Si torna sulla costa: Trujillo e i popoli preincaici del Perù

4 giorni in montagna a Huaraz. 4 giorni di vette innevate, laghi montani, trekking, levatacce alle 7 e tante ore di pullman.

Paesaggi splendidi e remoti, luoghi un tempo inaccessibili e misteriosi che adesso possono essere apprezzati da turisti che hanno un mediocre rapporto con la natura e ancora peggiore con l’alpinismo o il trekking.

Escursione in giornata da Huaraz. La laguna Parón
Escursione in giornata da Huaraz. La laguna Parón

Si perché specie in questo periodo pandemico, i trekker e scalatori veri sono pochi. In cambio i turisti in infradito e tuta, che sembrano andare sulle montagne come se fosse una strusciata in via dei Condotti a Roma, abbondano. Io sono uno di loro, non lo nascondo e anzi, mi fa piacere distinguermi dai soliti europei super attrezzati che a Huaraz sembrano astronautium po’di fuori luogo, al contrario degli umili turisti della domenica, i peruviani e il sottoscritto, che si mescolano senza problemi tra la popolazione locale.

Laguna di Querococha
Un’altra classica escursione in giornata da Huaraz. In questo caso si tratta della laguna di Querococha, sulla strada per Chavín de Huántar

Credo sia importante dire che quasi tutte le escursioni da Huaraz, luogo classico e in fondo comodo da cui partire per i trekking, necessitano di un tragitto in pullmann più o meno lungo. Per raggiungere Chavín de Huántar passano circa 3 ore e mezza, per la laguna Parón 4 ore (soprattutto a causa degli ultimi 35 km di strada difficile e non asfaltata), per la laguna 69 2,5 ore.

La strada che porta alla laguna Parón. Che non si vede ma c’è, non asfaltata e ok pessime condizioni. Biglietto d’ingresso 5 soles (1 euro).

Questo fa sì che le escursioni di una giornata siano più escursioni in auto che trekking veri e propri, esclusa la laguna 69.

Laguna Parón
Un colpo di sole e la laguna Parón assume il classico colore turchese
Laguna Parón 2
Questo è invece lo spettacolo quando il sole si ritrae

Verso Trujillo

Ad ogni modo, per poter raggiungere Kuelap e Chachapoyas, devo lasciare Huaraz e dirigermi verso la costa, in particolare Trujillo, dove un interessante parte della storia peruviana precolombiana e pre Inca mi aspetta.

Da Trujillo si possono infatti facilmente raggiungere due siti archeologici di grande interesse, almeno per i nerd come il sottoscritto. Si tratta di Chan Chan, capitale del regno Chimor o Chimú (momento pubblicitario: ne ho parlato anche nel mio romanzo d’avventura “In una notte così”) e la capitale del popolo Moche, in particolare i centri cerimoniali della Huaca della Luna e quella del Sol.

Huaca della Luna Moche
Trujillo, huaca della Luna
Chan Chan piramide
I resti della piramide di Chan Chan

Chan Chan

Forse le aspettative erano un po’ troppo alte. In ogni caso di Chan Chan potrete visitare si e no un ventesimo di tutta l’area che si suppone coprisse la città di 50-60.000 abitanti (la più grande al mondo in adobe e argilla) prima di essere conquistata dagli Inca.

chan Chan área desertica
Il paesaggio desertico sulla costa attorno a Chan Chan. Sotto queste sabbie ci sono i resti della grande città capitale del regno Chimor.

I finanziamenti arrivano con il contagocce e le aree sottoposte a studio non sono visitabili. Oltre a questo i collegamenti con la città di Trujillo sono facili se usate il taxi o l’auto, scomodi negli altri casi. Peccato perché un bel percorso con pannelli esplicativi copre una parte dell’area che però non è evidente pensata per passeggiare.

trujillo chan chan
Chan Chan, area delle offerte agli dei

Dietro il museo del sito (poco interessante) si trovano i resti di una piramide Chimor, depredata già dagli spagnoli nel 1600) e solo in questa zona è stato approntato un bel percorso a piedi che si snoda tra il deserto e la spiaggia.

Chan chan muri decorati
I classici motivi decorativi a forma di pesce presenti a Chan Chan

Il ritorno a piedi in città attraversa tutta la periferia di Trujillo e parti molto popolari della città. Tutto mi è sembrato molto tranquillo, nonostante Trujillo abbia la nomea di essere una delle città più violente del Perù. Lima, in confronto, mi è sembrata molto più pericolosa. Con una periferia a tratti inquietante.

Bene, il tempo per scrivere è sempre poco ma tenete presente che tutti questi posti verranno poi descritti in lunghi e noiosi post intitolati “cosa vedere a…” una volta che Olga mi preparerà il thè e io me ne sarò tornato nell’italico paese.

Sempre che torni. Hasta luego baby.


questo post on the road su Chan Chan è finito. Se volete vi ricordo un paio di post interessanti:

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Bogotà è una città pericolosa?

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