Bangkok cosa vedere? la risposta potrebbe essere relativamente semplice:
- il centro storico
- Khao San Road
- Sukhumvit
- Qualche sky/rooftop bar
- Un mercato galleggiante
Ecco che Bangkok è fatta, spuntata dalla lista. Ma a noi viaggiatori non piacciono le cose semplici. Almeno non a me. Vorrei quindi farvi apprezzare la tecnologica complessità, vagamente cyberpunk, di una città che una volta era conosciuta più o meno come la capitale sessuale del Sud Est asiatico, e adesso è invece una delle città più iconiche, glamour e affascinanti del mondo.
No, non sto esagerando però si, ho sempre avuto un debole per Bangkok, lo confesso.
Bangkok, una questione di posizioni. Geografiche ovviamente
La capitale della Thailandia, per via della posizione geografica molto particolare (retrovia del guerra in Vietnam, fronte della lotta anticomunista, unica capitale del sud est asiatico aperta da sempre agli stranieri) ha assunto, nel nostro immaginario occidentale, sfumature molto diverse, a volte peccaminose, altre mistiche, oppure semplicemente incasinate.
Perché in fondo Bangkok è complessa. Contraddittoria, lussuriosa, incasinata, sporca, ingarbugliata, mistica, glamour, tecnologica, avanzata, sperimentale e anche un po’ conservatrice. Come ogni grande metropoli Bangkok è un insieme complesso ed intricato di cose che non si possono capire essendo turisti. Io non voglio scavare fino in fondo, non potrei nemmeno se volessi da farang occidentale. Però possiamo provare a mettere un po’ d’ordine, e in questo riordinare, incidentalmente, capire anche cosa vale la pena vedere a Bangkok.
Bangkok cosa vedere, la fine di un amore e l’inizio di un altro. Tutti questi capitoli possono essere saltati dai frettolosi per andare diretti al punto 3
Raccontare cosa si può vedere a Bangkok è un impresa che necessita una precisazione. La capitale della Thailandia ha mille volti. E ognuno di noi apprezzerà qualcosa e schiferà qualcos’altro. Avere la pretesa di dare una risposta univoca e buona per tutti alla domanda Bangkok cosa vedere? è pretenzioso e, in pratica, una bugia.
Bisogna per forza lasciarsi trasportare. All’inizio non sarà una sensazione liberatoria. Potrebbe mettervi in difficoltà, eppure persistete perché ne vale la pena.
In questo post sullo shock culturale, racconto il mio primo impatto.
Riassumo per chi non ha voglia di leggere il post. Siamo nel 2008. Non ero mai stato in una megalopoli da 10 milioni di abitanti e il caldo e gli odori e tutta quella confusione tipica del sud-est asiatico mi disorientarono.
Inoltre, quasi tutte le volte che ci sono passato, la città era in subbuglio per via di qualche protesta politica: il blocco dell’aeroporto nel 2008; proteste, manifestazioni e cortei vari nel 2011; sit-in di protesta nei crocevia più importanti nel 2014; e solo con un pizzico di fortuna sono riuscito ad evitare il bagno di sangue del 2010 (una 50ina di morti per le manifestazioni delle camicie rosse represse dall’esercito).
Nonostante quest’inizio difficile e burrascoso la mia fascinazione per la metropoli del sud-est asiatico non è mai cessata né diminuita, anzi forse è addirittura aumentata. Contraddizioni.
Bangkok cosa vedere? per prima cosa pensiamo all’aereo
Sfogliando il giornale (sono vecchio pardon) si possono spesso notare le offerte di Emirates e Qatar Airways da Roma/Milano per diverse destinazioni. Tra le quali:
- New York (Emirates, 392 euro)
- Singapore (512 euro, sempre Emirates)
ma soprattutto
- Bangkok (632 euro, Qatar air, intorno ai 799 euro con Emirates).
Certo, sono prezzi molto più alti che nella lontana epoca pre-coronavirus e Dio solo sa che cosa succederà nei prossimi anni. Fortunatamente però i viaggi verso est offrono molte opportunità. Tutte le compagnie che conoscete hanno infatti un volo per Bangkok e la concorrenza fa abbassare i prezzi, specie se siete flessibili.
Bangkok ha un milione di cose da vedere e soprattutto da fare ed è un ottimo punto di partenza per l’esplorazione di tutto il Sud Est asiatico. Potrete andare in Cambogia, sia via terra che in aereo, in Laos, in Malesia, in Corea e…in Cina o Australia. Insomma, è il punto di fermata ideale per il far east.
Per tutte queste ragioni, anche in un periodo di voli aerei con prezzi impazziti vi invito ad insistere, provare e riprovare con un po’ di flessibilità perché sono quasi certo che prima o poi il biglietto al prezzo giustomlo troverete.
Chiariamo, perché Bangkok?
Dal mio modesto punto di vista Bangkok rappresenta quello che noi (al posto di noi potete metterci Italia, magari Europa ma anche molte altre nazioni e anche persone che per brevità non elenco) oggi non siamo più. Girando per le sue strade si capisce in maniera netta che lo spostamento del baricentro politico/economico/innovativo c’è stato ed è stato diretto verso l’Asia. BKK sfida ormai da molto tempo il nostro punto di vista stereotipato sull’Asia, in generale, e sulla Thailandia in particolare.
Pur con una relativa povertà visibile in giro, c’è aria di vittoria. Ci sono contrasti (economici, politici, a volte anche violenti) ma c’è un certo ottimismo.
Per fare quel salto di livello che la farebbe entrare davvero nella lista delle prime 5 metropoli di tendenza al mondo manca però qualcosa. Manca un certo grado di libertà espressiva e quel gusto della provocazione che sono i motori di ogni innovazione.
Libertà
La libertà espressiva manca per ragioni politiche (ne parleremo più avanti, recentemente ci sono state le elezioni che hanno portato alla fine della giunta militare e all’instaurazione di un governo conservatore almeno formalmente civile).
Il gusto della provocazione manca sempre per ragioni politiche, ma anche culturali, essendo la società thailandese piuttosto conservatrice. Senza citare l’influenza del buddhismo, che va ben oltre l’immagine dei monaci arancio vestiti ritratti nelle foto di turisti di tutto il mondo (giusto così per…date un’occhiata qui)
I numeri di Bangkok
Andiamo al sodo e snoccioliamo qualche numero della metropoli:
- 8,5 milioni di abitanti nella città e 14 nell’agglomerato urbanno
- 21,47 milioni di turisti nel 2016
- tasso di disoccupazione intorno all’1%
- reddito pro capite di 15.860 euro, ovvero circa il doppio della media nazionale
Economia e infrastrutture
L’economia tira, nonostante i problemi politici e una cronica mancanza di quadri dirigenziali di medio-alto livello per le imprese multinazionali che hanno una loro sede a Bangkok (tutte praticamente).
I progetti infrastrutturali procedono un po’ lentamente e l’essenziale Sky Train guadagna terreno lentamente, mentre la metropolitana, con due sole linee di cui una limitata alla parte nord ovest della città (quartiere Nonthaburi), è inadeguata rispetto alle esigenze di una metropoli in forte sviluppo. Vedi Roma. Detto questo bisogna ammettere che i passi in avanti rispetto al 2008, dal punto di vista del trasporto pubblico, sono stati enormi. Al contrario di Roma.
Aeroporto
La forza di BKK sta anche nel suo aeroporto. Il Suvarnabhumi (lavori di ampliamento, in corso, permetteranno di arrivare a 65 milioni di passeggeri all’anno) è diventato un hub importante per smistare merci e persone dirette a tutto il resto del sud est asiatico, in particolare Vietnam, Laos e Cambogia.
E qualche problemino
Arriviamo ai problemi. Politico/civili in primo luogo, visto che l’ennesimo colpo di stato ha portato al potere nel 2014 una giunta militare che ha avvicinato la Thailandia al modello cinese più che a quello delle democrazie occidentali. Inoltre, la recente morte del Re Bhumibol e la successione con il figlio, potrebbero rappresentare un momento difficile per i delicati equilibri del paese.
In secondo luogo ambientali. La città è costruita sopra un terreno paludoso che sprofonda al ritmo di 1,5cm all’anno. Da rifletterci se pensate di comprarvi una villetta.
Bangkok cosa vedere. Qualche suggerimento: Sukhumvit e Khao San Road
Dopo questa lunga introduzione che molti di voi avranno saltato, arriviamo alla parte turistica, Bangkok cosa vedere.
La parte che ho sempre preferito di questa città è senza dubbio la zona di Sukhumvit. La preferisco perché mi sembra molto più interessante di quel parco giochi per turisti che è diventato il vecchio quartiere storico.
Sukhumvit è una parte moderna e cool della città, un po’ Night City, un po’ Blade Runner e con una vena di Cyberpunk. Ci sono centri commerciali, ristoranti più o meno stellati, boutique di lusso. Il tutto però è accanto ad ottimo cibo di strada, lascive ragazze in minigonna a Soy Cowboy, mendicanti, e ogni genere di attività che vi possa venire in mente.
Questo trovo sia il fascino di Sukhumvit, la versione reale del bar di guerre stellari o l’incrocio tra la città tenebrosa di Blade Runner e Las Vegas ma con gli occhi a mandorla. Le voci che si possa, pagando, fare tutto quello che vi salta in mente, è solo una voce, ma contribuisce al fascino.
A Khao San road un salto lo faccio sempre, giusto per vedere se quel mix di fricchettoni, saccopelisti con la faccia stravolta da 13 ore di volo e prostitute sorridenti è sempre lì (e in genere la risposta è si, il miscuglio tiene duro).
Anche Khao San Road riesce quasi sempre a mescolare con una certa nonchalance prostitute, venditori ambulanti, ricchi turisti, poveri turisti, musicisti di strada, mezzi truffatori e finti avventurieri locali. Lo fa però in un conteso che è più spiccatamente turistico e meno glamour, più sudaticcio con infradito e meno cool diciamo.
Col passare degli anni, e cadere dei capelli, mi sono sempre trovato meglio a risiedere nel soi 8 (vicolo 8) di Sukhumvit. In un palazzo gestito dalla catena Citadines, che offre monolocali a prezzi decenti insieme ad una piccola piscina e una palestra discretamente attrezzata.
In ogni caso il centro storico della città (che vi conviene raggiungere con lo Sky Train fino a Saphan Taksin e poi traghetto fino a Tha Tien, se siete nella zona di Sukhumvit o Silom, o ancora con la metropolitana, lasciate perdere i taxi) è di notevole interesse, con tre siti che non potete mancare:
- il palazzo reale, nella stessa area dove si trova anche il Wat phra kaeo (tempio del buddha di smeraldo, ricordatevi pantaloni lunghi e spalle coperte)
- il Wat Pho (tempio buddista con un grande buddha reclinato)
- il Wat Arun (tempio dell’alba), dalla parte opposta del fiume rispetto al Wat Pho
Mercati gallegianti
Un classico di Bangkok. Da “007 L’uomo dalla pistola d’oro” in avanti, un viaggio a Bangkok non poteva non prevedere una sosta in un mercato galleggiante. Il più famoso è quello di Damnoen Saduak, che a sua volta si trova non troppo lontano da quello di Tha Kha.
Io, personalmente non ho mai potuto soffrire i mercati galleggianti, anche se la mia esperienza è relativa a quello di Taling Chan, il più vicino al centro di Bangkok.
Continua a sfuggirmi il motivo per cui ci si dovrebbe alzare alle 5 di mattina, per raggiungere un posto 50/60 km fuori Bangkok, che vende al 90% cose che non potremo comprare e che per noi sono inutili (fiori? galline? uova? verdura? avete mai sentito parlare di supermercati?). Il numero di turisti poi è quasi sempre eccessivo. Sopravvalutati.
Meglio passare a qualcosa che sento più mio, gli sky bar di Bangkok.
Bangkok Sky Bar e Chinatown
Molto più interessante è la situazione sky bar a Bangkok. Il più famoso è quello di “Una notte da leoni 2”, lo sky bar del Lebua Hotel, iconico hotel di Bangkok. Ci vado ogni volta che sono in città. L’aria che tira è pseudo chic, i cocktail costicchiano e l’abbigliamento dovrebbe essere almeno a livello prima comunione. La vista è fantastica e il relax eccezionale, anche se non vi fermate al tavolo ma consumate al bancone.
Tra gli altri sky bar di Bangkok apprezzo anche il Cielo Rooftop bar e l’Octave. Le mie scelte sono ovviamente guidate da gusti personali. Se mettete su google “sky bar Bangkok” avrete una lista piuttosto lunga tra cui scegliere.
Nell’ultimo viaggio a Bangkok, molto recente, Dicembre 2022, ho apprezzato molto alcuni bar super cool di Bangkok che si trovano nella zona di Chinatown, un quartiere che fino a pocco tempo fa era solo un mercato e adesso è tra i più interessanti della città.
Tra questi uno, il GenZ bar, è uno sky bar con una notevole vista della zona dei templi o di Sukhumvit.
Gli altri due bar (non rooftop ma notevoli lo stesso) da provare assolutamente, perché uniscono la tradizione occidentale dei cocktail con uno stile cinese e una classe alla James Bond, si chiamano Widdershins e Opium Bar. Non ve ne pentirete, promesso.
Spostamenti in città
I guidatori di tuk tuk sono folkoristici ma a meno di non essere thailandesi (o saper parlare il thailandese con una certa dimestichezza), fanno sempre e comunque i loro interessi, per cui potrebbero portarvi dove non volete o farvi un prezzo spropositato. Può comunque valere la pena, in alcuni casi, prenderli.
I taxi, qualora accendano il tassametro, sono certo meglio (escludendo di muoversi con una propria macchina dato il caos generale e la guida a destra). Senza dubbio però i trasporti pubblici sono quasi sempre il mezzo migliore per spostarsi.
La zona di Sukhumvit è più varia rispetto al centro storico o anche Chinatown (sebbene Chinatown stia facendo passi da gigante per trasformarsi da grande magazzino a cielo aperto in quartiere cool, e in parte c’è già riuscita). Offre diversi ristoranti di buon livello (cabbages&condoms è un classico non troppo costoso ma gli chef stellati abbondano, io ho provato GAA di Arora Garima), centri commerciali come se piovesse e, per chi fosse interessato, o per chi crede ancora che BKK sia il centro del turismo sessuale mondiale, Soi Cowboy e Soi Nana/Nana Plaza.
Bangkok cosa vedere. Ahi Ahi Soi Cowboy
Due parole sulla zona di Sukhumvit chiamata Soi Cowboy (da dove viene il nome? Vietnam…soldati americani in licenza…) le vorrei dire.
I quartieri a luci rosse mi sembrano in genere piuttosto tristi (non ultimo quello di Anversa, mi manca quello famoso di Amsterdam) e almeno Soi Cowboy sembra avere un’aria più da baldoria/baracca che non da sesso a buon mercato.
Le compagnie di americani e australiani sembrano decisamente più interessati a bere che non alle ragazze e molte serate prendono più la piega alcolica che non quella del sesso legalizzato (che poi legalizzato non è). L’impressione insomma è che il giro di prostituzione più importante sia da qualche altra parte. Ovviamente abbondano le esperienze fregatura, con prezzi allucinanti e strane avventure che qui non posso riportare. In qualche modo ci andate a vostro rischio e pericolo.
Su Patpong non mi sento di dire molto. Potrebbe essere divertente in compagnia ma i buttadentro dei locali sono mooolto insistenti e alla fine si tratta di go go bar e strip club, niente di più niente di nuovo. Nana Plaza semplicemente desolante, al limite della truffa.
Bangkok cosa vedere. Concludiamo
Le cose da dire su BKK sarebbero tantissime, qui mi sono limitato a darvi un’infarinatura generale. Dopo il Coronavirus Bangkok è nuovamente una delle prime mete a livello mondiale. A me personalmente, dopo qualche anno, Bangkok manca, mi manca davvero. In questa città potete infatti trovare qualsiasi cosa vogliate ed è forse una delle poche in cui ho pensato seriamente di trasferirmi.
Molte persone che conosco invece non l’hanno apprezzata. L’immagine che hanno della Thailandia è quella di una spiaggia dorata con le palme sullo sfondo, il mare azzurro e magari qualche contadino con un cappello di paglia che bada il suo bue. Bangkok rovina lo stereotipo, scompiglia le carte, costringe ad abbandonare la visione colonialista del Siam (che però non è mai stato colonizzato). Bangkok non è una città verde o facile, ma è vera, viva è ha più di un anima.
Sawatdikhrap!
Bene, il post su Bangkok cosa vedere è finito. Siete liberi.
Bangkok Update 2023
Sia di persona che tramite email diverse persone mi hanno chiesto se Bangkok si possa considerare pericolosa. Io ho risposto dicendeo “perché non mettete un bel commento alla fine di questo articolo?”. Poi ci ho pensato e mi sono detto che forse sarebbe giusto aggiornare l’articolo con un paragrafo apposito, anche se la domanda, per chi è stato a Bangkok, non ha molto senso. Alla fine dei conti ho deciso sia di mettere questo paragrafo che di fare un vero e proprio post per rispondere alla domanda Bangkok è pericolosa?
Se non avete voglia di leggervi il post posso dirvi, velocemente, che no, Bangkok non è pericolosa. Ci sono alcune truffe classiche (quelle dei sarti, quelle delle gemme, quelle legate al mercato del sesso) e bisogna ovviamente prestare attenzione ai propri averi nei luoghi affollati ma in genere non dovreste avere problemi.
A meno che questi non ve li andiate a cercare (leggi alcool e droghe) problemi grossi non dovrebbero esserci. Khao San Road, Klong Thoei e i luoghi del sesso come Patpong, Nana Plaza e Soy cowboy sono luoghi in cui prestare attenzione. Per maggiori dettagli leggetevi il post su Bangkok pericolosa.
*Se volete un aggiornamento (04/’19) riguardo alle ultime elezioni thai andate a leggervi questo post!
Se invece vi va di proseguire il viaggio nel sud est asiatico vi propongo il Wat Phu Champasak, in Laos, il parco nazionale Khao Yai e un po’ di storia Khmer con l’eccezionale Phanom Rung.
Se amate la Thailandia piuttosto interessante potrebbe essere leggere il post cosa vedere a Chiang Mai, la capitale del nord della Thailandia.