Irene Mazzucato: Canada, Italia e l’oro che non luccica

In questa intervista a Irene Mazzucato parliamo di Canada, viaggiatori, Italia e tante altre belle cose. Devo però fare subito una premessa, doverosa ad Irene e ai miei, pochi, lettori.

Come tutti gli esseri umani ho delle preferenze. Per quanto non creda nei confini, e ancor meno nelle Nazioni, posso dire che se c’è un paese che ho idealizzato è il Canada.

I motivi sono moltissimi. Dalla tutela dell’ambiete, all’apertura mentale dei suoi abitanti (almeno quei pochi che io ho conosciuto), passando per la qualità della vita e la forza con cui riafferma i concetti di multiculturalità, accoglienza e rispetto per la diversità. Insomma, il Canada, visto da qui, mi sembra il futuro. Una società aperta, capace allo stesso tempo di fare i conti con il proprio passato (riconoscendo, ad esempio, i crimini commessi contro i popoli delle Prime Nazioni) e preparare il terreno per un avvenire sostenibile.

Certo, non sono così ingenuo da pensare che siano tutte rose e fiori. Sebbene ci siano molti elementi concreti per dire che quello che ho scritto sopra è vero, ci sono tanti altri elementi che ci raccontano un Canada un po’ diverso da quello che io mi sono immaginato. E quando ci sono stato in viaggio ho cercato con tutto me stesso di capire che cosa si nascondesse sotto l’apparenza di un paese (quasi) perfetto.

Prima di vedere la puntata di Patriot Act di domenica 1 settembre (con Hassan Minaj su Netflix, non mi stancherò mai di ripetervi che ne vale la pena) ero abbastanza convinto del fatto che il più grosso problema del paese fosse proprio il rapporto con i popoli indigeni. È stata proprio la pessima figura di Trudeau nel programma a farmi riflettere*.

Forse le cose stanno un po’ peggio di come immaginavo?

La puntata integrale è ovviamente su Netflix ma qui trovate un corposo riassunto. Merita.

Poi, una mattina, m’imbatto nella storia (intesa come Instagram stories) di Irene Mazzucato dove parla del costo di un piano tariffario mobile+internet in Canada, in particolare a Vancouver. La cosa può sembrare strana, e priva di collegamento, ma ricordo che ad Ottawa ero finito a fare lo stesso discorso con un signore di Couchsurfing che mi accompagnava in giro per la città. Era strabiliato dal fatto che il mio piano tariffario, all’epoca con 3, venisse 6/8 euro al mese contro i 60/80 dollari che pagava lui.

Partendo da qui (sono le compagnie che ci lucrano sopra in maniera stratosferica o i costi sono maggiori?) mi sono detto che sarebbe una bella cosa avere notizie di prima mano da chi ci vive nel Canada. Così ho contattato Irene, originaria del Veneto, che ha molto gentilmente accettato di rispondere alle mie domande.

1 – Ciao Irene, come prima cosa ti ringrazio per la gentilezza e poi ti vorrei chiedere una cosa ovvia. Come mai hai scelto il Canada come paese per trasferirti? si tratta di lavoro o ci sono altri motivi?

Prima di iniziare a rispondere a queste domande vorrei premettere che ogni cosa è assolutamente SOGGETTIVA. Ho molti amici italiani in Canada e ognuno ha una propria opinione, spesso in totale opposizione a quella di altri.

Sono arrivata in Canada la prima volta a gennaio 2016 per fare l’Au Pair, ossia la ragazza alla pari. Ero molto indecisa tra Australia o Canada (mi piace pensare in grande!) e quindi mi sono detta: la prima famiglia che trovo e sento che è quella giusta, vado! E Vancouver è stato…ero inizialmente in contatto con una famiglia del Manitoba ma per un motivo e per l’altro non è andata in porto (e meno male, non c’è molto da fare laggiù!)

Canada

2 – Il Canada è immenso e dire immenso non rende bene l’idea per chi non ci sia stato. Tu volevi andare a Vancouver o è stata una scelta obbligata?

Come dicevo prima, è stato un caso! Volevo comunque una grande città, le mie scelte erano Vancouver, Toronto o Montreal. Col senno di poi forse Toronto sarebbe stata meglio in quanto è molto più facile viaggiare partendo da là, è molto vicina a tante città americane e alle Niagara Falls. Never mind, nella prossima vita!

Canada

3 – A leggere i giornali il Canada, e la città di Vancouver in particolare, sono sempre in cima a tutte le classifiche per vivibilità e qualità della vita. Tu cosa ci puoi dire della tua qualità della vita a Vancouver?

Allora…discorso un po’ lungo e complesso. Sicuramente la qualità della vita è alta, si vive bene e c’è un buon equilibrio tra vita e lavoro. Penso però che il costo della vita sia eccessivo, anche in proporzione agli stipendi locali. Ci sono molti pregi e molti difetti, ma ne parlerò nelle prossime domande 😉

Irene Mazzucato Canada 4

4 – Più in generale invece cosa ne pensi del Canada? È tutto oro quello che luccica o magari, vivendoci, ti sei resa conto che non tutto è così fantastico come sembra ?

Non è assolutamente tutto oro quello che luccica. La burocrazia (sia per quanto riguarda la questione visto sia la burocrazia una volta che si è già in Canada) è lunga e complicata, anche se meno che in Italia (N.d.R e qui mi si scioglie come neve al sole il primo mito… l’efficientissima burocrazia canadese dove fai tutto con un sorriso e un clic).

Io parlo solo per Vancouver, ovviamente; altre città non ne conosco. Gli affitti sono molto alti e comprare una casa è praticamente impossibile, il mercato è alle stelle e ogni anno aumenta. La loro mentalità, inoltre, è molto diversa dalla nostra ed è veramente difficile fare nuove amicizie e mantenere i rapporti d’amicizia. Al contrario, è facile conoscere gente nuova…ma la conoscenza e l’amicizia sono due cose diverse.

A Vancouver il clima è mite (io sono Veneta e le temperature sono le stesse, d’inverno) ma piove molto, per qualche mese l’anno ogni giorno. Per alcuni non è un problema, per me sì…la pioggia mi deprime, soprattutto quando dura decine e decine di giorni.

Irene Mazzucato Canada 3

5 – Ti faccio una domanda interessata. Volendo organizzare un viaggio nella parte ovest del Canada, cosa consiglieresti di vedere?

Io ho visitato solo la British Columbia. Must see: Vancouver, Victoria, Kelowna, Whistler e Joffre Lake e le Rocky Mountains. Ci sono tantissimi altri posti da vedere, soprattutto per fare camping, ma non è il mio genere di viaggi e quindi ancora non li ho visti.

6 – Ultima domanda sul Canada e poi prometto che la smetto. Quando ci ero stato nel 2015 mi aveva colpito la situazione dei popoli delle Prime Nazioni. Difficoltà d’integrazione, problemi diffusi di abusi di sostanze, un rischio 3 o 4 volte maggiore per le donne indigene di essere violentate o uccise rispetto alle donne non indigene. Inoltre ho sentito anche numeri che parlano di circa 4000 donne uccise o scomparse negli ultimi 30 anni. Tu sai qualcosa di questa situazione?

Purtroppo non sono informata su quanto riguarda gli indigeni e le loro condizioni di vita nella società di oggi. Quello che posso dirti con certezza è che a Vancouver c’è un GRAVE problema di abuso di sostante, stupefacenti soprattutto, ma anche di alcool.

Penso che alcool e droga siano due cose collegate, ma la droga sicuramente è il problema maggiore. Gli homeless sono veramente tantissimi, soprattutto a downtown. C’è una via in particolare dove praticamente non si riesce a camminare perché i marciapiedi sono interamente occupati…è casa loro 😉.

Io come donna mi sento sicura, non mi sono mai sentita in pericolo camminando per strada, né in periferia né in centro città, ma la via che dicevo prima è assolutamente da evitare, soprattutto di notte. La gente non è cattiva e non ti farebbe del male, ma quando hanno il corpo saturo di sostante stupefacenti non sempre rispondono delle proprie azioni.

7 – E invece che cosa ci puoi dire dell’Italia? Credo che viaggiando, o vivendo all’estero, si riesca ad avere un quadro più chiaro delle “cose nostre”. O che almeno si possano comprendere meglio alcuni aspetti.

Ogni scarrafone è bello a mamma sua 😉 Io vivo all’estero per amore, perché al cuore non si comanda, ma in Italia vivo bene. L’unico problema, si sa, è il lavoro. Però ci sono tanti, tantissimi, enormi vantaggi che si comprendono solo una volta che si vive fuori dall’Italia. Come si suol dire, si capisce quanto si ama una cosa solo quando non la si ha più. La cultura, le tradizioni, il cibo, l’arte e l’architettura (e altre mille cose) che ha l’Italia non le ha nessun altro nel mondo

Irene Mazzucato Canada 2

8 – Da quello che ho potuto vedere sul tuo profilo sei una grande viaggiatrice. A me personalmente, tra tante altre cose, il viaggio mi ha trasmesso una certa dose di umiltà e la capacità di dare il giusto valore alle cose (perlomeno ci provo ecco…). Tu cosa hai imparato dai tuoi viaggi?

Sì, confermo che viaggio molto. Sono più che altro una viaggiatrice-low-cost: prenoto i voli quando trovo grandi offerte (indovinate con che compagnia volo 😉) e li pago sempre poco; inoltre, anche per l’alloggio, non mi piace l’albergo di lusso e preferisco bed&breakfast.

Sono dell’idea che siano meglio 3 viaggi low cost piuttosto che uno di lusso. Questo è quello che mi ha insegnato il viaggio: non è importante il lusso ma la sostanza! Questo principio bisognerebbe applicarlo in ogni situazione nella vita, a partire dalle persone. Un libro non si giudica dalla copertina!

I viaggi inoltre mi hanno trasmesso la passione per le lingue…sto ora imparando la quinta!

9 – Invece il tuo rapporto con i social media com’è? oggi se non condividi mentre viaggi sembra che le cose abbiano meno valore. Io sono pessimo con i social media ma mi rendo conto che ci sono anche molte cose interessanti. Tu cosa ne pensi?

Io sono la travel blogger dei poveri 🙂 Sono molto molto social e condivido sulle instagram stories quasi ogni mio aspetto della vita quotidiana; al contrario, i feed li uso solo per le foto dei miei viaggi.

Uso anche Facebook ma preferisco Instagram. Ne sono proprio dipendente. Mi piacerebbe tanto avere un profilo di successo, ma sono consapevole che sia un lavoro a tempo pieno e io purtroppo non ho né tempo né pazienza né creatività, quindi mi accontento di condividere le foto con le poche persone che mi seguono.

Irene Mazzucato Canada 1

10 – Una domanda che è un classico per me. Tre luoghi che secondo te tutti dovrebbero vedere. E perché ovviamente.

Questa è la domanda più difficile di tutta l’intervista!! È difficile in quanto trovo che anche le “bellezze dei viaggi” siano soggettive. Per quanto mi riguarda direi:

  1. New York. Perché? Perché New York è New York. Ti trasmette un’energia pazzesca, ti sembra di vivere un sogno, in un film, e ti fa sentire potente. Quando sei a NY pensi di poter spaccare il mondo. Sembro esagerata, ma chi c’è stato può capire i vibes che ti trasmette.
  2. L’Italia. Senza alcun dubbio. Sono di parte, sicuramente, ma penso non ci siano parole per come un turista si possa sentire in vacanza in Italia. Il cibo, la musica, l’architettura, le meraviglie da visitare. Ho un po’ in mente Napoli in questo momento, pizza e mandolino. Gli italiani in generale si sentono offesi quando vengono apostrofati in questo modo, ma per me è solo una cosa positiva. Mi piace molto il ritornello della canzone “L’Italiano” di Toto Cutugno.
  3. L’ultimo posto in cui ogni persona dovrebbe andare…è quello in cui ancora non si è stati. Il viaggio non finisce mai!

Bene ragazze e ragazzi, l’intervista con Irene finisce qui. La ringrazio molto per la pazienza e la gentilezza e per chi volesse seguirla ricordo che questo è il suo profilo Instagram

Se volete andare a leggervi un’altra bella intervista con una ragazza che ha deciso di mollare tutto e partire per il sud est asiatico, Sarah Griffith, non rimane che cliccare qui!

Infine, se volete la risposta alla questione dei costi degli operatori mobili (ve n’ eravate dimenticati eh?) vi posso dire che…in linea di massima sono gli operatori che ci lucrano un po’ troppo 😉

*Ultimamente Trudeau sembra collezionare pessime figure. Leggete qui.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *