L’ultima mia lettura, Le vie della seta libro di Peter Frankopan, è incentrata sull’attualità più di quanto potessi pensare. Mi aspettavo un libro di storia e mi sono trovato tra le mani un saggio che copre aspetti geopolitici attualissimi. E con un libro la sorpresa è sempre una cosa positiva.
Il premier Conte e Frankopan. Stai scherzando?
Se vi ricordate qualche settimana fa il nostro Premier Conte si trovava a Pechino per portare avanti una serie di colloqui e accordi che avevano ad oggetto proprio la “nuova via della seta”. Posso dire che questa spruzzata d’attualità mi ha fatto venire in mente il libro di Frankopan, così l’ho ripreso in mano e letto (anche abbastanza in fretta per i miei standard).
Non è solo l’Italia che ha interesse per la Cina, ma anche viceversa. Sono certo infatti che abbiate sentito parlare della visita del presidente cinese Xi Jinping a Roma qualche mese fa. Ha firmato intese varie che apriranno, tra le altre cose, le porte della Cina alle nostre arance e alle orecchie di maiale. Non scherzo.
Ma insomma, ci ritroviamo qui a parlare di attualità o di un libro? Non lo so. Potrebbero essere tutte e due le cose effettivamente. Anche perché questa è la tesi di fondo di Frankopan*. Le vie della seta non sono Storia, o perlomeno non sono solo Storia ma anche presente e, inevitabilmente, futuro. One belt, one road, one destiny potremmo dire.
Asia ed Europa
Suona vagamente apocalittico, lo so. Forse dovrei anche riflettere sul fatto che tre quarti delle persone che conosco sono più concentrate su Instagram che non sulla storia dei rapporti tra Asia ed Europa. Ma…chi viaggia lo sa, lo percepisce, lo ha capito qualche anno addietro. Il peso del mondo si sta spostando di nuovo e sta andando in Asia.
Il futuro è lì. E forse tra 15 anni, quando la moneta di riferimento sarà il Renmibi, potrete dire che su questo blog l’avete letto con qualche anno d’anticipo.
A dire la verità non è che ci voglia un fenomeno per capirlo. Senza contare che le previsioni le fanno due tipi di persone. Quelli che il futuro non lo conoscono e quelli che non sanno di non conoscerlo. Io ve la butto lì lo stesso però, tanto siamo tra pochi intimi.
Non divaghiamo, torniamo “Le vie della seta” di Peter Frankopan
Il libro appunto. La mia idea era che disegnasse la storia dell’Asia centrale come crocevia dei commerci che dall’Europa, via terra, arrivavano all’Impero di Mezzo. In realtà il libro non fa questo, non solo questo almeno.
Certo parla dell’Impero Romano, dei Parti e dei contatti con la Cina. Parla degli Abbasidi e dei Fatimidi, di veneziani e portoghesi ma la storia si allunga e arriva a coprire tempi recenti ed eventi che sanno più di geopolitica e attualità che di storia. Il grande gioco, l’Anglo Iranian Oil, Khomeini e il grande Satana, la guerra Iran-Iraq e il terrorismo. L’Afghanistan, il Pakistan, l’invasione russa, il codice etico Pashtun e il fu Osama Bin Laden.
Ammetto di essere rimasto sorpreso. Contrariamente al libro di Starr “L’illumismo perduto” (bellissimo, ne ho scritto in questo post), “Le vie della seta” di Frankopan non racconta solo le meraviglie passate di nazioni ed imperi che non esistono più, ma si spinge ad affermare che quasi tutto lo sviluppo storico dell’umanità si basa sul rapporto est-ovest, sullo sviluppo del commercio e dei rapporti diplomatico/politici lungo l’asse Europa-Asia. A volte la posizione di forza è assunta da un impero o da imperi asiatici, altre volte dall’Europa.
Quest’ultima in particolare è riuscita ad acquisire un incredibile vantaggio grazie al genocidio delle popolazioni indigene americane dopo il 1500 e al conseguente trasferimento di ricchezza dall’America all’Europa. Da quel periodo infatti quest’ ultima comincia a dettare legge con le sue flotte e i suoi eserciti, i suoi mercanti e le sue leggi.
L’ondata europea però è finita. La marea si sta ritirando e quello che rimane è un mondo molto più complesso, digitale ma non fatto solo da 0 e 1 se mi permettete il paradosso. Ci sono, è chiaro a chiunque, molte più sfumature oggi che nel periodo della guerra fredda.
E qui, credo, arriva il bello.
Anche il post sul libro “Le vie della seta” di Peter Frankopan è giunto alla fine.
Tutti in Cina con “Il Leopardo di Kublai Khan” o magari volete leggere qualcosa sugli -Stan dell’Asia centrale? Allora cliccate qui Sovietistan di Erika Fatland
Poi, se avete interesse a rimanere sull’attualità ma con più ottimismo del solito, allora leggere Illuminismo Adesso di Steven Pinker.
Oppure gustatevi la storia di Alexander Von Humboldt e anche L’Atlante Immaginario di Edward Brooke-Hitching.
*Peter Frankopan è un ricercatore al Worchester College e Direttore del Centro di Studi Bizantini dell’Università di Oxford.