Stavanger cosa vedere. Molte cose? poche cose?
Quali meraviglie offre codesta città è domanda legittima oppure si tratta solo di un posto troppo ricco, molto snob e puzzolente come il petrolio che si estrae nel Mare del Nord?
A mio parere De Gregori all’epoca ci aveva visto bene quando in “Calda e scura Stavanger” cantava “Sono venuto nella tua città un giorno, era caldo e scuro/ poteva essere mezzogiorno ma non sono sicuro”.
Con questo ritornello in mente, ancora in viaggio, vi dò qualche impressione veloce sulla capitale norvegese del petrolio.
Stavanger cosa vedere, cominciamo con le prime banalità.
Il viaggio in treno da Oslo è stato bellissimo. Complice una giornata di sole, sembrava davvero di viaggiare in un paradiso vichingo fatto di boschi, laghi e qualche isolata casetta. Un po’ come il Montana nei film western o come la zona di tall trees in Red Dead Redemption (chi di voi mastica videogame mi capirà).
Certo, nuvole e pioggia, assai frequenti da queste parti, potrebbero rovinare l’esperienza ma raramente durano a lungo, per cui mettetevi comodi e, tunnel a parte, incollati al finestrino.
Stavanger cosa vedere. La città
All’arrivo a Stavanger sono stato invece salutato da una bella ed insistente pioggia che ha messo a dura prova le mie scarpette assolutamente inadatte al brutto tempo. Per fortuna in poco tempo le nuvole hanno lasciato spazio ad un sole senza incertezze che mi ha quasi fatto sentire caldo.
Stavanger è, alla prima impressione, una città medio grande che non ha per nulla l’aria di essere ricca o di essere la sede di una delle industrie più redditizie che l’Europa conosca. Correggo. Che il mondo conosca.
La risposta quindi alla domanda Stavanger cosa vedere passa però inesorabilmente per qualche commento sulla questione Petrolio e ricchezza. Due temi che sono classici per la Norvegia.
Se si esclude il Progetto Barcode infatti la Norvegia non ha finora trasformato la propria ricchezza in ostentazione. C’è qualcosa di pudico, di calmo, di calvinisticamente modesto in questa nazione e Stavanger ne è la quintessenza.
Non ci sono grattacieli, niente cattedrali enormi che sfiorano il cielo e la domanda Stavanger cosa vedere ha per lo più una risposta semplice semplice e poco pretenziosa. Il centro storico
Si tratta di un piccolo quartiere che abbraccia la baia su cui Stavanger è nata. Un quartiere residenziale fatto da piccole vie strette e acciottolate nella parte est della baia e un insieme di case e negozi nella parte ovest. Scollinando, e scendendo dalla parte opposta, si arriva al museo del petrolio.
Il mega fondo sovrano. Petrolio, petrolio, petrolio e ancora petrolio.
Lo so, sebbene non si veda in qualche modo ne dobbiamo parlare ancora. Grazie ai proventi del petrolio, ma non solo, il fondo sovrano norvegese (qui un bell’articolo de il post) è diventato il più grande del mondo, con un valore che si aggira intorno a 800 miliardi di euro (sicuramente cresciuti nel momento in cui leggete queste righe).
Anche se in qualche anno la performance non è stata brillante, qualche perdita capita a tutti, il fondo norvegese rimane comunque il più grande investitore esistente sui mercati, con il possesso di circa 1,4% delle azioni presenti sui mercati mondiali e il 2,5% di quelle a listino sui mercati europei.
Eppure, passeggiando per Stavanger vi chiederete dove va a finire tutta questa ricchezza? niente grattacieli alla Dubai (con l’eccezione del progetto Barcode ma questo si trova a Oslo), niente Lamborghini sfavillanti e glitterate, niente Hummer che affumicano le strade. I prezzi generali, dai bar ai ristoranti, dagli Airbnb agli Hotel, sono ovviamente importanti, come in tutta la Norvegia d’altronde, ma questo è più il riflesso dell’elevatissimo reddito pro capite che del solo oro nero.
Se volete capirci qualcosa di più potete provare a suonare il campanello del Museo del Petrolio, costruzione che mi sarei immaginato assai più imponente e/o avveniristica e che invece ha come fiore all’occhiello l’area Lego dove bambini più o meno cresciuti possono cimentarsi nella costruzione di una piattaforma petrolifera con i mattoncini di plastica. Insomma, qualche risposta potreste trovarla ma non so se vi piacerà.
Per ora è tutto, ci si risente quando “le nuvole tornano a casa” [cit.]
N.B. Per chi di voi non l’avesse capito De Gregori non ha mai cantato Stavanger e il verso da me riportato non ha nulla a che fare con la città norvegese di Stavanger.
Nel caso qualcuno ci avesse preso gusto con la Norvegia vi potrei mandare a:
Come risparmiare qualcosina a Oslo
Bergen la città più solare della Norvegia.
Oppure volete cambiare Stato e fare scoprire cosa vedere a Copenaghen?
In effetti anche a me ha colpito quanto poco sia appariscente la città. Non sembra ricca e non ostenta. Forse però Bergen è meno costosa.
Bergen…bellissima! Non saprei davvero se sia meno costosa, ci sono stato nel 2008 e forse, sforzandosi, si trovavano camere e ristoranti meno costosi che Oslo, ma di poco…