Che dire del clima natalizio?
“Il natale andrebbe abolito. Tutti quei giorni di ferie, tutte quelle ore trascorse a tavola, tutto quel cibo, i bambini che frignano, le mogli che chiacchierano, gli addomi che prolassano…Un uomo di questo passo s’infiacchisce, si ammolla come lo stoccafisso. Un uomo invecchia di un anno per ogni dieci giorni che trascorre in famiglia durante le festività natalizie. Se toccasse a lui decidere, non avrebbe nessuna esitazione a sopprimerle”.
M e babbo natale
Non è esattamente l’incipit da fiaba natalizia ma deriva dalla mia lettura del momento, “M il figlio del secolo”, di Antonio Scurati, casa editrice Bompiani. A pagina 299 lo scrittore mette in bocca queste parole niente meno che a Benito Mussolini, il Duce in persona. Per quanto tutto questo suoni un po’ Scrooge, o Grinch, devo dire che le sue parole mi hanno fatto riflettere.
Con il clima natalizio siamo tutti più buoni o più grassi?
Quanta ipocrisia e quanti buoni sentimenti mettiamo sulla nostra tavola in questi giorni? Quanto cibo sprecato e quanti veri momenti di comprensione e sostegno a persone in difficoltà? Non abbiamo forse perso per strada un po’ di quello spirito che dovrebbe essere il fulcro su cui si regge tutto il natale? o forse l’idea stessa di spirito natalizio è una bella invenzione per vendere più televisori?
Come al solito vi lascio con domande senza chiaramente avere le risposte. In ogni caso spero che qualcuno di voi si faccia un bel viaggio. Io mi limito ad andare e tornare da Verona e vi posto questa foto. Dall’arena alla cometa all’albero.
E mi raccomando occhio agli zuccheri!
Scommetto che il natale adesso è passato però potreste in mezzo alla pandemia da Coronavirus. Spero sia passata pure quella. In ogni caso vi consiglio Budapest.
Dovete poi andare in Caucaso.
E ovviamente non può mancare Copenaghen e/o Oslo.
