Anversa on the road o magari on the run

Questo  è il mio primo post in viaggio per cui…diciamo che è un esperimento. Sono ad Anversa, Belgio e pur senza essere in grado di fare analisi dettagliate vorrei buttare giù due pensieri e una buona dose di pregiudizi.

Freedom fries

Per quale motivo avete sentito parlare del Belgio recentemente? crisi di governo? forse ma adesso è passata. Terrorismo? immagino di si ma ma la fase acuta sembra alle spalle. Grandi pittori fiamminghi magari visti ad una mostra? ok ma P.P. Rubens è nato in Germania. Insomma cosa ci ha dato il Belgio? qui insistono sulle patatine fritte, che chiamo friten o frites e mai e poi mai french fries (qualcuno si ricorda le freedom fries?).

Ok, basta con gli scherzi. Anversa è bella e la vista della stazione centrale e della cattedrale rimangono impresse anche se il mio arrivo alle 21, in una città che già dormiva, non mi permesso di apprezzare fino in fondo la bellezza dei due edifici. Dato il mio scarso feeling con la religione posso dire che mi ha impressionato di più la stazione. Su più piani, un perfetto connubio di antico e moderno unito alla funzionalità.

Camminando in centro ho notato che le strade cominciano ad animarsi, e i negozi ad aprire, tra le 11 e le 12, cosa che mi ha stupito. Immaginavo un Belgio del nord industrioso e lavoratore invece, uscendo di casa alle 9.30 ho quasi avuto l’impressione di essermi svegliato all’alba…

Anversa, ore 10.30. Camion che scaricano merci, negozi chiusi. Che mi sia svegliato troppo presto?

A presto con altri sciocchi pensieri!

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