Templi di Phanom Rung e Muang Tam, un post storico, e dico storico non perché abbia un’alta concezione della mia scrittura ma perché tratterà di due luoghi storici eccezionalmente belli. Bene, partiamo.
Thailandia, regione dell’Isan
Qualche post fa ho parlato di due luoghi più o meno turistici che si trovano nell’est thailandese, per la precisione nella privincia dell’Isan. Si trattava del parco nazionale di Khao Yai e della cittadina di Ubon Ratchathani . Ora invece, andiamo un po’ più sul culturale, perché il Phanom Rung è pura cultura Khmer.
Questa regione della Thailandia è stata per lungo tempo ragione di attrito con la Cambogia. I templi che si trovano nel sud della Thailandia sono rivendicati dalla Cambogia, per via del legame storico con quel territorio e con la cultura Khmer, di cui la Cambogia è diretta discendente. Le tensioni sono arrivate addirittura a qualche scambio di artiglieria prima che si acquietassero nuovamente. Se ci volete andare prestate attenzione alle news.
Dove si trovano il Phanom Rung e il Muang Tam?
I templi si trovano (circa) a metà strada tra il Khao Yai e Ubon e la zona è davvero un luogo da non perdere sia per chi va verso il Laos centrale (Pakse e Savannakhet per intenderci) ma anche, con una piccola deviazione, per chi si trova sulla strada che porta alla capitale Vientiane.
La civiltà del Siam è stata lungo in guerra con quella Khmer e come già detto sopra i rapporti tra Cambogia e Thailandia (i moderni stati che affondano le proprie radici nella cultura Khmer e Siam) rimangono piuttosto tesi.
Intorno al Phanom Rung (e al Muang Tam) ci sono “attriti” centenari
Uno dei nervi scoperti è un altro antico sito Khmer, quello di Preah Vihear, che sorge sul confine tra Thailandia e Cambogia. Una pronuncia della Corte di Giustizia Internazionale dell’Aia del 1962 assegna il tempio alla Cambogia ma questo non è servito, e non serve tuttora, a scoraggiare qualche sporadico scambio d’artiglieria fra vicini e ad aggiungere quindi un po’ di peperoncino ad una visita cha sarebbe altrimenti la classica scampagnata storica con sbadiglio.
Torniamo a noi. Fortunatamente il Phanom Rung, non essendo nelle immediate vicinanze del confine, non ha sofferto dei problemi di definizione dello stesso e non sottoporrà voi e la vostra dolce metà al rischio di bombardamento. Il tempio, ad oggi, è ben restaurato e rimane facilmente visitabile specie partendo dalla cittadina di Nang Rong (a 27km).
Diversi e un po’ alieni
Al di là delle dimensioni e dell’antichità dei luoghi in questione, quello che mi ha colpito moltissimo è il carattere “alieno” dell’architettura khmer, qualcosa di magicamente diverso da quello che siamo abituati a vedere quando facciamo riferimento ai resti romani o etruschi.
S’intuisce, a mio parere, il diverso modo di ragionare e la “diversa complessità” della cultura che ha eretto quelle strutture. In particolare ciò risulta (quasi) inquietante nella visita al tempio Bayon di Angkor, ma anche se non avete intenzione di andare in Cambogia, la visita al Phanom Rung e Al Muang Tan vi farà toccare con mano quello di cui stò scrivendo.
Arriviamoci al Phanom Rung
Per percorrere i circa 30km che separano la dolce Nang Rong dalle rovine noi ci siamo appoggiati al gestore della guesthouse dove dormivamo (si, la mente dietro l’hotel California).
Il nome della nostra guida mi sfugge ma ricordo che portava un cappello da cowboy, aveva una di quelle vecchie auto anni ’70 grandi come un piccolo transatlantico e li dentro pure io, che non sono certo piccolino, ci stavo piuttosto comodo. Lui non era però particolarmente simpatico e dava l’impressione di non essere affatto entusiasta del via vai di turisti interessati alle rovine.
Detto questo bisogna però ammettere che c’era una coerenza tra “Hotel California” e il personaggio, i cui servizi non erano peraltro nemmeno a buon mercato.
Da Buri Ram Verso il Phanom Rung
Ecco quindi che ci muoviamo di prima mattina verso il Phanom Rung. La visione che se ne ha mentre si arriva da Nang Rong è piuttosto insolita, dato che il vulcano su cui è costruito il tempio si erge per qualche centinaio di metri su una pianura altrimenti piatta come una tavola.
Costruito dai Khmer tra il X e il XIII sec, il Phanom è un tempio indù dedicato a Shiva che sorge sulla traiettoria di una vecchia strada, ormai abbandonata, che collegava la capitale Khmer di Angkor e l’importante cittadina di Phimai.
Oggetto, in tempi relativamente recenti, di un complesso intervento di restauro, il tempio è oggi una vera meraviglia che si sviluppa verso nord-est attraverso una serie di scalinate e di “ponti” ai cui lati si trovano i serpenti naga, il cui scopo è proteggere questo lungo passaggio dalla fase terrena a quella celeste.
Il corpo centrale, con il santuario, la sua anticamera, larghi portici e un “linga”, simbolo fallico riconducibile a Shiva, è la parte più imponente del complesso e permette anche di avere una notevole vista su tutta la pianura circostante.
Ridiscesi dal tempio è obbligatorio fare una fermata anche ad un altro tempio che si trova vicino al Phanom Rung, il Prasat Muang Tam.
E così sono due: il tempio di Muang Tam
Anche in questo caso si tratta di un tempio Khmer, probabilmente più antico del Phanom e anch’esso dedicato a Shiva e Vishnu. La caratteristica forse più particolare è che il santuario centrale si trova su una sorta di isola, circondata da 4 stagni rettangolari chiamati baray.
Chiusa la parentesi “super quark” posso sinceramente dire che questi due templi (Phanom Rung e Muang Tam) meritano una deviazione dal vostro itinerario e l’organizzazione di una visita ad hoc, a patto che siate anche solo minimamente interessati alla storia Khmer e/o thailandese. Come vi avevo già accennato infatti il distretto dell’Isan, forse il più bistrattato tra le regioni della Thailandia (il detto comune è che da qui vengano le ragazze che si “esibiscono” nei go-go bar di Bangkok e Pattaya perché nell’Isan non hanno nulla da fare), è invece un luogo dove si possono approfondire diverse dimensioni della cultura thailandese.
L’Isan inoltre, e concludo, è una regione molto grande, che raggruppa diverse provincie thailandesi, dal confine vicino a Vientiane (Nong Khai), fino alla contestata frontiera Cambogiana dove sorge il Preah Vihear. In tutta questa regione troverete sicuramente molte cose che renderanno il vostro viaggio “diverso” e molto affascinante.
Se volete proseguire il viaggio in Thailandia potete andare a Bangkok e scoprire cosa vedere, oppure leggere qualcosa sulla pericolosità della capitale thailandese.
O magari scoprire cosa vedere ad Ayutthaya o a Ubon Ratchathani.
Se invece siete interessati al Laos, potete scoprire cosa vedere a Luang Prabang oppure avventurarvi nella capitale, Vientiane.