Come risparmiare ad Oslo. Difficile ma non impossibile. Certo, ci sono molte cose che una città come Oslo può lasciare ad un viaggiatore/trice. Il portafoglio vuoto, o il limite della carta di credito raggiunto, sono una di queste cose.
Ci proviamo lo stesso a risparmiare a Oslo?
Che la capitale norvegese non fosse conosciuta per l’economicità della sua offerta turistica è cosa piuttosto nota a chiunque viaggi. Dal Big Mac index (che misura il costo della vita comparando il costo di un Big Mac della grande M, qui ) al portale sui numeri Numbeo, e a questa voce sul PIL pro capite di Wikipedia, tutti ribadiscono un unico concetto. La Norvegia è tra 4-5 stati più ricchi, e quindi più costosi, del mondo. Il che non è il massimo per un viaggiatore zaino in spalla.
Risparmiare a Oslo. Una notizia cattiva e una buona
Fin qui le cattive notizie. Ma, come i bei film di una volta ci hanno insegnato, “ho una notizia cattiva e una buona”.
La buona è che con qualche accortezza, qualche “rinuncia” e un po’ di scelte salutari (leggi camminare), potreste effettivamente risparmiare anche ad Oslo.
Quanto? difficile dirlo con certezza, alla fine dipende sempre dal tipo di vacanza che volete fare e poi, ammettiamolo, una vacanza in Norvegia non può certo diventare una settimana a Sharm.
Passiamo al concreto.
1 – ostello
Cominciamo allora con qualche idea concreta, perché viaggiare da soli costa.
La prima cosa da valutare è se avete voglia di andare in ostello. Ottimo per conoscere viaggiatori e trovare qualche compagno/a d’escursioni, per i vecchi come il sottoscritto diventa un po’ strano condividere la camera con 7 diciottenni. A Oslo l’ostello viene sulle 30/35 euro a notte mentre una camera d’albergo si aggira tra le 90 e i 150 euro.
2 – Airbnb
Il secondo consiglio è usare Airbnb (N.B. in realtà Airbnb è molto utile per risparmiare in tutti i paesi occidentali).
L’ho usato in Belgio e in Canada, dove per ovvi motivi (cioè un po’ di concorrenza sleale), le camere e le case di Airbnb sono sempre molto più economiche dei buoni alberghi. Con questa scelta una camera con bagno condiviso potrebbe costare tra i 35 e i 50 euro e, se siete fortunati, con la stessa cifra potreste spuntare anche un intero appartamento, sempre che siate del genere solitario come il sottoscritto.
Io ho controllato più volte e vi consiglio di non demordere perché potrebbero saltare fuori alloggi interessanti anche all’ultimo minuto. Nel mio caso un appartamento con affitto minimo di 5 notti, è costato solo 46 euro al giorno. Se a viaggiare siete in due, una camera a 50/60 euro a notte comincia ad avere un costo decisamente più abbordabile.
La terza idea utile per risparmiare è banale, lo so, ma nella mia carriera di viaggiatore l’ho messa raramente in pratica per cui… Si tratta di andare al supermercato, dove i prezzi sono in genere leggermente superiori a quelli italiani ma comunque simili. L’assortimento, specie in materia di frutta e verdura, non è paragonabile ad un mercato o negozio italiano ma in genere si trova sempre quello che serve per mangiare decentemente,specie se avete una cucina minimamente attrezzata.
Ma io non voglio cucinare!
Se invece ci tenete proprio ad andare a mangiare fuori, non posso che spendere una parola per il ristorante The Kasbah, ottima cucina mediorientale nel cuore di Oslo.
Nel blog dei viaggi di Lilly c’è inoltre un reportage interessante dove indica altri locali/mercati nel quartiere di Grunerlokka. Vale la pena farci un salto visto che, come avevo scritto nel post precedente su Oslo , ci sono ottimi caffè, gallerie d’arte e street art, ma anche se Grunerlokka è un quartiere giovane (e hipster) non dimenticate di dare un’occhiata ai prezzi.
Paradossalmente, il quartiere forse più turistico di Oslo, quell’Aker Brygge che dovrebbe essere normalmente l’ultimo posto dove un viaggiatore che vuole stare attento alle spese va a mangiare, è invece un luogo da tenere in considerazione.
Questo perché proprio la vocazione turistica fa si che i prezzi praticati dai ristoranti non possano essere esageratamente alti. Sebbene Eataly abbia una Peroni da 33cl alla spina a 9,50 euro, anche facendo affidamento a qualche catena come TGI Friday’s, potreste cenare/pranzare con una 30ina di euro.
Ciò detto le cose peggiorano moltissimo se volete del vino, che in Norvegia ha prezzi davvero esorbitanti (sempre da Eataly, ma credetemi che non ce l’ho con loro, li prendo solo da esempio, la bottiglia di rosso che costa meno viene circa 45 euro).
4 – Come risparmiare a Oslo con un traghetto?
Un quarto spunto riguarda la possibilità di andare a fare una gita nella baia di Oslo. I tour turistici che vedrete nella zona del porto costano in genere 30-35 euro, mentre un biglietto per il traghetto pubblico costa tra i 4 e i 10 euro, con una durata di circa 60/75 minuti.
Se optate per il trasporto pubblico, anche se il percorso non è esattamente lo stesso, potrete andare e tornare con un unico biglietto, magari avendo anche il tempo per una passeggiatina di 20 minuti una volta che il traghetto è arrivato a destinazione. Le mete servite sono molte in estate, quando i traghetti arrivano fino quasi all’imboccatura della baia, a Drobak, meno da ottobre ad aprile, quando potrete arrivare solo a Nesoddtangen.
5 – Musei, cose vecchie e…
Il penultimo suggerimento riguarda i musei. Quello di storia naturale condivide il biglietto con il museo delle navi vichinghe di Bygdøy, per cui se siete interessati ad uno dei due, conservate il biglietto perché poi nell’altro potrete entrare gratis (senza dubbio più spettacolare quello delle navi, almeno al momento, dato che quello di storia è in ristrutturazione). Inoltre, sempre nella penisola di Bygdøy, hanno sede diversi musei (per la precisione Framm, Kon-Tiki, Museo marittimo, navi vichinghe e museo popolare/folcloristico, con possibilità di fare biglietti multipli e risparmiare qualcosa).
Dal porto di Oslo parte un battello che raggiunge la penisola in 10 minuti, ma dovete sapere che la passeggiata lungo la baia di Oslo (1h) o una camminata in Bygdøy Allé (45min) fino alla penisola, possono essere buone alternative, per diversi motivi. Primo perché vedrete una interessante parte della città e poi perché una volta arrivati nella penisola, potrete prendere i sentieri che la attraversano invece della strada principale.
Bygdøy è in effetti quasi un luogo a parte rispetto a Oslo, e lo si capisce soprattutto passeggiando in questi sentierini poco battuti. Sembra molto strano che a poche centinaia di metri ci sia una capitale europea con tutti i suoi uffici e industrie.
6 – …e biglietti
Ultimo, lo prometto, suggerimento per risparmiare a Oslo. Se avete uno smartphone scaricate l’app RuterBillet e con questa potete comprare biglietti che valgono per tutta l’area metropolitana di Oslo per tram, autobus e traghetti. Semplice e provvista anche di un ansiogeno countdown che vi dice quanti minuti di validità ha ancora il vostro biglietto. 10…9…8…
Se vi interessa continuare a leggere ho un post più dettagliato con tutto quello che potete vedere a Oslo.
Se per caso aveste sentito parlare del, o visto il, progetto Barcode in questo post parlo della genesi e di come è stato ricevuto a Oslo.
Volete sapere cosa vedere a Stavanger?
Infine, un altro classico della Scandinavia, cosa vedere a Copenaghen.
In effetti concordo sul fatto che il traghetto pubblico sia più conveniente della barca turistica. Forse è un po’ complesso capire quale linea prendere e quanto costa il biglietto visto che si fa tutto con le macchinette automatiche, ma nulla di troppo complesso.
In effetti potrebbe esserci qualche problema nel capire quale tipo di biglietto prendere. Anche io ci ho messo un po’ ma alla fine ne vale la pena dato che con i soldi risparmiati ci potete cenare 🙂