El amor, la vida y el viaje en los tiempos del coronavirus.

Siamo vissuti nell’anno dell’epidemia del Coronavirus. E, probabilmente, sopravviveremo all’anno dell’epidemia del Coronavirus. Quello che sarà difficile fare, che sarà molto complesso organizzare, sono i nostri amati viaggi. Insomma, nell’anno dell’epidemia da Coronavirus si può viaggiare?

Un’introduzione. I film non sono reali.

Diciamolo, siamo stati colti di sorpresa. L’epidemia non era all’orizzonte anche se era all’orizzonte, in Cina (scusate il gioco di parole). Soprattutto però l’epidemia non era come ci era stato descritto nei film e nemmeno come avevamo letto sulle pagine dei libri. Vi potreste ricordare :

  • Virus letale, da cui era stato tratto un film con Renè Russo, Kevin Spacey, Morgan Freeman e Dustin Hoffman.
  • Oppure “The eyes of darkness” di Dean Koontz, uscito nel 1981. La cosa curiosa è che nella versione riveduta del 1996 uno scienziato cinese fugge negli USA portando il virus Wuhan-400, creato nei laboratori della città di Wuhan come arma biologica. Il virus si sarebbe poi diffuso nel 2020 come una sorta di polmonite piuttosto tignosa. Amici complottisti e terrapiattisti, avete pane per i vostri denti.

Vi ho evitato tutte le storie che hanno a che fare con i vampiri, gli zombie e tutto l’armamentario fantasy collegato perché al momento non sembra che ci siano zombie a Codogno o Vo’ Euganeo, ma se qualcuno volesse verificare sto qui ad aspettare i risultati.

Insomma, siamo in mezzo a tutta questa epidemia/pandemia dalle dimensioni e contorni poco comprensibili, e a cui ognuno cerca di reagire come pensa sia meglio. Bisogna però riconoscere che noi viaggiatori siamo in realtà preoccupati solo di una cosa. Verremo bloccati qui o riusciremo a partire?

Non sono più un gran bevitore, ma questo video è la cosa più bella che abbia visto negli ultimi 7 giorni. Certo, i ragazzi non si preoccupano di come viaggiare ai tempi del coronavirus,, anzi. Come loro stessi dicono “mi sembra strano che un cinese giochi a carte con un veneto”, il che credo riassuma molto, ma possiamo perdonarglielo.

Quello su cui mi vorrei soffermare non sono tanto le questioni sanitarie, le posizioni dei giornalisti, la preoccupazione motivata o l’isteria collettiva. Quello che voglio affrontare è la questione dei viaggi.

Viaggiare ai tempi del coronavirus

La situazione che si è venuta a creare è in qualche modo illuminante. Illuminnate perché riesce a mettere in luce un qualcosa che raramente ci siamo spinti a considerare. E cioè che la possibilità di viaggiare, e tutta l’industria collegata a questo atto apparentemente semplice, sia in realtà in una posizione molto più precaria di quanto non immaginassimo.

Ci siamo preoccupati di spiegare come viaggiare spendendo poco, come ottenere visti per confini che sono super controllati, o magari come prenotare un viaggio aereo. Nessuno però si è mai messo a riflettere sul fatto che forse potrebbe non essere possibile partire. Fisicamente bloccati.

Per ora viaggiare ai tempi del coronavirus significa non andare in Giordania. Gli amici giordani non fanno più entrare italiani. Quindi niente Amman, dove questa foto è stata scattata.
Per ora viaggiare ai tempi del coronavirus significa non andare in Giordania. Gli amici giordani non fanno più entrare italiani. Quindi niente Amman, dove questa foto è stata scattata.

Anzi, per quanto l’ingresso in un paese potesse essere difficile, c’era sempre qualcuno stimolato dalla possibilità di andare proprio là dove le cose si fanno difficili. Adesso invece ci accorgiamo che con un tratto di penna i nostri vicini confinanti potrebbero decidere di bloccare noi, gli italiani.

Non saremmo noi a fare selezione, a dire tu si e tu no, porti chiusi e turisti danarosi. Saremmo noi ad essere oggetto della selezione, noi ad essere additati come indesiderati. Per la prima volta si affaccia l’idea che la libertà di spostamento che neghiamo ad altri turisti e quasi tutti i migranti ci venga negata. Un contrappasso che ha dell’interessante quando non ti tocca personalmente.

La situazione viaggi aggiornata al 25/02/2020

Al momento la situazione concreta, dove si può andare e dove non si può andare, non è facilmente monitorabile. Le decisioni prese dai singoli Stati possono divergere molto. L’unico sito che ritengo sia attendibile e offra, per dovere istituzionale, aggiornamenti continui e ufficiali è il sito viaggiare sicuri del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale

Focalizzerei la mia attenzione su due pagine piuttosto importanti. La prima è quella relativa al focus coronavirus. Si tratta di un file PDF dove sono contenute le informazioni più importanti relative al virus e alla sua difffusione.

La pagina forse più interessante è però quella degli aggiornamenti. Chi deve viaggiare in questi o nei prossimi giorni dovrebbe fare riferimento a questa pagina e poi da qui andare alla scheda paese perché è da qui che può avere informazioni di prima mano in merito alle restrizioni in ingresso.

 Per viaggiare ai tempi del coronavirus bisogna essere molto informati. Quella che vedete è la pagina degli aggiornamenti di viaggiare sicuri. Come potete vedere gli aggiornamenti usciti negli ultimi due giorni sono molti. Cercate il Paese in cui volete viaggiare e date un'occhiata alle sue politiche in merito agli ingressi, eventuali restrizioni e/o quarantene.
Per viaggiare ai tempi del coronavirus bisogna essere molto informati. Quella che vedete è la pagina degli aggiornamenti di viaggiare sicuri del 25/02. Come potete vedere gli aggiornamenti usciti negli ultimi due giorni sono molti. Cercate il Paese in cui volete viaggiare e date un’occhiata alle sue politiche in merito agli ingressi, eventuali restrizioni e/o quarantene.

Al momento (scrivo questo nel pomeriggio 25/2):

  • Giordania, Mauritius, Kuwait e Seychelles hanno vietato l’ingresso agli italiani o chi è stato in Italia nei 14 giorni precedenti.
  • Brasile, Croazia e Lituania effettuano controlli nei confronti degli italiani. In Croazia, anche se non si ha nessun sintomo si deve controllare la temperatura ogni giorno. No, non sto scherzando, ogni giorno si dovrà riferire alle autorità sanitarie la propria temperatura. L’idea di fare la fila alla ASL in vecanza non è male, aspettate che mi segno la Croazia tra i posti dove andare.
  • Bulgaria, Montenegro, Lettoniae Argentina fanno compilare un questionario ed eseguono un controllo medico accurato
  • Egitto, Ucraina, Moldavia e Sud Africa per ora controllano solo la temperatura.

Le cose però sono in continua evoluzione e diversi stati come il Madagascar, il Kazakistan, Israele, hanno politiche di…attenzione verso i cittadini italiani e potrebbero in breve tempo annunciare restrizioni all’ingresso senza particolari preavvisi.

Insomma, il consiglio pratico è di tenere d’occhio la pagina del paese dove andrete in viaggio e vedere cosa succede. Anche perché comepotete immaginare le cose cambiano ogni giorno L’impresione che ho è che la cosa si potrebbe allargare e arrivare ad obbligare periodi di quarantena, il che per un viaggiatore è piuttosto frustrante.

Due casi recenti

Vi propongo due casi recenti che possono essere interessanti per capire come il virus ha influito sulla nostra vita di tutti i giorni e sulla nostra capacità di muoversi.

La spesa del prepper

La mattina del 24 febbraio mi sono trovato a fare la spesa a Roma, in un supermercato in via Flaminia. La fila alle casse era notevole, i carrelli molto pieni ma l’aria era tranquilla e gli scaffali, contrariamente alle foto che girano in rete, assolutamente pieni.

La spesa poi era abbastanza particolare, almeno se vista nell’ottica di una possibile pandemia/apocalisse. Bresaola, fragole, lamponi, cioccolato, salmone, sgombro all’olio extravergine dio oliva, pizza, formaggi e molta molta carta da cucina. Insomma non proprio quello che i prepper professionisti consiglierebbero in vista di una possibile situazione emergenziale. Sembrava più quello che Nerone potrebbe aver sbocconcellato suonando la lira mentre Roma bruciava.

Il nostro amico Thor

Il secondo caso riguarda Thor. Il Thor a cui mi sto riferendo non è il Thor dei film Marvel e nemmeno quello delle leggende vichinghe. Il Thor del mio caso si chiama in realtà Torbjorn Pedersen e sta quasi per completare un giro del mondo passando per tutti i paesi senza prendere un aereo. Sono circa 6 anni che è in viaggio, mancano una decina di paesi alla lista e adesso è bloccato a Hong Kong.

Viaggiare al tempo del Coronavirus. Thor alle Fiji, nel 2019. Fonte Wikipedia.
Viaggiare al tempo del Coronavirus. Thor alle Fiji, nel 2019. Fonte Wikipedia.

Le ragioni del blocco sono facilmente immaginabili. Primo non vuole/può prendere un aereo. Secondo, partendo dalla Cina, si rischia di essere respinti o messi in quarantena, in qualsiasi luogo/modo si viaggi. Il povero Thor è quindi adesso bloccato a Hong Kong, in una città non certo economica, in attesa di capire se e come potrà ripartire.

Conclusione

Queste due situazioni sono certamente leggere, non preoccupanti. Non hanno nulla a che fare con la morte e solo marginalmente con la malattia. Hanno però una relazione forte con l’argomento dei viaggi e ci dimostrano come in questi tempi d’epidemia dovremo renderci conto che forse quello che davamo per scontato non era poi scontato e che, in fondo, fino ad ora siamo stati molto molto fortunati.


Vi avevo già detto che speravo di parlare solo di viaggi fatti e invece mi sono ritrovato qui a parlare di virus e restrizioni agli ingressi. In ogni caso, in questo blog, parlo anche di viaggi, perché fino al 2018 almeno, viaggiavo (riprenderò fra poco, vedrete).

Qui trovate un articolo della serie Borders sulla situazione attuale del Nicaragua.

Qua invece vi faccio andare a New Orleans.

E, ultimo, qui potete andare a Toronto! Tiè!


 AGGIORNAMENTO 27/2 ovviamente i controlli sono aumentati come sono aumentati gli Stati che non permettono l’ingreso agli italiani.

Qui trovate un articolo di Repubblica in merito.

Una pagina di consigli del Sole24Ore.

E infine, per parcondicio il Corriere della Sera.


AGGIORNAMENTO 04/03/20

A meno che non viviate su Marte credo sappiate che noi italiani9 siamo ormai respinti in moltissimi statiRimane il consiglio di controllare la destrinazione su viaggiare sicuri e se vi interessan anche questo link che parla di rimborsi su Repubblica.

2 commenti

  1. Mi sembra che nel frattempo le cose siano piuttosto peggiorate per chi vuole viaggiare. Sono moltissimi i paesi che non fanno entrare gli italiani.

    • Hai assolutamente ragione. Le cose sono peggiorate. Non parlo dal punto di vista sanitario, molti ne sanno più di me e credo che si debba fare quello che si debba fare. Io mi riferisco sempre alla questione viaggi, il che sembra un pot egoistico e forse sciocco, ma in fondo siamo pur sempre su blog di viaggi 😉

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