Ayutthaya cosa vedere. Ve lo ricordate il regno del Siam?

Ayutthaya cosa vedere? Molte, molte cose. Perché Ayutthaya era l’antica capitale del Regno del Siam ed è oggi una città antica e moderna, capace di offrire Storia, storie e qualche buon ristorante. Partiamo?

Ayutthaya cosa vedere: storia e Siam

A 80 chilometri a nord di Bangkok, raggiungibile con tour di un giorno in minivan, in taxi (certo l’opzione più costosa) o anche con il buon vecchio treno, l’antica città reale di Ayutthaya è uno dei luoghi classici del turismo thailandese. Si trova su una delle direttrici più battute dai turisti, quel percorso che dalla capitale Bangkok arriva fino a Chiang Mai e Chiang Rai.

Il fascino di Ayutthaya non risiede nelle spiagge, nei party sfrenati al chiaro di luna, nelle minigonne delle ragazze dei gogo bar o nelle avventure notturne ad alto tasso alcolico (che sono, lo ammetto, pur sempre possibili).

ayutthaya budda
Ayutthaya cosa vedere, foto di un budda di Christian Wallner da Pexels

Il suo fascino sta in quello che rimane, nella Storia, che ha fatto di quest’isola alla confluenza di tre fiumi (Chao Praya, Lopburi e Pa Sak), la seconda capitale del regno del Siam, dopo Sukhotai e prima dell’odierna Bangkok.

Certamente meno affascinante della leggendaria Angkor Wat, eppure avvolta anche lei in una dimensione a-storica un po’ fuori dal tempo, Ayutthaya sembra essere il prodotto di uno scontro impari tra il regale passato fatto di enormi buddha, stupa di mattoni e templi che ispirano rispetto e devozione, con un presente fatto di capannoni anonimi, cani randagi e chiassosi ristoranti sul fiume.

E si, prima di scendere nel ring fatemi chiarire una cosa, non sono uno di quelli che si stava meglio quando si stava peggio, oppure, ai miei tempi…non di meno le differenze tra passato e presente si notano.

AYUTTHAYA COSA VEDERE. OLTRE CHE I 500 TEMPLI, POTRESTE PASSARE ORE INTERE A CERCARE L'ANGOLO GIUSTO PER SCATTARE UNA FOTO DA CALENDARIO. IN QUESTO CASO MI ERO STANCATO DI ASPETTARE L'UCCELLINO CHE SI POSAVA SULL'APERTURA NEL MURO E HO SCATTATO LO STESSO.
Ayutthaya cosa vedere. oltre che i 500 templi, potreste passare ore intere a cercare l’angolo giusto per scattare una foto da calendario. In questo caso mi ero stancato di aspettare l’uccellino che si posava sull’apertura nel muro e ho scattato lo stesso.

Ayutthaya cosa vedere, la città moderna

La cittadina moderna è vivace e a suo modo anche interessante, ma è ovvio che tutto quello che interessa al turista tipico sono le vestigia del passato. La città moderna si trova a sud est del centro storico e nnon ci vedrete nessun austrialiano in infradito rosolato dal sole. Nessuna influencer con i fiori nei capelli e il sorriso bianchissimo. La città è pulita, ordinata, graziosa, i quartieri residenziali si alternano agli acqua park, templi e centri commerciali. Insomma, la classica città thailandese.

Andiamo invece ai cari vecchi templi. Alcuni complessi templari sono ancora oggi in funzione, mentre altri sono in rovina. In entrambi i casi, qualsiasi sia la vostra religione, un minimo di rispetto richiede che visitiate il sito non come se andaste ad un bar sulla spiaggia (so che la cosa può sembrare strana ma pantaloni lunghi per gli uomini e spalle coperte per le donne dovrebbero essere la norma).

Ayutthaya cosa vedere? Una lista arriva in soccorso

Il numero totale dei templi si aggira intorno alla dozzina e quelli che mi sento di segnalarvi sono:

  • Wat Phra si Sanphet. Un classico, con i Chedi a fare bella mostra nella zona centrale. Prima che venisse distrutto ospitava le cerimonie sacre reali. Specie in alcuni momenti della giornata le strutture ttempplari si prestano a fotogradfie importanti, ma dpiende se avete voglia di alzarvi alle 6 di mattina o di attendere il tramonto senza una birra in mano.
Wat Phra Si Sanphet al tramonto
Ayutthaya cosa vedere. Wat Phra Si Sanphet al tramonto

Wat Phra si Sanphet prima del tramonto...assolutamente tra le cose da vedere di Ayutthaya
Ayutthaya cosa vedere. Wat Phra si Sanphet prima del tramonto. Il dopo e il prima 🙂

  • Wat Phra Mahatat. Anche questo distrutto dall’invasione dell’esercito birmano nel 1767. Fa un certo effetto la fila di buddha senza testa e il leggendario albero cresciuto attorno ad un buddha (immagine sacra per i thailandesi, per cui prestare sempre rispetto e inginocchiarsi). La fila per fare la foto può essere molto lunga e francamente rimango sempre molto colpito da quanto poco la gente sembra interessarsi al luogo e quanto voglia solamente farsi una foto per dire io c’ero. Ma chi sono io per impedire caterve di selfie?
L'albero cresciuto attorno alla testa di Buddha. Un'altra delle classiche cose da veder di Ayutthaya.
Ayutthaya cosa vedere, l’albero cresciuto attorno alla testa di Buddha. Un’altra delle classiche cose da veder di Ayutthaya.

  • Wat Ratchaburana. Dominato da un enorme prang recentemente restaurato. Troverete anche una scala che da accesso a due camere sotterranee (non sempre aperte) con ancora visibili tracce di affreschi.
Wat Ratchaburana. Immagine di Norbert Nagel.


Wat Ratchaburana. Immagine di Norbert Nagel.

  • Wat Lokayasutharam. Si trova nella parte nord-ovest dell’isola. La principale attrazione è un grande buddha reclinato che emana un certo fascino decadente.
Il buddha placidamente steso su un fianco.
Il buddha placidamente steso su un fianco.

  • Wat Chaymongkon. Anche qui un buddha reclinato e diverse statue più piccole tutte vestite con la tunica giallo-arancione tipica dei monaci buddisti.
Ad Ayutthaya, tra le cose da vedere, non posso non mettere i buddha con sarong giallo. un classci oche si presta ad ottime foto. Non la mia, dico in generale.
Ad Ayutthaya vedrete molte statue di Buddha con sarong giallo. Un classcio che si presta ad ottime foto. Non la mia, dico in generale.

Ayutthaya cosa vedere, ok, ma poi dove dormire?

Per dormire segnalo senza ombra di dubbio il Luang Chumni village, un hotel affascinante, con spazi e giardino che sembrano usciti da un racconto sull’antico Siam. Le camere sono in legno e costruite su palafitte sopraelevate, con i bagni al piano inferiore. I prezzi cambiano a seconda della tipologia di camera ma con 40 euro dovreste riuscire a trovare qualcosa.

In alternativa le guesthouse abbondano (se non siete troppo esigenti potete fare a meno di prenotare) e anche gli alberghi di livello medio sono presenti in numero sempre maggiore.

E girare?

Per girare vanno benissimo le biciclette anche se è possibile scegliere un mezzo più esotico, l’elefante (il che, lo ammetto, mi provoca un certo fastidio). I tour, anche prenotabili in loco, sono onnipresenti ma non vedo perché sceglierli, a meno che non abbiate un grande interesse per la storia di ogni singolo complesso templare.

E mangiare?

Il panorama culinario è piuttosto monotono, ma confesso di non essere troppo imparziale. Almeno è in genere a buon mercato. I locali sul lungofiume, riva sud, dovrebbero accontentare tutti. Nel caso voleste invece qualcosa di più raffinato Tarn Ayutthaya dovrebbe fare al caso vostro.

Buddha ricoperto con la tonaca arancione, colore classico del buddhismo.
Buddha ricoperto con la tonaca arancione, colore classico del buddhismo.

E se ad Ayutthaya scegliessi un tour?

Come già precisato sopra girando per Bangkok avrete molte occasioni di prenotare un tour giornaliero con ritorno alla sera. Qualora abbiate i giorni contati potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione ma se avete un po’ di tempo credo che lasciare la caotica Bangkok per immergersi nella vita di provincia thailandese, e nel passato del regno del Siam, sia un’occasione da non lasciarsi sfuggire.


Adesso il Gioca Jouer, e il post su Ayutthaya cosa vedere, è finito, andate in pace!

Ma se invece volete proseguire con un classico della Thailandia, c’è il parco nazionale di Khao Yai o ancora il Laos con il Wat Phu Champasak.

E poi vi offro anche qualcosa di classico come la sculettante Bangkok o un bel viaggio al Phanom Rung e al Muang Tam.

Oppure andate a quel paese, per la precisione a Bergen in Norvegia.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *