Quito pericolosa? Una passeggiata alla Capilla del Hombre e al museo di Oswaldo Guayasamin per capirlo – Aggiornamento Gen. 2024

Quito pericolosa. Tutti mi hanno detto questo. Stai attento a girare, anche in centro sia di giorno che, soprattutto, di notte.

Insomma, la capitale dell’Ecuador, è una città pericolosa? e poi vale la pena rischiare la vita per raggiungere il Museo Guayasamin e la Capilla del hombre?

Niente di più falso*. Non rischierete la vita andando a piedi al Museo Guayasamin, ovunque si trovi il vostro hotel. Però forse voi non sapete di cosa sto parlando. Non conoscete Guayasamin e la capilla del hombre e ovviamente conoscete pocco anche la capitale dell’Ecuador.

In effetti Quito e Guayasamin sono un binomio qui da noi poco conosciuto ma meritevole di molta più attenzione e in questo articolo voglio dargliene quanta ne merita. Per chi fosse interessato vi segnalo che ho fatto anche un altro articolo dove racconto il viaggio da Nueva Loja a Quito.

Quito pericolosa? Una foto panoramica del centro di Quito con sullo sfondo El Pannecillo. A proposito di Quito pericolosa molti mi hanno sconsigliato di andare all Virgen del Pannecillo, la statua che vedete in cima alla montagna. Probabilmente la scelta migliore è quella di andarci con un taxi. Foto di Amrgen Cero da pexels.
Quito pericolosa? Una foto panoramica del centro di Quito con sullo sfondo El Pannecillo. A proposito di Quito pericolosa molti mi hanno sconsigliato di andare all Virgen del Pannecillo, la statua che vedete in cima alla montagna. Probabilmente la scelta migliore è quella di andarci con un taxi. Foto di Amrgen Cero da pexels.

Quito pericolosa? una lunga camminata, due obiettivi

Dopo un paio di giorni di spostamenti limitati al centro storico e zone limitrofe, il terzo mi sono armato di santa pazienza e ho deciso di fare una lunga camminata, con un duplice obiettivo. Il primo era il Museo/Fondazione di Oswaldo Guayasamin e la Capilla del Hombre, il secondo era stare, come dicono gli americani, “boots on the ground” e capire che città era veramente Quito.

La Capilla di Guayasamin si trovava a circa 6,2 km dal mio hotel, nella parte nord di Quito, che avevo frequentato ancora poco. In mezzo c’era Mariscal, dove avrei potuto facilmente trovare un caffè da usare come tappa intermedia. Sarei arrivato al museo in circa due ore di passeggiata metropolitana. Si parte.

Quito, quartiere San Juan, non lontano dal centro storico e da Mariscal.
Quito pericolosa? quartiere San Juan, non lontano dal centro storico e da Mariscal.

Quito pericolosa si o no? Me voy caminando

Camminando si cominciano a capire i meccanismi che regolano le interazioni sociali ed economiche. Si respira l’aria inquinata o pulita, si striscia e si attraversa, si affronta e si evita, la vita quotidiana, lo squallore o la bellezza di un quartiere.

Camminare, anche con il mio passo svelto, è un metodo perfetto per iniziare a capire come sia vivere (in) una città. Taxi e auto, ma anche autobus e metropolitane, possono dire qualcosa ma non tutto quello che una camminata di 12,5 chilometri può dire.

Partendo dal centro e andando verso nord si trovano alcuni quartieri popolari: Barrio Dorado, Larrea e Belen, che in effetti di notte potrebbero essere considerati poco raccomandabili. Dopo il parco pubblico El Ejido (in parte chiuso per i lavori di costruzione della metropolitana) inizia il benestante quartiere di Mariscal Sucre, quello dove si trova anche la famosa Plaza Foch, luogo notturno per eccellenza della Quito bene (insieme a Republica de El Salvador).

Da Mariscal Sucre verso nord le cose cambiano in maniera evidente. Diciamo che i quartieri somigliano di più a una città americana se questa potesse essere costruita sull’Equatore. Bellavista, il barrio dove sorge la Fondazione Guyasamin e la Capilla del Hombre, è un quartiere di medio-alta borghesia, tranquillo abbastanza da piazzarci la sede della Consob ecuadoriana e di qualche altra società di servizi.

Una vista della Capilla del Hombre dalgiardino della casa di Guyasamin. Sullo sfondo il vulcano Pichincha.
Quito pericolosa? Una vista della Capilla del Hombre dalgiardino della casa di Guyasamin. Sullo sfondo il vulcano Pichincha.

La camminata, anche al di là del mio tentativo di capire qualcosa di più sulla città, merita. È stato un peccato vedere che gli altri quattro turisti del gruppo che ha partecipato alla visita del museo, siano venuti in taxi. Vi prego, cercate di camminare, spesso ne vale davvero la pena.

Il giardino e la piscina della casa Guayasamin.
Il giardino e la piscina della casa – museo Guayasamin a Quito.

La capilla del hombre

Il Museo in sè, in cui non si possono fare foto, è costituito dalla casa di Guayasamin, famoso pittore e artista ecuadoriano, e da una sorta di cappella, assolutamente laica pur avendo un che di spirituale, dove si possono trovare i murales e i quadri più grandi dell’artista.

Forse il nome di Guayasamin non vi dirà molto ma vi suggerirei di cercare qualche sua opera: riflettono molte influenze estere ma hanno radici profonde nel Sud America del XX secolo. Guaysamin poi era un personaggio vitale e sempre sorridente, molto famoso in Sud America dove ha incontrato, e spesso ha ritratto, le più grandi personalità politiche del continente, da Castro ad Allende, passando per Kennedy e Gabriel Garcia Marquez (con una certa predilezione, per fortuna, per i personaggi di sinistra. Anche perché quelli di destra sono piuttosto impresentabili).

Una delle opere di che potet trovare al Museo Guaysamin a Quito. Giusto per darvi un'idea. E' evidente l'influenza di Picasso. Foto di Robert Nunn https://www.flickr.com/photos/robnunn/5047929404. LIcenza creative commons https://creativecommons.org/licenses/by-nc/2.0/
Una delle opere di che potet trovare al Museo Guaysamin a Quito. Giusto per darvi un’idea. E’ evidente l’influenza di Picasso. Foto di Robert Nunn https://www.flickr.com/photos/robnunn/5047929404. LIcenza creative commons https://creativecommons.org/licenses/by-nc/2.0/

Insomma, questa passeggiata di 12 km a Quito, oltre a portarmi alla casa museo di Guayasamin, mi ha permesso di toccare con mano (anzi con piede) la città e riuscire ad arrivare ad una conclusione più o meno motivata sulla presunta pericolosità.

Adesso che famo?

Torniamo al tema Quito pericolosa. In linea di massima il centro storico, San Blas e Belen, i parchi di Alameda e El Ejido, segnano un confine fluido tra la Quito sud, più pericolosa e problematica, specie per un turista a piedi, e la zona nord, che inizia con Mariscal e finisce (orrore) con un Country Club e centri commerciali che puzzano di gentrificazione e media-borghesia spocchiosa da almeno 15 miglia.

Questo non vuole dire che avevano ragione quei pochi che dicevano che Quito non è pericolosa, come d’altronde non ha ragione chi consiglia di muoversi sempre in taxi.

Uno dei quartieri nella zona nord di Quito.
Quito pericolosa? Uno dei quartieri nella zona nord di Quito.

Le cose sono un po’ più complesse e magari, pur con tutte le precauzioni, una piccola rapinella potrebbe sempre capitarvi tra capo e collo (pochi soldi, cellulare vecchio e non fate gli eroi). Io mi baso molto sul mio istinto ma poi anche le dimensioni possono fare la differenza e, nel mio caso, scoraggiare i malintenzionati.

Vi racconto questa, a proposito di Quito pericolosa

Un mattino ero seduto in un buon caffé a Mariscal e mi si avvicina un ragazzo, tranquillo, pacato e non minaccioso, che dice di essere un ex-Farc che cerca di rifarsi una vita in Ecuador.

Mi mostra un foglio bianco stampato al computer.

Sopra c’è il suo nome (presumo) e una serie di dati anagrafici, poi in un riquadro a metà pagina un paio di righe interessanti. Si può leggere “reati commessi – rapina e tentato omicidio, 2012”. Non so perché ma non percepisco minimamente un inteno miaccioso. E poi non giudico mai dalla fedina penale, gli allungo un paio di dollari, lui mi ringrazia. Io spero che siano sufficienti, ma poi sufficienti a cosa? E alla fine penso: chi è davvero più pericoloso, il ragazzo tatuato con un tentato omicidio sul groppone o un banchiere in completo grigio?

*Quito pericolosa, aggiornamento del 10 Gennaio 2024

Purtroppo la situazione nella capitale Quito, e in tutto l’Ecuador, deve essere aggiornata e in peggio. L’8 gennaio il Presidente Daniel Noboa ha infatti dichiarato lo stato d’emergenza in seguito al deterioramento del livello di sicurezza dei cittadini (di questo deterioramento ne soffre particolarmente Guayaquil, la grande città sulla costa, ma anche la capitale ha diversi problemi).

Due episodi in particolare possono essere considerati le classiche gocce che hanno fatto traboccare il vaso:

  • la fuga dal carcere di Adolfo Macías Villamar, detto Fito, uno dei boss del narcotraffico più conosciuti e temuti. Fito è riuscito a scappare dal carcere di Guayaquil, una città sulla costa, poco prima di essere trasferito in una struttura di massima sicurezza.
  • L’irruzione di una banda armata in uno studio televisivo con giornalisti costretti a terra con le pistole puntate alla testa, il tutto in diretta. La banda è stata poi neutralizzata dalla polizia.

I problemi dell’Ecuador sono legati soprattutto al narcotraffico e alle gang che lo controllano. Queste organizzano di fatto anche la vita all’interno delle prigioni, o almeno di molte delle prigioni ecuadoregne. Per questo motivo i criminali rimangono di fatto impuniti.

Quito pericolosa? forse, adesso, si. I militari sono schierati nel centro storico della città
Quito pericolosa? forse, adesso, si. I militari sono schierati nel centro storico della città. Fonte AP

L’Ecuador infatti si trova tra due grandi stati produttori di cocaina, il Perù e la Colombia. La smobilitazione delle Farc in Colombia e il lavoro congiunto delle polizie dei due stati ha reso l’Ecuador l’anello debole della catena del narcotraffico e molte gang, alleandosi con grandi gruppi internazionali come i cartelli messicani, hanno deciso di sfruttare il porto di Guayaquil per esportare la cocaina verso mercati più redditizi.

Al momento l’esercito può affiancare la polizia nelle strade, nelle carceri ed è inoltre previsto un coprifuoco in tutta la nazione dalle 23.00 alle 5.00. Inutile dire che vi consiglierei di rivedere tutte le ipotesi di viaggio.


Quito pericolosa, dichiarazione dello stato di emergenza a parte, è una di quelle semplificazioni che non posso davvero accettare. Sarà comunque importante tenere d’occhio l’evolversi della situazione.

Se volete continuare a viaggiare in Ecuador potete prendere il tren de los volcanes

Qui potete invece leggere come sono arrivato a Quito come sono arrivato a Quito da Nueva loja / Lago Agrio.

Oppure, che ne dite di Bogotà, capitale della Colombia?

Oppure un bel viaggio a New Orleans, cosa vedere.

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