Ecco qua, Ho Chi Minh City cosa vedere, prima puntata della serie dedicata al Vietnam. Nel calderone tropicale della metropoli vietnamita ci sono molte cose che bollono in pentola, ognuna con il suo carico di storie, drammi, gioie e motorini scoppiettanti. Quello che è certo è che non può non colpirvi.
Potere coloniale francese e gang criminali, monaci buddisti capaci dell’estremo sacrificio e dittatori paranoici, carri armati nord vietnamiti e colpi di stato, soldati americani in libera uscita e vietcong sotto copertura. Amore e tortura, immagini iconiche e quotidiana bruttezza.
La vecchia Saigon ha insomma tutto e qualcosa di più e se avete scelto di passare da queste parti non credo ve ne pentirete ma è necessario un avviso. Se guardate lo svettante skyline della città avrete l’impressione di essere in una città futuribile, dominata dai grattacieli della Bitexco Financial Tower (la casa di Iron Man) e del Landarmk 81.
Eppure partire con solo questa immagine sarebbe forviante. Rischiate di rimanere un po’ sorpresi, per non dire delusi, al vostro arrivo. Si perché HCMC è ancora oggi più con i piedi per terra che con la testa tra le nuvole, è in parte moderna ma è ancora molto legata al suo passato e lontano dagli scintillanti e costosi centri commerciali i marciapiedi letteralmente a pezzi sono occupati da motorini, i ristoranti sono aperti in garage dall’aria molto casalinga e attraversare la strada può sembrare un’impresa non da poco.
Ho Chi Minh City intro – immaginate qualcosa di funky e un montaggio veloce
Raggiungere la metropoli vietnamita è relativamente facile sia dall’Europa, tramite voli delle principali compagnie come Turkisk ed Air France, sia da altre metropoli asiatiche come Bangkok o Seul (tramite, ma non solo, la compagnia di bandiera Vietnam Airlines, ottima per inciso). Sfortunatamente i prezzi sia per Ho Chi minh City che per Hanoi possono essere anche molto alti (nell’ordine dei 1100 – 1200 euro), specie se comparati con le offerte per Bangkok.
Il mio consiglio, se possibile, è di avere tre settimane a disposizione o ancora meglio un mese (il visto ottenibile all’arrivo è di 15 giorni, in anticipo e online potete invece ottenere un mese, costo 25 dollari). Con le 3 settimane/1 mese avrete il tempo non solo di gustarvi il meglio della metropoli ma anche il meglio del Vietnam.
Sebbene HCMC, con circa 10 milioni di abitanti, sia effettivamente enorme, in questo ancor più che in altri casi, la parte interessante per i turisti è piuttosto centrale, tutta raccolta nel distretto 1 e con qualche limitata puntata nel distretto 2, 3 e 4.
Uno dei punti di riferimento della città, oltre alla bitexco tower, è il fiume Saigon, che dava il nome alla città e che serpeggia nella parte occidentale. Il lungofiume è a tratti bello e percorribile ma la qualità delle acque, come spesso capita da queste parti, è davvero terribile.
Ho Chi Minh City cosa vedere: la guerra americana – qui, per restare nel classico, direi Creedence
Non c’è dubbio che per noi occidentali nominare il Vietnam significhi ricordare la guerra portata avanti dagli americani. Per i vietnamiti quella americana è solo una, la più recente se si esclude una breve incursione cinese, delle tante guerre contro invasori stranieri, siano francesi, cinesi o americani.
Certo è però che il centro di HCMC ha diversi luoghi storici che sono direttamente collegati con questa guerra e ci raccontano delle storie piuttosto interessanti per noi turisti:
- il War Remnants Museum è il primo della lista, sebbene possa risultare piuttosto datato per gli esperti frequentatori di musei (specie se venite dal Museo della guerra di Seul). In ogni caso rimane un must, anche solo per vedere elicotteri, aerei e carri armati lasciati dagli americani dopo la loro precipitosa fuga. Se il cortile è pieno di questi cimeli, le sale dell’edificio sono invece utilizzate per esporre qualche arma di piccolo calibro e moltissime fotografie, alcune estremamente evocative, che nel complesso cercano di dare un’idea della brutalità della guerra. Per essere un museo della guerra in un paese autocratico, creato per dare una viva rappresentazione di una guerra così palesemente sbagliata, il tutto rimane relativamente non troppo propagandistico.
- seconda tappa obbligata è il Reunification Palace, quello che una volta era il palazzo presidenziale voluto da Ngo Din Diem e usato da Nguyen Van Thieu durante la guerra del Vietnam. I lavori iniziarono nel 1962 guidati dall’architetto Ngo Viet Thu e lo stile è, ancora oggi, dominato da un piacevole razionalismo tendente, con una certa sorpresa per un palazzo presidenziale, al minimalismo. Sarà un carro armato nord vietnamita a sfondare le porte di questo palazzo il 20 aprile 1975 e mettere fine alla guerra del Vietnam. All’interno si possono vedere gli arredi originali e un bunker nelle fondamenta dell’edificio. Nota a margine, Diem non vedrà mai realizzato il suo palazzo perché sarà ucciso in un colpo di stato nel 1963.
- il terzo punto di questo tour nella terribile guerra americana è un incrocio, un incrocio dove si trova un memoriale dedicato a Thich Quang Duc, il monaco buddista che si è dato fuoco per protesta contro le politiche religiose del governo di Ngo Din Diem, accelerando così il montare della protesta contro il dittatore che culminerà poi con il colpo di stato del 1963.
Sono poi anche altri i luoghi dove il ricordo della guerra è ancora vivo, come il ristorante Pho Bin nel distretto 3, ristorante dove si serve la famosa zuppa pho ma anche sede del quartiere generale VietCong nell’allora Saigon.
In generale non c’è dubbio che la guerra abbia lasciato il Vietnam in condizioni disperate ma, ricordiamolo, si tratta di un evento terminato ormai quasi 50 anni fa e non soprendetevi se i ricordi sono più vivi nei turisti che negli stessi vietnamiti, che ad oggi hanno molte altre cose a cui pensare.
Ho Chi Minh City cosa vedere: musei e storia – andiamo sulla storia e sull’arte quindi Chopin
L’errore che fanno molti turisti, specie occidentali, è pensare che la storia del Vietnam si apra nel 1950-qualcosa e si chiuda nel 1975, con la caduta di Saigon. I vietnamiti invece sanno bene che c’è molto prima e c’è molto dopo. Alcuni musei ci aiutano a gettare luce su queste parti a noi meno note della storia del paese del sud est asiatico.
Il primo che mi viene in mente è interessante ma non eccezionale e si tratta del Museo di Storia di Ho Chi Minh City, che raccoglie una serie di interessanti manufatti che vanno dal periodo paleolitico fino quasi ai giorni nostri, tutti utili ad illustrare la storia del Vietnam.
Il Museo si trova nello stesso giardino che ospita la zoo della città e, grazie alle dimensioni ridotte e ad una serie di spiegazioni anche in inglese, risulta interessante anche se un po’ vecchio stile.
Il secondo Museo è quello di Belle Arti. Ospitato in una bella villa coloniale color panna, MBAHCMC (vi piacciono gli acronimi?) mi ha decisamente sorpreso. Infatti non ero preparato al fatto che ci potesse essere un museo di belle arti interessante in uno stato retto da un regime autocratico che fino agli anni ’90 era tra i più isolati al mondo (tanto isolato che fino al 1993 i ragazzi e le ragazze vietnamiti credevano che il vero latte fosse in polvere e il cioccolato liquido, visto che questi erano gli unici tipi di latte e cioccolato che arrivavano nel paese).
Probabilmente questo dovrebbe essere un punto a favore dell’universalità dell’arte e dirci qualcosa della capacità umana di creare e di astrarre dalla realtà.
Ad ogni modo. Ho apprezzato diversi pezzi, soprattutto quelli moderni, e a seconda dei momenti potreste anche trovare un’esposizione multimediale nella villa accanto all’edificio principale. In un terzo, più piccolo, edificio sono raccolti anche dei pezzi storici, divisi per materiale (statue in ferro, legno, materiali preziosi…).
Altro aspetto apprezzabile dei musei vietnamiti è che praticamente ognuno ha un caffè dove ripararsi dal sole, tirare il fiato e gustarsi una bibita fredda o, per l’appunto, un caffè.
Un paio di ultimi suggerimenti se siete ancora interessati ai Musei e al turismo culturale.
Il Museo della Città, anche questo ospitato in una villa coloniale in centro, non lontano da MBA, offre una interessante panoramica sulla storia della città con un focus sul passato recente. A voi la decisione se di storia e di storie ne avete avuto abbastanza.
All’Opera House, accanto ai famosi Hotel Caravelle e Continental Hotel, si può assistere ad uno spettacolo di danza chiamato AO Show, oltre che ovviamente ai classici concerti quando in programma.
Ho Chi Minh City, bar caffè e speakeasy – Sinatra o Jazz
Da Ho Chi Minh City cosa vedere a Ho Chi Minh City dove bere.
Il Vietnam è il secondo produttore al mondo di caffè e quindi potete star certi che troverete la bevanda caffeinica in tutte le sue declinazioni. Si parte del melenso e dolce caffè freddo locale, per passare ai latte con doppio espresso, flat white, cappuccini e poi alla gioia di un vero e proprio espresso, se volete anche doppio
Ho Chi Minh city da questo punto di vista offre alcuni locali che non sfigurerebbero in centro a Milano, sia per la qualità del caffé e la professioanlità dei baristi, che per il livello degli arredi e architettura. Ne cito solo due che sono stati i miei preferiti e si possono annoverare tra i più interessanti di HCMC:
- il primo è OKKIO, nella sua versione minimalista al terzo piano di un edificio cadente accanto al mercato di Ben Tanh (ingresso quasi nascosto e scala a chiocciola). Cappuccini e flat white per 65.000 dong (circa 2,6 euro), espresso per 50.000, assieme ad un discreta disponibilità di croissant e pan au chocolat vari (sfortunatamente la pasticceria è quasi unicamente francese in questa parte del mondo) e ovviamente succhi vari.
- Il secondo è The Workshop Coffee, sempre in centro vicino all’Hotel Grand Saigon, anche questo al terzo piano di un edificio quasi senza insegne all’esterno. The Workshop ha un grande bancone rettangolare al centro, tanti tavoli e sedie sparse per la grande sala e un arredamento tipico industrial – chic con soffitto alto e tante ampie finestre con telaio nero. Un sacco di gente sembra lavorare o far finta di farlo, con un computer acceso. Prezzi un po’ più alti con espresso da 60.000 dong e cappuccino a 80.000 (3,2 euro per un signor cappuccino).
Ahimè non sono più uomo da lunghe uscite notturne ma so per certo, anche per esserci stato, che la moda degli speakeasy, non so se per un motivo particolare legato alla segretezza o per altro, ha preso decisamente piede nella città.
Certo, troverete una caterva di bar specie nel distretto 1 accanto alla Nguyen Hue road e al parco 23 settembre, ma volete mettere il fascino di uno speakeasy? Uno davvero bello, anche se piuttosto costoso, diciamo 10 euro per un cocktail, è lo Snuffbox, al terzo piano (si, lo so…) di un edificio cadente accanto alla State Bank of Vietnam. Non fatevi intimorire dall’edificio abbandonato e pericolante, aprite la porta in ferro al terzo piano e vi ritroverete nella tana del bianconiglio.
Ho Chi Minh City cosa vedere, o meglio, cosa comprare: shopping! – Dua Lipa?
Molto di quello che indossate viene fatto in Vietnam. Scarpe, occhiali, tute, magliette, la produzione di vestiario e scarpe in Vietnam è tra le prime al mondo, allora perché non saltare l’intermediario e andare direttamente alla fonte?
Non sono un esperto di shopping e ammetto di non dedicarci moltissimo tempo in viaggio a meno che non sia assolutamente necessario. Detto questo non avrei disdegnato un paio di sneakers o di occhiali a buon mercato. Il punto è che non è stato facile trovarli. Mi spiego.
Per strada troverete venditori di merce contraffatta abbastanza facilmente. La merce è si contraffatta ma di una qualità, in genere, decente. Certo però non si tratta della “grande occasione” o di prodotti particolarmente belli o originali. Diciamo prodotti standard (principalmente occhiali e cappelli) ad una qualità leggermente più bassa di quella canonica e a prezzi interessanti (si parte da 10-20 euro e si contratta).
All’opposto nei centri commerciali (vedi Saigon Centre ad esempio) ci sono molte marche di lusso occidentali con prezzi più alti di quelli che potete trovare in Italia. Ovviamente servizio e qualità del prodotto sono quelli che vi potreste aspettare.
Ho Chi Minh cosa vedere: nota a margine sui tunnel di Cu Chi
Arrivati a HCMC, e anche prima di arrivare su Airbnb, vedrete sponsorizzato il tour dei tunnel di Cu Chi un po’ da tutte le parti. Il tour non mi ha fatto impazzire, lo confesso, è molto commerciale/turistico e se non avete la fortuna di prendere una guida brava potrebbe rivelarsi anche piuttosto noioso, a meno che qualche americano cicciotto non rimanga incastrato in uno dei tunnel.
Detto questo il tour vi permette comunque di capire un po’ meglio che cosa significasse combattere tra le fila dei vietcong contro gli americani e questo, di per se, potrebbe essere sufficiente per farvi apprezzare l’escursione.
L’ideale sarebbe quindi trovare la mezza via ma non si è rivelato semplice, anche perché il sottoscritto ha gusti difficili e ormai compra qualcosa solo se colpito dalla bellezza del prodotto. Immagino che se avete tempo e voglia Saigon Square e il vicino Ben Tanh market dovrebbero avere qualche buona occasione per voi.
Il post su Ho Chi Minh City cosa vedere è andato via veloce veloce, almeno spero. Tra poco arriverannno altri post sul Vietnam ma prima qualche link sul sud – est asiatico:
Hat Yai, cosa vedere nel sud della Thailandia tra storia, mare, turismo e lotte independentiste
Cosa vedere in Malesia nelle Cameron Highlands
Georgetown, cosa vedere nella capitale dello stato del Penang
Battambang in Cambogia