Hat Yai cosa vedere ? il quesito può apparire un po’ strano. Non conosco molte persone che si siano fermate a lungo ad Hat Yai e probabilmente, di tutta la Thailandia, la parte sud è la meno battuta dai turisti. Ad Hat Yai, in genere, semplicemente si passa. Anzi mi correggo, si deve passare.
Per questa ragione, per il suo essere città snodo soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con la vicina Malesia, anche io mi sono ritrovato ad Hat Yai più volte e… invece che attraverslaral in fretta ho imparato ad apprezzarla. Credo quindi che non sarebbe affatto una cattiva idea raccontare la mia su questa interessante zona.
Hat Yai, trasporti e commercio
Appare piuttosto evidente, io stesso lo ripeterò un migliaio di volte, perdonatemi, che Hat Yai è un centro logistico funzionale ai trasporti di merci e persone. La città è un luogo perfetto per lo smistamento delle merci da e per le province circostanti e inoltre si tratta della prima grande città che troverete se venite dalla cara vecchia Malesia (a proposito di Malesia ho parlato di cosa vedere a Georgetown, Melaka e Kuala Lumpur).
Qui, ad esempio, passa una tratta del percorso in treno che, piuttosto lentamente e con molti cambi, attraversa la penisola thailandese e quella malese per concludere la sua corsa nella scintillante Singapore (o viceversaa Bangkok). Non solo però.
Ad Hat Yai si trovano poi molte compagnie di trasporti che offrono passaggi economici su autobus a lunga percorrenza verso nord e verso sud (l’ultima volta che ci sono stato, nel 2014, i prezzi di questi biglietti erano ancora soggetti ad una variabilità notevole, frutto dell’abile arte di mercanteggiare tipica di alcuni thailandesi. Questo fa sì che ci si possa ritrovare come vicino una persona che ha pagato la metà di te. Ci sta, in fondo siamo turisti).
Hat Yai cosa vedere, oltre al via vai c’è qualcosa?
Non c’è dubbio che il posizionamento geografico disegni i destini della città ma non possiamo dimenticare che c’è anche molto altro e questo molto altro assume toni positivi e negativi allo stesso tempo.
Partiamo dalle “cattive” notizie. Hat Yai e la provincia di Songkhla confina infatti con la zona più “calda” della Thailandia, una zona costituita dalle tre province di Pattani (da non confondere con Pattaya), Yala e Narathiwat.
In queste province la maggioranza dei cittadini è di religione musulmana e molti di loro si identificano come malesi. I buddisti thailandesi non hanno mai preso troppo in simpatia i musulmani, emarginati dalla vita culturale, sociale e politica del paese. Le richieste di autonomia vengono respinte, come spesso accade, da parte di un governo thailandese che in quasi nessun periodo storico si può definire davvero democratico.
La reazione è stata a lungo violenta con attentati, bombe e sconti tra forze di sicurezza e insorgenti che si susseguono senza sosta dal 2004 al 2015. Ora la situazione è sotto controllo e per i turisti non dovrebbero esserci problemi (unica nota. In questa zona della Thailandia, all’epoca del mio viaggio nel 2014, nessuna delle mie tre crate di credito sembrava funzionare. Sfiga o qualcos’altro?).
Se vogliamo invece rivolgere la nostra attenzione alle buone notizie allora dobbiamo per forza fare un salto anche alla vicina città di Songkhla.
Hat Yai cosa vedere ? senza dubbio Songkhla
La realtà è che per rispondere alla domanda Hat Yai cosa vedere, bisogna per forza nominare anche Songkhla. Se Hat Yai infatti rimane un grosso centro di smistamento, dove potrete fare un po’ di vita notturna, comprare oggetti tecnologici, vestiti e chincaglierie varie, la Storia turisticamente più interessante la troverete proprio a Songkhla, una cittadina a circa 20-25 km da Hat Yai.
La storia di Songkhla è quella di un porto di mare che ha sempre avuto forti legami con la Cina. Con il tempo però le rotte commerciali cambiano destinazione o perdono importanza e Songkhla è diventata oggi una placida città di provincia con un bel mare, discrete spiagge e una storia piuttosto interessante.
Songkhla, storia, arte e spiagge
Il piccolo centro storico di Songkhla è di per sé piuttosto interessante da vedere, sia per i progetti di street art che si trovano in diverse strade (l’idea è simile a quella che hanno avuto a Georgetown, in Malesia) che per i musei. Per quanto riguarda gli appassionati di arte consiglio Songkhla Art Mill, una bella galleria con lavori locali.
Tra i musei invece troverete una perla di notevole bellezza come il Museo Nazionale di Songkhla, ospitato oggi in una villa appartenuta al governatore della provincia e costruita in stile misto europeo-cinese. Il museo non è grandissimo ma piuttosto interessante e inoltre l’architeturra della villa, nel suo stile eclettico ma semplice e razionale, è davvero bella.
C’è poi da considerare il fatto che Songkhla è sul mare, quindi troverete un paio di spiagge, Chalalat Beach e la più famosa Samila beach, con una statua di una sirenetta. No, non è una copia di quella di Copenaghen, ma ha a che fare con una storia tratta da una saga epica thailandese che definirei piuttosto strana.
Torniamo ad Hat Yai
Lasciamo adesso Songkhla e torniamo al punto, Hat Yai cosa vedere. Dopo aver apprezzato il buonissimo street food thailandese, potrebbe venirvi in mente di organizzare un’escursione in giornata, una specie di gita fuori porta. Se Songkhla l’avete già vista, o se comunque preferite la natura alla storia, vi consiglio di puntare verso ovest e andare alle cascate di Ton Nga, nella zona protetta di Ton Nga Chang.
Per quanto riguarda i collegamenti tra Hat Yai/Songkhla sappiate che ci si può muovere velocemente da una all’altra città attraverso i sempre presenti minivan binachi. Chiedete in giro ma dovrebbero partire anche dal centro di Hat Yai. Se invece volete muovervi verso il resto della Thailandia, o del mondo, sappiate che entrambe possiedono un aeroporto (da Hat Yai voli diretti per Singapore, Kuala Lumpur, Bangkok e Pukhet tra le altre), sempre che siate tra coloro che preferiscono l’aereo al treno. A mio parere il treno per andare verso nord è piuttosto comodo, economico e impiega 14-17 ore per arrivare a Bangkok.
Più complessa è la storia se volete invece andare in treno verso la Malesia. Al confine malese, nella città di Padang Besar, ci arriva un treno al giorno. Da lì dovreste cambiare treno e prendere quello per Butterworth, poi nuovo cambio di treno per Kuala Lumpur e ancora Johor Bharu, se volete proseguire verso la luccicosa Singapore. Nulla di impossibile ma certo non proprio semplicissimo, specie in caso di ritardi. Per avere un quadro più approfondito vi consiglio caldamente il bellissimo sito seat61.
Bene signore e signori, l’articolo su Hat Yai cosa vedere direi che è finito. I link ve li ho già lasciati nel corpo dell’articolo per cui se vi va aspetto la vostra nei commenti.