Attraversare una frontiera. No, questa volta niente consigli. Si tratta di una storia.
Si parte
Lei lo guardò entrare nel bar.
Lui accennò un sorriso distratto e si sedette sulla stuoia.
Lei era incuriosita, non capitavano spesso turisti nel suo bar.
Il sole era appena tramontato e lui voleva solo prendere una birra e trovare un posto dove poter scrivere qualcosa sul suo diario. Entrando nel bar però aveva visto lei. I capelli lunghi neri e lisci, gli occhi verdi, un neo sul mento e una piccola cicatrice sulla spalla sinistra.
Il buio era sceso in fretta sulle colline attorno al Mekong. Il fiume, scuro e un po’ minaccioso, segnava il confine tra Thailandia e Laos.
Per le strade di Huay Xay regnava la calma più totale, nessuna traccia delle centinaia di motorini che nel primo pomeriggio sfrecciavano in tutte le direzioni. Al calar della sera quel paesino Laotiano sembrava assai più di frontiera che non nel pomeriggio.
Già l’indomani lui sarebbe ripartito, avrebbe preso una barca e si sarebbe lasciato alle spalle Huay Xay e le sue stradine polverose per essere accolto a braccia aperte dalla calda Luang Prabang.
Lei si avvicinò chiedendogli in inglese che cosa voleva. Le piaceva la sua maglietta, c’era disegnato uno scoiattolo che impugna un enorme pistola e la punta verso un altro scoiattolo, che ha tra le zampe una ghianda, dicendo “please”. La faceva sorridere quell’ironia occidentale. Sperava che le chiedesse qualcosa, qualsiasi cosa, solo per attaccare discorso.
Lui la vide avvicinarsi e si accorse che lo sguardo insisteva sulla maglietta. Forse non le piace, qui in oriente avranno un senso dell’umorismo diverso pensò e poi si maledisse per la scelta. Sperava che lei dicesse qualcosa a proposito della provenienza o chiedesse quanto pensava di fermarsi ma lei non disse nulla a parte chiedere se voleva ordinare qualcosa.
Lui chiese una BeerLao.
Lei andò a prendere la birra poi decise di mettere un po’ di musica, qualche vecchio, classico, pezzo rock che forse avrebbe spinto lui a commentare.
Lui aspettò la sua birra e poi si mise a scrivere il resoconto della giornata, leggermente infastidito dalla musica che la ragazza aveva appena messo.
Se fosse stato un altro momento, in un’altra situazione, avrei potuto dire qualcosa di più, immaginò lui guardando di nuovo la ragazza che gli dava le spalle mostrandogli i lunghi capelli neri. Se fossi meno stanco, se non avessi messo questa stupida maglietta, provò a giustificarsi lui, potrei immaginare di passare una serata intera a chiacchierare con lei.
Lei aspettò, paziente, sperando che mettesse giù quel suo taccuino, ma lui non fece altro che scrivere.
Se volete passare dalla Thailandia al Laos in un altro punto vi propongo un viaggetto a Ubon Ratchatani e poi Chong Mek e Mukdahan.
Oppure cosa vedere a Pakse or the english version of the same post What to see in Pakse