, specie se siete appassionati di vecchie locandine di film sovietici. si trova, tra l’altro, ospitato in un edificio fantastico.

Tra il 2014 e il 2016, anno della mia seconda visita, sono cambiate diverse cose. Nel 2014, uscendo dalle poche vie del centro, si poteva immediatamente toccare con mano le problematiche economiche e sociali del paese.

Nel 2016 sembrava invece che un certo benessere si stesse diffondendo in tutta la città. Le case del centro storico sono state restaurate e trasformate in appartamenti per la classe medio/alta o in boutique hotel dai prezzi esorbitanti. I turisti affollavano ad ogni ora del giorno la stradine che si arrampicano fino alla fortezza di Narikhala e la famosa zona termale di Abanotubani.

Anche l’inglese stava cominciando a diventare la lingua standard di chi ha a che fare con i turisti.

Alla mia terza visita, nel 2022, le differenze erano ancora più pronunciate. La lunga battaglia tra la parte della popolazione che vuole l’Europa e quella che vede con serenità il rimanere nell’orbita sovietica era viva allora come oggi (2025) e una certa tensione era viva e palpabile nelle strade. La differenza poi tra la campagna georgiana e la capitale era, tra il 2014 e il 2022, molto aumentata, con la parte rurale del paese che faticava a tenere il passo della brillucicangte capitale.

Tbilisi cosa vedere: suggerimenti per viaggiatori pigri come il sottoscritto

Voglio giusto darvi due suggerimenti.

Il primo è di affittare una stanza in una delle strutture termali della vecchia Tbilisi, giusto per rilassarvi un pomeriggio. I gestori possono essere un po’ “ruvidi” e in genere non parlano inglese ma 1 ora di bagno nell’acqua sulfurea è molto piacevole, il tutto a partire da 25-30 lari (circa 13 euro e ci si può stare anche in due ma questi erano przzi pre pandemia, per cui sicuramente ci saranno stati aumenti). Tenete presente che alcune strutture sembrano uscite dritto dritto da Saw L’enigmista più che da una SPA per borghesi panzuti con la Maserati. Avvisati.

Il secondo consiglio è di andare a cenare al Pur-Pur, un ristorantino incredibile con uno stile belle epoque, che vi farà sentire l’aria che si respirava nel 1920. La cucina è buona, ogni sera c’è musica e i prezzi sono…bè, simili ai nostri. Ne vale la pena.

Per dormire non mi sento di consigliarvi nulla in particolare. L’offerta è amplissima, sia su booking.com che su Airbnb. A seconda dei vostri gusti potreste preferire la zona di Rustaveli (moderna) o quella storica. Occhio perché i prezzi tendono ad essere alti se siete soli e non prenotate con un po’ di anticipo.

Tbilisi cosa vedere. Vista notturna della riva ovest del fiume Kura dalla collina di Metekhi.
Tbilisi cosa vedere. Vista notturna della riva ovest del fiume Kura dalla collina di Metekhi.

Carissimi, il post su “Tbilisi cosa vedere” è finito. Direi che adesso è ora di spegnere il computer e mettersi in marcia. Se il periodo è invece quello del lockdown allora vi suggerisco altre letture.

Chi è interessato a proseguire il viaggio nel caucaso può andare e scoprire cosa vedere a Yerevan o fare un viaggio in Georgia da Kutaisi allo Svaneti.

Oppure sui monasteri nella gola del Debed!

Se avete bisogno di una spinta vi dò 5 motivi per cui vale la pena visitare il Caucaso.

Cambiamo completamente discorso e andiamo in Laos.

2 commenti

  1. Tbilisi ha fatto davvero passi da gigante. Ci ero stato per lavoro nel 2010 e faceva quasi paura, anche il centro storico. Adesso si è gentrificata ed è molto più simile ad una qualsiasi capitale europea. Eppure conserva qualche angolo ancora magico. Ovvio che i prezzi sono saliti.

    • In effetti anche io sono assai favorevole a cercare nuovi modi di esprimersi, nuovi modi di raccontare le cose, in particolare i viaggi. Certo questo non si dovrebbe tradurre in nuovismo, in sensazionalismo o trovate che hanno poca profondità. Intanto mi piace cercare di raccontare anche aspetti politici e/o più impegnati. Non ci sto riuscendo, lo so, ma mi piacerebbe parlare di tutto quello che sta fuori dall’obiettivo.

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