Un divertente weekend nella Belgrado turbo – folk

Su consiglio delle ragazze e dei ragazzi di Momondo ho deciso di riproporvi la mia curiosa esperienza in una Belgrado turbo folk. Come potete vedere dalle date scritte sotto, tutto questo accadeva nell’anno del Signore 2007, ben 11 anni fa, e sono quasi certo che la situazione sia cambiata.

Se non altro il megaprogetto di riqualificazione delle sponde del Danubio, contestato e non so se già ufficialmente partito, potrebbe già aver ingrassato qualche palazzinaro.

In ogni caso si parte!

Belgrado turbo folk, settembre 2007

Il viaggio tra le ex repubbliche jugoslave ci aveva già regalato sorprese ed incontri piacevoli, specie a Sarajevo. Belgrado, cuore culturale e politico della Serbia, l’unica vera metropoli dei Balcani, la più “allegra” delle capitali nate dall’esplosione della ex Jugoslavia, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ci aspettavamo molto, sia come vita notturna che come quantità di luoghi da visitare. Buon cibo, alcool abbondante, qualche bel sito turistico e un’atmosfera da festa gitana (dove, come dice Robert Downey Jr., ricordate che non dovete mai ballare).

Nightlife baby

La vita notturna belgradese era in effetti scoppiettante, o almeno questo si percepiva. Le ragazze erano bellissime, la città aveva un’atmosfera calda, un po’ sudata, poco turistica e leggermente rude ma anche vera, forse un po’ troppo vera.

BELGRADO TURBO FOLK, UNA FESTA?
Belgrado turbo folk, una festa?. pexels-anton-belitskiy

In effetti sembrava impossibile riuscire ad entrare nei locali notturni, mischiarsi a quel guazzabuglio di casino e musica che, specie nel weekend, attraversava la città come se non ci fosse un domani.

La vodka scorreva a fiumi e le ragazze si scatenavano in pista seguendo ritmi turbo – folk (il turbo folk è un genere nato in Serbia, ma popolare in tutti i Balcani, che mischia pop, folk e elettronica anni ’80. Secondo una visione che mi sento di sposare, il turbo folk è stato alternativamente definito come “la colonna sonora delle guerre in Jugoslavia”, “aggressivo, sadistico e dall’iconografia erotico/pornografica” oppure semplicemente “porno-nazionalismo” in musica. Qui potete gustarvi un esempio di musica) dicevo, le ragazze di Belgrado si scatenavano a ritmi turbo – folk difficili da digerire senza 3-4 superalcolici nello stomaco, ma noi non riuscivamo a prendere veramente parte a tutto questo.

Belgrado turbo folk. Feste private

Venivamo sistematicamente rimbalzati all’entrata di ogni locale. I buttafuori, persone che sembrava non fossero esattamente degli stinchi di santo, non ci facevano mai entrare, dicendo che la festa era privata e i turisti non potevano accedervi. Se a questo aggiungete lo spropositato aumento che il tassista ci propinò per portarci davanti a uno di quei locali che poi non ci fecero entrare, si può certo dire che il primo impatto con la Belgrado notturna non fu dei migliori.

Purtroppo le cose non andarono migliorando successivamente. L’amico che era con me in quel viaggio aveva infatti ben pensato di indossare una maglia nera con la scritta USA bella evidente sul davanti. All’epoca erano passati 9 anni, ma il ministero degli esteri Serbo mezzo distrutto a causa dei bombardamenti americani era ancora lì, a ricordare a tutti chi aveva fatto cosa. Era ovvio che vedere un ragazzo giovane e sbruffoncello che si aggirava per le vie della capitale sbattendo a destra e a manca la scritta USA, non aiutasse ad avere un approccio molto aperto nei nostri confronti.

Se dovete proprio trarre una conclusione: occhio alle scritte sulle vostre magliette!

Belgrado, il vecchio Ministero della difesa bombardato dalla NATO.

Il post su Belgrado turbo folk è finito. Se cercate una descrizione un po’ più seria di cosa vedere a Belgrado andate a questo link.

Qualora vi sia passata la voglia di andare in Serbia potreste sempre pensare a Budapest oppure al fascino un po’ nostalgico di Lisbona.

Senza contare che vi rimane sempre il post su cosa vedere a Oslo e cosa vedere a Gent, in Belgio.

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