Un destino parallelo, la storia del mondo vista attraverso lo sguardo dell’Islam

La recensione di “Un destino parallelo” arriva in un momento più che mai drammatico per il Medio Oriente. Dopo gli eventi del 7 Ottobre 2023 i problemi irrisolti del Levante sono venuti al pettine tutti in una volta e sembra davvero che le cose peggioreranno ancora prima di poter migliorare.

Proprio per queste ragioni mi sembra importante cercare di inquadrare la visione del mondo che provene dall’Islam, la sua storia, le sue tensioni interne, i suoi momenti di rottura e le sue con-fusioni con il mondo asiatico da un lato e quello occidentale-europeo dall’altro ( e cerchiamo di ricordarci che non ci furono solo le crociate, anzi queste non furono nemmeno troppo importanti per il mondo islamico del X-XII secolo).

La Mecca e in primo piano la Kaaba
Una parte importante in questo libro, almeno nella parte iniziale, tratta della Mecca e di questo tempio in particolare. Prima di Maometto era uno dei tanti templi della città. Dopo la rivelazione è divenuto il luogo più sacro al mondo per i musulmani, il luogo dove ogni musulmano, almeno una volta nella vita, dovrebbe andare. Alle spalle quello che è considerato il più grande hotel al mondo (il che potrebbe anche essere un po’ paradossale ma vabbè).

La bellezza di questo libro è che racconta una storia, quella del mondo islamico e del suo rapporto con le altre potenze mondiali, dal punto di vista degli stessi musulmani.

Tutti quei territori africani, asiatici ed Europei, che dal 622 d.C. (oppure, in termini islamici, anno zero dall’Egira, la fuga di Maometto dalla Mecca verso Medina) assisteranno all’espansione dell’impero islamico e della religione islamica, avranno infatti il proprio destino plasmato proprio da questa religione, dalle sue leggi e dai suoi costumi.

Una delle cose più interessanti di questo libro è l’enfasi che pone sul fatto che l’Islam aspiri ad essere un modello in base al quale regolare il funzionamento di tutta la società. Non si tratta “solo” di una religione ma di un sistema sociale che ambisce a regolare tutti gli aspetti della vita della Umma (la comunità dei fedeli).

Un destino parallelo – l’autore, Tamim Ansary

Devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dalla scrittura di Tamim Ansary. Si tratta di una scrittura veloce, godibile, erudita ma non troppo difficile o volutamente complicata. Ansary, americano di orgine afgana, è capace di ridurre argomenti di notevole complessità ad una densa mezza pagina con diverse interessanti digressioni e spunti ironici.

Foto di Tamim Ansary, autore del libro Un destinno parallelo. Fonte Wikimedia
Foto di Tamim Ansary, autore del libro Un destinno parallelo. Fonte Wikimedia

I capitoli sono ben organizzati e la storia dell’impero islamico, le sue scissioni e ricomposizioni, i dibatti intellettuali e lotte intestine sono divise in maniera intelligente e ordinata, per cui perdere il filo risulta davvero difficile.

Un destino parallelo, il libro

Si parte da quello che c’era nella penisola arabica prima di Maometto e si arriva ai giorni nostri. In mezzo una ricerca incessante di cosa significhi religione e servire un unico Dio ma anche tanto misticismo, guerre civili, sette di assassini, genocidi, distruzione e rinascita.

In tutto questo la parabola di conquista e allargamento della Umma, la comunità islamica, appare assolutamente trascinante, decisamente vincente nella fase iniziale, per poi affievolirsi e fermarsi. Saranno i Mongoli prima e Tamerlano poi a distruggere il sogno di uno sviluppo mondiale dell’Islam che poi infine appassirà di fronte alla modernità, lasciando spazio alle nazioni europee e alle loro ambizioni di dominio globale.

Un destino paralello. In più di un capitolo del libro compare il nome di Gengis Khan. Il condottiero mongolo fu il primo ad interrompere la serie di vittorie musulmane e imporre pesanti sconfitte agli arabi/turchi. L'idea di un definitivo trionfo mondiale dell'Islam, sebbene già un po0 "incartata" intorno al 1100, si spense definitivamente con i mongoli.
Un destino paralello. In più di un capitolo del libro compare il nome di Gengis Khan. Il condottiero mongolo fu il primo ad interrompere la serie di vittorie musulmane e imporre pesanti sconfitte agli arabi/turchi. L’idea di un definitivo trionfo mondiale dell’Islam, sebbene già un po’ “incartata” intorno al 1100, si spense definitivamente con i mongoli.

La parabola discendetente del mondo islamico oggi sembra quasi invertirsi, almeno per alcune nazioni che si trovano nella penisola arabica. La scoperta di gas e petrolio ha permesso alle monarchie arabe di riguadagnare il centro di una scena che avevano perso molto tempo fa, e anche proprio per queste ragioni sembra piuttosto importante riuscire a capire le radici storiche dei movimenti islamici e delle loro ramificazioni.

La differenza tra sciiti e sunniti, la setta degli assassini e i loro omicidi, i mistici sufi, l’arrivo sulla scena dei turchi, l’arretratezza e rozzezza del mondo Europeo fino al 1200, la terribile distruzione portata dalle orde di Gengis Khan prima e Tamerlano poi (prima di essere inglobate nel mondo islamico), la differenza tra persiani ed arabi e ancora l’importanza dell’Egitto e la complessa architettura socio economica dell’Impero Ottomano.

Tamerlano alla guida della sua armata
Un destino parallelo, Tamerlano e le sue armate. Pur definendosi la spada dell’Islam, Tamerlano portò distruzione all’interno del mondo islamico, turco e arabo. Il suo impero, che andava dall’India alla Turchia, non sopravvisse a lungo dopo la sua morte.

Un destino parallelo è tutto questo e molto di più, considerando che arriva in pratica fino ai giorni nostri.

Chi vuole anche solo aprire una finestra sul mondo arabo, persiano, nord africano e più in generale islamico, deve assolutamente partire da questo libro.

Un destino parallelo, una vista della leggendaria Samarcanda, capitale dell'Impero Timuride di Tamerlano. Questa ed altre immagini in questo articolo sono state create, come potrete immaginare, con l'intelligenza artificiale. Non so se valga la pena di usarle ma quando si parla di storia mi sembra che possano aiutare a dare un'idea, per quanto vaga, di quello di cui si s ta parlando. Confesso che volevo citare nell'articolo la caduta di Costantinopoli, capitale del moribondo Impero Bizantino, per mano del sultano turco Mehmet II nel 1453.  La presa di Costantinopoli, secondo alcuni, avrebbe segnato la fine dei tempi e la definitiva vittoria dell'Islam. Non fu così ovviamente, anche se gli effetti furono importanti. Quando ho cercato di creare un'immagine di Costantinopoli prima della conquista dei turchi  ho però fallito, la supposta intelligenza artificiale non sembra in grado di considerare che Istanbul, prima di essere Istanbul, era proprio Costantinopoli. Per cui ho rippiegato su Samarcanda.
Un destino parallelo, una vista della leggendaria Samarcanda, capitale dell’Impero Timuride di Tamerlano. Questa ed altre immagini in questo articolo sono state create, come potrete immaginare, con l’intelligenza artificiale. Non so se valga la pena di usarle ma quando si parla di storia mi sembra che possano aiutare a dare un’idea, per quanto vaga, di quello di cui si s ta parlando. Confesso che volevo citare nell’articolo la caduta di Costantinopoli, capitale del moribondo Impero Bizantino, per mano del sultano turco Mehmet II nel 1453. La presa di Costantinopoli, secondo alcuni, avrebbe segnato la fine dei tempi e la definitiva vittoria dell’Islam. Non fu così ovviamente, anche se gli effetti furono importanti. Quando ho cercato di creare un’immagine di Costantinopoli prima della conquista dei turchi ho però fallito, la supposta intelligenza artificiale non sembra in grado di considerare che Istanbul, prima di essere Istanbul, era proprio Costantinopoli. Per cui ho rippiegato su Samarcanda.

Recensione di Un destino parallelo, conclusione

Non credo che ci sia molto altro da agguingere. Il libro è bello, ben scritto, affascinante, capace di portarvi indietro nel tempo e farvi scoprire qualcosa che probabilmente non conoscete. Più di questo che cosa volete chiedere a dell’inchiostro su una pagina?


La mia recensionde di Un destino parallelo è finita, se volete qualche altro consiglio di lettura vi lascio un mio libro:

In una notte così, una storia di archeologia misteriosa tra l’Europa e il Sud America

Oppure qualche altro libro più serio:

Atlante dei paesi che non esistono più

Storia e geopolitica della crisi Ucraina

A line in the sand, la linea nella sabbia che ha diviso il Medioriente

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