Continua il viaggio in Laos e arriviamo a Vientiane, cosa vedere e per chi tifare?

“Bordelli più puliti degli hotel, l’hashish che costa meno del tabacco e oppio più facile da trovare di una birra fredda”. È stracitato e rendiamo grazie a “Bazar express” di Paul Theroux. Peccato che a Vientiane non ci siano più tanti bordelli, il tabacco sia quello classico e l’oppio… non mi sono interessato diciamo (non sono un estimatore delle droghe ma posso dire che hanno un po’ di fascino orientaleggiante, almeno l’oppio).

Insomma, Vientiane cosa vedere, post schietto schietto, in una capitale che è forse la meno evocativa e conosciuta tra le capitali del sud-est asiatico. Solo per questo, a mio parere, merita di essere visitata.

Vientiane e Bangkok. Ovvero Cecilia Rodríguez e Belen.

Bangkok ha il suo fascino lussurioso e tecnologico, malavitoso e sudato, sesso e cibo, lusso e povertà. Phnom Penh ricorda la terribile dittatura Khmer e la tremenda realtà dell’ “uomo nuovo” comunista, anche se poi, recentemente, i grattacieli sono spuntati qua e là e tutto quello che è successo negli anni ’80 sembra essere stato sepolto. Saigon è Saigon (oggi Ho Chi Min City), Singapore e Kuala Lumpur hanno grattacieli, gran premi e moto GP, Luang Prabang è la perla del Laos, ma Vientiane, Vientiane che cosa è e che cosa ha?

In Laos la rivoluzione è in marcia. Se volete la mia opinione vi dico che a Vientiane, i musei autocelebrativi del regime comunista sono tra le cose da vedere. Poi sulla questione diritti umani si aprirebbe un capitolo lunghissimo.
Vientiane cosa vedere. In Laos, almeno in teoria, la rivoluzione è in marcia. Se volete la mia opinione vi dico che a Vientiane, i musei autocelebrativi del regime comunista sono tra le cose da vedere. Poi sulla questione diritti umani si aprirebbe un capitolo lunghissimo.

Vientiane cosa vedere? La rivoluzioneè in marcia o è morta? In ogni caso viva la rivoluzione!

Si, lo so, banale il titolo. Ma cosa si percepisce girando tra le viuzze di Vientiane? e vicino al fiume? cosa dire dei musei rivoluzionari e della vecchia bandiera comunista che sventola orgogliosa in molti edifici governativi? La percezione è che il “progresso” stia cominciando a fare capolino anche nel più sonnacchioso dei paesi del sud-est asiatico.

Dighe sul fiume Mekong (con incidenti purtroppo gravissimi), ferrovie veloci che collegano (collegheranno?) la capitale alla Cina, tunnel e infrastrutture di tutti i tipi, economia che viaggia a +7%, manca qualcosa a questo quadro? Certo, c’è un rovescio della medaglia. Il governo è tipicamente autoritario (in questo senso Cina Docet), la corruzione è diffusa, normative sulle costruzioni e sul rispetto dell’ambiente molto molto “flessibili”. Ok direte voi, ma mi vuoi rispondere alla domanda Vientiane cosa vedere? la smetti di lanciarti in dissertazioni politiche di basso livello?

Negli stati comunisti asiatici, a partire dalla Cina di Mao, per arrivare fino alla Corea di Kim Jong Un, sembra che una certa retorica guerreggiante e rivoluzionaria sia d'obbligo. LA mano tesa alla Thailandia e il bastone nell'altra ne sono un tipico esempio.
Vientiane cosa vedere. Negli stati comunisti asiatici, a partire dalla Cina di Mao, per arrivare fino alla Corea di Kim Jong Un, sembra che una certa retorica guerreggiante e rivoluzionaria sia d’obbligo. La mano tesa alla Thailandia e il bastone nell’altra ne sono un tipico esempio.

Il Laos, chi è costui? Piccola introduzione che se volete potete saltare

Prima di parlare di Vientiane cosa vedere una piccola introduzione sul Laos la devo fare. 6 milioni di abitanti su un territorio un po’ più piccolo dell’Italia, e in buona parte ancora ricoperto da foreste, il Laos emerge da un recente passato fatto di agricoltura e bombe americane per cui bisogna, per viaggiare, avere pazienza.

Retrovia della guerra in Vietnam (Ho Chi Min trail l’avrete sentita vero?), legato a doppio filo al più conosciuto e potente vicino, il Laos è ancora oggi una repubblica comunista con un governo tendente all’autoritario dove lo spazio per l’arte e la cultura è residuale, lasciato alla buona volontà e all’improvvisazione di pochi volenterosi (se vi interessa un film sul Laos provate con “The Rocket“, di Kim Mordaunt).

La capitale, Vientiane, ha un lungofiume ordinato e anonimo, locali turistici e qualcosina “di classe”, musei rivoluzionari, diverse prostitute e no, l’anacronistico coprifuoco alle 23 è finito, almeno ufficiosamente, in quel baule dove si conservano gli amarcord del tempo (rivoluzionario) che fu.

Il giardino di Villa Manoly. Per dormire a Vientiane vi consiglio questa bella e tranquilla villa pococ fuori dal centro (sperando sia ancora a perta). Rilassante, dall'atmosfera vagamente coloniale, mi sentirei di aggiungerla tra le cose da vedere anche se non vi fermate a dormire. Fermandosi un po' si ha quasi l'impressione di finire indietro nel tempo, in un periodo imprecisato tra il 1890 e il 1947. E ha pure la piscina.
Vientiane cosa vedere. Il giardino di Villa Manoly. Per dormire a Vientiane vi consiglio questa bella e tranquilla villa poco fuori dal centro (sperando sia ancora aperta). Rilassante, dall’atmosfera vagamente coloniale, mi sentirei di aggiungerla tra le cose da vedere anche se non vi fermate a dormire. Fermandosi un po’ si ha quasi l’impressione di finire indietro nel tempo, in un periodo imprecisato tra il 1890 e il 1947. E ha pure la piscina.

It’s the economy stupid!

L’economia, forte di un pragmatismo che trae le sue radici dalla vicina Cina, viaggia a gonfie vele. Interscambi con i vicini in forte crescita, dighe sul corso del Mekong per diventare esportatore di energia. Il 21° secolo è arrivato prepotentemente in Laos e ha spazzato via molte delle tracce rurali che, per quel poco che mi posso immaginare, caratterizzano l’immagine un po’ stereotipata che abbiamo del Laos.

VIENTIANE COSA VEDERE., TEMPIO HO PHA KEO, UN MUST.
Vientiane cosa vedere., tempio Ho Pha Keo, un must.

La capitale laotiana insomma è un’immagine specchiata di questo Laos che cresce ma che ha ancora strade che fanno sembrare l’arrivo a Luang Prabang in autobus la fine, gloriosa, di un viaggio della speranza.

Vientiane è il cuore politico ed economico del paese, piena di locali occidentali e turisti, in genere sempre di passaggio, quasi che la capitale sia un posto in cui non vogliono ma si devono fermare. Che dite, vi interessa?

E infine giugemmo. Vientiane cosa vedere, il mio elenco

Oltre che bighellonare nei bar del lungofiume e godersi il traffico della capitale io vi consiglierei:

  • il Pha That Luang, uno stupa dorato che è un odei simboli del Laos. Si trova fuori dal centro, a 40-50 minuti a piedi o 15 in bici.
  • il tempio di Wat Si Saket con le sue innumerevoli statue di Budda
  • il museo dell’esercito popolare laotiano (che però nel 2020 era ancora chiuso per restauro, quindi informatevi) che non è interessante per quello che espone, qualche automezzo e qualche aereo, un po’ di armi e uniformi, ma per l’aria rivoluzionaria di cui è pregno. Sembra di fare un salto indietro in un mondo comunista e in un certo tipo di retorica che in realtà non esiste più nemmeno in Laos.
  • il Museo Nazionale. Potreste non essere dei grandi appassionati di musei e se dovete sceglierne uno direi, almeno per soddisfare la vostra curiosità, di andare a quello dell’esercito popolare. In ogni caso, se come il sottoscritto siete curiosi, qui troverete qualche vecchio reperto e la storia della lotta per l’indipendenza del popolo laotiano, per me è stato sufficiente.
  • Budda park. Non si tratta di un tempio e le sculture sono tutte degli anni ’50-’60. Nonostante questo il bizzarro mix di cemento e arte e il sincretismo religioso indu-buddista potrebbero risultare interessanti per molti.

Vientiane cosa vedere, le mie conclusioni

Non vorrei darvi l’impressione di nascondermi dietro un dito, anche perché sono piuttosto grosso e non credo ci siano molte dita sufficientemente grandi per nascondermi, Vientiane non è la più glamour o la più cool, non ha i locali di Ho Chi Min City o Singapore, men che meno il panorama notturno e la storia di Bangkok. In compenso è una città vera, che non va tanto per il sottile, poco costosa (almeno rispetto alle altre capitali) e con un po’ di cose da vedere.

Io ho il pallino delle capitali e mi sono trovato bene anche fermandomi 4-5 giorni, ma credo che la maggior parte di voi se la possa cavare con due o tre giorni. Mancare Vientiane non mi sembrerebbe una mossa corretta, almeno se volete conoscer il Laos, certo per un soggiorno lungo potrebbe essere molto più interessante Luang Prabang.


Dopo Vientiane cosa vedere direi che è il caso di spostarci e, per contrapposizione, andare in una città che più glamour non si può. Che ne dite di Hong Kong?

O forse no, magari preferite rimanere in Laos e andare nella vecchia capitale reale di Luang Prabang?

Rimane sempre disponibile anche la buona, vecchia, Ubon Ratchatani…

3 commenti

    • Capisco il punto di vista e credo che molti turisti lo condividano. A me piace sempre trascorrere qualche giorno in una capitale e mi sono divertito anche a Vientiane. Sul fatto che sia cara poi bisogna capire quale sia il metro di comparazione.

  1. Nel Sud Est Asia la Tai regna sovrana in tutto e per tutto. A Vientiane alberghetti da quattro soldi a prezzi folli che non pago nemmeno a Bangkok. Un piatto di pasta 12 Euro. Ma questi sono da neurodeliri. Prima il Laos non era cosi’ ma da quando sono arrivati i turisti fighetti e fricchettoni tutto e’ cambiato perche’ questi farangs del ciufolo hanno distrutto tutto compresi anche i visa runners. Loro aumentano i prezzi e la gente ci va’ lo stesso e domani continueranno ad aumentarli. La scusa che devono importare tutto è una balla megagalattica. Importano ache le banana, i mango e il riso? Questi turisti europei che vagano per le strade di Vientiane sono proprio orridi ed antipatici. I classici fighetti del vecchio continente. 5 templi un museo scarrupato e il legendario Buddha Park questa è Vientiane. Tutto il resto è solo tanta noia. I pomeriggi sono tremendi e non passano mai o butti via i soldi e ti siedi ha mangiare cibo pessimo o ti devi rinchiudere in stanza .Poi in caso di una emergenza sanitaria son dolori sono. Molti stranieri parlano sempre male della tai ma stanno sempre qui in tai e non se ne vanno mai. Mi ero dimenticato delle bandiere con la falce e martello sai che goduria. Funny bandiere rosse e Mercedes, BMV,Lexus ovunque.Funny. VIVA LA TAI UNICA ED INIMITABILE. I LORO VICINI ODIANO LA TAI MA QUANDO STANNO MALE VENGONO TUTTI QUI A CURARSI ALLORA STA’ tai non gli fa’ poi tanto schifo. Sviluppate e progredite come hanno fatto i Siamesi e poi ne riparliamo. Questi paesi confinanti la tai ci assomigliano tanto (Italiani e Spagnoli )ma veramente tanto. Sempre invidiosi verso tutti e verso tutto. Maledetta tastiera.

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