Airbnb e il giro del mondo in 80 giorni

In questo post parlo di Airbnb e il giro del mondo in 80 giorni.

Airbnb è una “nuova” azienda, fondata nel 2008, e fin qui ci siamo, ma il “giro del mondo in 80 giorni” non è affatto nuovo. Infatti è stato :

un libro (Verne, un classico direi)

tre film (’14, ’56 e l’ultimo nel 2004 con all’attivo due candidature ai Razzie Awards per peggior sequel o remake e peggiore attore non protagonista con il buon Arnold Schwarzenegger)

più in generale, un sogno per molti di noi viaggiatori.

Locandina de "il giro del mondo in 80 giorni". All'epoca, il 2004, Airbnb non esisteva nemmeno.
Locandina de “il giro del mondo in 80 giorni”. All’epoca, il 2004, Airbnb non esisteva nemmeno.

Solo 80 giorni?

Lasciamo perdere gli 80 giorni che per alcuni viaggiatori saranno forse pochi. Concentriamoci invece sull’idea del giro del mondo. Anche oggi, nonostante aerei e l’apparente semplicità della cosa, rimane un bel traguardo che non molti di noi hanno saputo raggiungere (certo, molto dipende da cosa si definisca con la frase “giro del mondo”).

Si viaggia più o meno a lungo ma poi, per molti motivi, raramente si riesce ad inanellare una serie di spostamenti da un continente all’altro. Quella che sarebbe l’idea alla base del “gap year” anglosassone (o del nord europa) è da noi in genere un lontano miraggio, vuoi per i costi, vuoi per i tempi, vuoi per un atteggiamento culturale che tende a responsabilizzare davvero poco i giovani. L’idea che un 18/20 enne se ne vada in giro per il mondo per un anno e torni più maturo di quando è partito, da noi non ha ancora attecchito. Purtroppo.

Viaggiando si possono toccare con mano realtà che altri leggono, quando va bene, solo sul giornale (o dovrei dire vedono sul feed di Facebook?). Toccare con mano la realtà, anche quando non si indaga e no si è giornalisti, è sempre un toccasana. Non potrei mai tessere sufficienti lodi di quanto ciò sia utile sia per ridurre il proprio ego che per aprire la propria mente.
Viaggiando si possono toccare con mano realtà che altri leggono, quando va bene, solo sul giornale (o dovrei dire vedono sul feed di Facebook?). Toccare con mano la realtà, anche quando non si indaga e non si è giornalisti, è sempre un toccasana. Non potrei mai tessere sufficienti lodi di quanto ciò sia utile sia per ridurre il proprio ego che per aprire la propria mente.

Airbnb e il giro del mondo in 80 giorni. Gli amici / nemici di Airbnb

Airbnb però ha una potenza di fuoco ragguardevole e se adesso lancia questa iniziativa un motivo ci sarà.

Questo “giro del mondo in 80 giorni” è la prima iniziativa di un nuovo ramo del business esperienze di Airbnb, quello delle avventure (Airbnb adventures). L’idea di vendere esperienze non è certo nuovissima, Airbnb ha lanciato in pompa magna il suo esperimento qualche anno fa (e ne ho parlato anche in questo post) e il successo è stato immediato o quasi. Adesso ci prova, immaginiamo con lo stesso successo, con le avventure.

Ecco la pagina di Airbnb dove viene presentata l'iniziativa del "giro del mondo in 80 giorni". La pagina è ancora attiva ma i posti sono ovviamente terminati.
Ecco la pagina di Airbnb dove viene presentata l’iniziativa del “giro del mondo in 80 giorni”. La pagina è ancora attiva ma i posti sono ovviamente terminati.

In questo articolo della Reuters si evidenzia come tutto il business legato alle esperienze produrrà un profitto nell’anno 2019 (dopo soli due anni dal lancio) e apre strade nuove non solo ad Airbnb ma anche a tutti noi viaggiatori.

Com’è andata l’iniziativa del giro del mondo in 80 giorni?

L’iniziativa del “giro del mondo in 80 giorni” ha subito riscosso un successo enorme. Senza dubbio per via del costo che, se non è stracciato poco ci manca, trattandosi di un viaggio tutto compreso a 4500 e rotti euro a persona (mi piace che hanno arrotondato a 4500 :).

Ecco una foto, tratta da un articolo di repubblica, dove viene indicato il percorso di questo giro del mondo in 80 giorni sponsorizzato da Airbnb. Due cose vorrei sottolineare. La qualità della foto e la mia speranza che l'iniziativa venga ripetuta anche se, ricollegandomi a questo mio post sul cambiamento climatico, i problemi che questo tipo di viaggio solleva sono tantissimi.
Ecco una foto, tratta da un articolo di Repubblica, dove viene indicato il percorso di questo giro del mondo in 80 giorni sponsorizzato da Airbnb. Due cose vorrei sottolineare: la qualità della foto e la mia speranza che l’iniziativa venga ripetuta. Anche se, ricollegandomi a questo mio post sul cambiamento climatico, i problemi che questo tipo di viaggio solleva sono tantissimi.

Forse però ha avuto successo anche per via del fatto l’intero importo speso dai viaggiatori verrà devoluto al Malala fund (ragazza pakistana premio Nobel per la pace), che si occupa di favorire la scolarizzazione delle bambine e delle ragazze.

E qui bisogna dare credito ai ragazzi di Airbnb di avere fatto una bella cosa. Infatti hanno creato una particolare linea di esperienze, quelle sociali, in cui tutto il ricavato viene devoluto all’associazione senza fine di lucro che le promuove (a Roma ad esempio potete trovare “Archeologo per un giorno” in cui tutto l’incasso viene devoluto all’associazione “Gruppo archeologico romano”).

Ovvio che poi, essendo i posti davvero pochi, la velocità con cui si sono esauriti è piuttosto logica. Al momento non si sa se l’esperimento possa essere ripetuto ma io incrocio le dita.

Airbnb il giro del mondo in 80 giorni. Qui Malala e il logo della sua fondazione, destinantari del 100% degli incassi di questo viaggio.
Airbnb il giro del mondo in 80 giorni. In questa foto Malala e il logo della sua fondazione, destinantari del 100% degli incassi di questo viaggio.

Airbnb e il giro del mondo in 80 giorni. Le critiche, più o meno velate

Chiaramente qualcuno ha criticato l’iniziativa. Questo viaggio intorno al mondo sarebbe una creazione artificiale da parte dell’ennesima corporation che si vuole fare bella e sforna iniziative paraculo, mentre cannibalizza i centri abitati e trasforma il modo di vivere delle città in cui si trova ad operare (avete provato a trovare in affitto ad un prezzo decente un bilocale a Roma?).

Chi mi segue forse avrà capito che non mi posso iscrivere in questa schiera di critici. I modi di viaggiare sono tanti e oggi ognuno può trovare pane per i propri denti.

E poi lo spirito della critica un tanto al chilo solo per farsi bello non mi appartiene.

L’unico punto da analizzare è l’impatto ambientale/ecologico di un viaggio del genere. Allora…ecco, ci vorrebbe davvero una bel programma di compensazione. Specie se Airbnb, con i suoi impressionanti numeri, decidesse di spingere questo tipo di attività/esperienze/avventure. Farebbe la gioia delle compagnie aeree, ma certo non degli orsi polari.

Insomma, d’interessante possiamo anche notare anche la progressiva trasformazione di Airbnb da affittacamere senza camere (che già era una cosa incredibile) ad agenzia viaggi. E noi che credevamo che l’epoca delle agenzie fosse finita. It’s the economy stupid!


Detto questo, siete curiosi di sapere se il viaggio può essere considerato una cura?

Vi interessa leggere un libro su un leopardo, Marco Polo, Kubilai Khan e l’occupazione giapponese della Cina?

Volete andare a Singapore insieme ai Nuovi Angeli?

A Hong Kong? o, classico dei classici, Bangkok.

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