Come diventare nomadi digitali. Forse.

Mi piacerebbe dire che in questo post vi parlerò solo ed esclusivamente di come diventare nomadi digitali. In parte lo farò ma non sarei del tutto onesto se non mettessi due cose in evidenza.

La prima è che per diventare nomadi digitali bisogna buttarsi e imparare a nuotare. E questo l’ho imparato a mie spese.

fronte - come non fare soldi online
Avete indovinato, il libro l’ho scritto io. Il terreno non è proprio “come diventare nomade digitale” ma diciamo qualcosa tipo “come diventare nomade e basta”. Ho scritto questo libro per capire se tra i mille lavoretti che vengono propagandati online ce ne sia qualcuno veramente degno di questo nome . Lo trovate su amazon.


La seconda è che, più che raccontarvi trucchetti, che raramente pagano, vi parlerò di un libro che vi dovrebbe spiegare come diventare nomadi digitali.

Se voi vedete una contraddizione tra le la prima e la seconda affermazione allora siete in buona compagnia. Benvenuti nel mondo reale.

Nomadi digitali, scrittori di viaggio e fabbriche di profilattici

DUBITAVATE CHE AVESSI COMPRATO IL LIBRO? NO VERO?
Dubitavate che avessi comprato il libro? no vero?

A qualcuno questo post potrebbe far venire in mente un altro articolo, quello su come diventare scrittori di viaggio.

In effetti la casa editrice è la stessa e le ambizioni sono simili: creare un libro che possa dispensare consigli utili per riuscire a vivere facendo quello che ci piace fare (o che almeno a me piace fare). Io sono affascinato dallo scrittore di viaggio e penso che per molti altri il nomade digitale possa fare lo stesso effetto.

Tenendo ovviamente sempre presente che oggi si cambia e ci si evolve, si muta e si cambia pelle più volte di quanto si vorrebbe, per cui nulla è scritto nella pietra. Lo scrittore di viaggio può diventare impiegato al comune di Rho e il nomade digitale può entrare fisso in una ditta di profilattici alla periferia di Parma.

COME DIVENTARE NOMADI DIGITALI. FOTO DI OLA DAPO TRATTA DA PEXELS.COM
Come diventare nomadi digitali. Foto di Ola Dapo tratta da pexels.com

Come diventare nomadi digitali: l’idea di un libro

L’idea di un libro che racchiuda in se tutti i segreti per padroneggiare una certa arte o un certo mestiere, ha le sue radici nel mondo pre-digitale e nei corsi e ricorsi del self-help di matrice, ovviamente, americana. Si dice che un guru abbia carpito un segreto sensazionale da uno sciamano fatto di peyote che meditava nel deserto del Chihuahua e, per nostra fortuna e gioia, sia riuscito a metterlo per iscritto. Ci ha insomma “donato”, per una modica cifra, una conoscenza segreta che adesso noi siamo in grado di mettere in pratica.

Rebel 3 Juliana Stein
Foto di Julianan Stein tratta da pexels.com

Purtroppo però la cosa non sempre funziona in maniera così lineare. Ci sono alcune cose per cui la carta e la penna non bastano, non sono sufficienti. Lo scrittore di viaggio e il nomade digitale rientrano in questa categoria dove il successo arriva più per prove ed errori che non per letture, studio e travaso di conoscenze? Penso che la mia risposta la sappiate ma in ogni caso la speranza è l’ultima a morire, quindi andiamo avanti.

Nomadi digitali, le cose fatte bene

Il libro ci prova a dare tutte le dritte utili per muovere i primi passi in questa giungla all’incorocio tra reale e digitale.

Parte dall’attitudine mentale, prosegue con quali lavori si possono fare come nomade, a quali network appoggiarsi e poi scende un po’ più nel dettaglio indicando una serie di destinazioni che per costo e qualità della vita, connessioni a internet e formalità d’ingresso, si prestano a fare da base per nomadi digitali.

Il testo è poi completato, alla conclusione, da una serie di risorse intese soprattutto come link, divise per categoria.

Come diventare nomadi digitali. non confondete i nomadi digitali con i ribelli. Il fatto che io stesso lo faccia non è una scusa.
Come diventare nomadi digitali. non confondete i nomadi digitali con i ribelli. Il fatto che io stesso lo faccia non è una scusa.

Non c’è dubbio che per chi si trovi completamente a digiuno della materia e voglia fare un corso accelerato su cosa significhi essere un nomade digitale, e magari su cosa occorra per lanciarsi sul mercato, questo libro possa dare molte risposte. Il punto è che la decisione di operare un cambio così radicale nella propria vita difficilmente viene preso alla leggera, senza prima informarsi approfonditamente.

Quello che voglio dire è che questo libro colpirà più le persone che hanno già idea di cosa significhi essere un nomade digitale, e cercano magari un approfondimento, piuttosto che quelle che curiosano senza meta in libreria. Sembra quindi verosimile che coloro che prenderanno in mano questo libro saranno già a conoscenza di molte delle cose che ci sono scritte.

Come diventare nomadi digitali. Le cose fatte meno bene

Credo che l’ultimo paragrafo riassuma un po’ il problema di questo testo della pur bravissima e volenterosa EDT. Chi è interessato a cambiare vita e fare il nomade digitale avrà già raccolto e spulciato una marea di risorse gratuite, non ultimo un bel sito, pieno di contenuti e scritto in maniera egregia come travelworldaddict.com di Nicolas Fontana (cito questo perché seguo Nicolas da tempo e so che si interessa dei cosiddetti “stili di vita alternativi”, ma di siti ne troverete anche molti altri).

Rebel 2 Isabella Mendes
Foto di Isabel Mendes tratta da pexels.com

Il libro fatica a dare risposte ulteriori, ad approfondire, ad aggiungere altro rispetto a quello che troviamo disponibile online. Tutta l’impostazione grafica e i testi puntano ad una lettura snella e veloce, contro cui sapete che non ho nulla da dire, ma in questo caso si rivela forse un po’ troppo snella e veloce, fino al punto di essere quasi superficiale.

La conclusione?

Le domande sono due. La prima è se li libro trasmetta qualche nozione in più rispetto al mare di informazioni che troviamo online. La seconda è se magari organizzi queste informazioni in maniera più conveniente.

Rispetto alla prima domanda mi sento di rispondere no, a patto che conosciate l’inglese. Se masticate la lingua della perfida Albione allora avrete tonnellate di materiale gratuito da scovare e leggere online, più di quanto un libro normale possa mai sperare dimettere insieme.

Per quanto riguarda la seconda domanda risponderei invece di sì. Il libro è molto semplice e chiaro e organizza tutte le questioni inerenti al nomadismo digitale in maniera molto intelligente e facilmente consultabile (come detto sopra, in alcuni casi le semplifica in maniera eccessiva ma che volete…non è perfetto).

Vale quindi la pena di tenere questo libro nella propria libreria? forse vi sorprenderò ma la mia risposta è sì, sofferto ma sempre un si. Perché basta che solo uno dei consigli di questo libro, solo uno dei link presenti nelle 184 molto colorate pagine, vi sia utile e allora la vostra vita potrebbe cambiare radicalmente. E adesso vi faccio un esempio.

rebel William Mattey
Foto di William Mattey tratta da pexels.com

Un esempio

Qualche anno fa, molti anni dato che credo fosse il 2005, comprai una guida. Era un testo il cui titolo adesso mi sfugge e che dava consigli su come organizzarsi per un viaggio: trucchi per spendere poco, per fare la valigia, consigli su aspetti sanitari, il campeggio all’aria aperta, l’affitto di un’auto ecc.. Perso tra le pagine c’era un riferimento a hospitalityclub.org, una specie di couchsurfing prima di couchsurfing.

Bene, il libro era, considerate le mie conoscenze di allora, piuttosto interessante. Però questo riferimento a hospitalityclub, a cui decisi di iscrivermi, cambiò decisamente la mia vita perché hospitalityclub mi portò a Couchsurfing e ad alcune rivoluzioni piuttosto importanti nella mia vita personale e professionale.

Se quindi con questi 18 euro potreste anche solo un trovare un link che vi cambia la vita, perché non tentare? in fondo sono 3 gratta e vinci.


Bene, il post su come diventare nomadi digitali è finito. Come al solito vi lascio un grappolo di link:

I 3 migliori alloggi in cui abbia mai dormito

Il leopardo di Kubilai Khan

Coma viaggiare spendendo poco

Autenticità e viaggio. Mito o realtà?

Perché viaggiare? il viaggio è superfluo?

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