Tour del vino moldavo tra sacro e profano: Cricova, Asconi e Castel Mimi.

Il vino moldavo è una cosa seria e i tour anche. Oltre ad essere una delle maggiori produzioni in termini quantitativi e anche uno dei prodotti più esportati, il vino è un collante, uno “strumento” di socialità che anche i contadini più poveri si possono permettere.

Nettare sacro?

Rischiamo di scivolare nella banalità, lo so. Il vino nettare degli dei, il vino tra sacro e profano (vedi mio poco ispirato titolo), senza arrivare fino al sangue di Cristo perché sarebbe troppo. Ad ogni modo, in queste ovvietà ci sono delle ragioni e delle piccole verità. C’è il duro lavoro nei campi e poi ci sono le grandi aziende.

Partiamo da Cricova

In Moldavia, nel campo delle aziende vinicole, si possono trovare grandi nomi. Alcuni con alle spalle centinaia di anni di storia, altri che si affacciano sul mercato da poco con studiata operosità e investimenti. Poi ci sono le aziende-industrie che hanno fatto del vino (e del mostrare ai turisti come fanno il vino) un vero e proprio business. Basta andare a Cricova in un giorno qualsiasi per capire di cosa stia parlando.

L’arte vinicola ha una sua storia risalente nel tempo e nemmeno la dominazione turca (circa 300 anni, dalla morte di Stafan Cel Mare nel 1504 ai primi anni del IXX secolo) riuscì a bloccare completamente la produzione vinicola.

Il tour del vino moldavo offerto da Cricova è un classico. La parte più scenografica del complesso di gallerie è all'inizio. I barili con il bordo rosso contengono vino rosso, quelli con il bordo bianco...vino bianco. Passate queste prime gallerie il vino non lo vedrete più in queste belle botti di legno ma in più tecnologici serbatoi di aìcciaio.
Il tour del vino moldavo offerto da Cricova è un classico. La parte più scenografica del complesso di gallerie è all’inizio. I barili con il bordo rosso contengono vino rosso, quelli con il bordo bianco…vino bianco. Passate queste prime gallerie il vino non lo vedrete più in queste belle botti di legno ma in più tecnologici serbatoi di aìcciaio.

Inoltre la Moldavia moderna festeggia la festa del vino nelle prime settimane di ottobre (nel 2017 è stata il 7-8 ottobre, proprio durante il periodo della mia visita) e l’occasione è anche il momento per fare un po’ il punto sui progressi compiuti e decidere in che direzione puntare.

Il vino moldavo guadagna terreno

Sarà pur vero che i colossi della produzione vinicola come l’Italia e la Francia rimangono lontani, soprattutto in termini di quantità, ma negli ultimi anni, anche a causa dell’embargo russo sui vini moldavi (che ha spinto i produttori a creare vini più raffinati, maggiormente in linea con i gusti del mercato occidentale), i passi avanti su lavorazione, resa e qualità sono stati stupefacenti.

Dall’altro lato i tour del vino in Moldavia sono un trend turistico di nicchia ma in forte crescita in tutto il mondo e chi si occupa di turismo in Moldova l’ha capito. Cricova, Castel Mimi, Asconi, Milhesti Micii, Purcari sono solo alcuni dei nomi di aziende vinicole che sentirete nominare se viaggiate da queste parti (giusto per farvi un’idea qui trovate i vari tour guidati che Cricova offre).

Mikahil faceva sul serio, una vera guida, perfetto per un tour del vino moldavo: battutine su Russia e America, piglio da conoisseur rodata da molti brindisi.
Mikahil faceva sul serio, una vera guida, perfetto per un tour del vino moldavo: battutine su Russia e America, piglio da conoisseur rodata da molti brindisi.

Tour, pacchetti e pacchettini

I pacchetti offerti sono in genere simili, prevedono un tour dell’azienda dove verranno mostrate le modalità di lavorazione delle uve e di produzione dei vari tipi di vino e successivamente una degustazione  con tre, quattro o più assaggi, il tutto magari accompagnato da qualche piatto locale.

Personalmente ho visitato tre aziende vinicole: Asconi, Cricova e Castel Mimi.

Cricova è la stella della produzione vitivinicola Moldava, l’azienda più grande, più conosciuta (anche se le voci diconno che il vino migliore sia quello di Purcari) e probabilmente più spettacolare da visitare, con un trenino elettrico che vi porterà all’interno di una vecchia cava di pietra calcarea  (temperatura costante di circa 13 gradi).

L’ampia collezione di vini, le affascinanti gallerie poco illuminate e le grandiose sale da degustazione sono una bella esperienza turistica che vale un prezzo dai 200 leu fino ai 1250 leu (20 leu valgono circa 1 euro).

Io e il mio amico Sergio, in versione vagamente mafiosa alla "il padrino". A nostra scusante ci sono i 6 calici di vino assaggiati.
Io e il mio amico Sergio, in versione vagamente mafiosa alla “il padrino”. A nostra scusante ci sono i 6 calici di vino assaggiati.

Castel Mimi

L’azienda vinicola di Castel Mimi ha dalla sua, non lo potrete negare, un nome alquanto orecchiabile e difficile da dimenticare. Quel Mimi che può quasi sembrare un nomignolo vezzoso, quasi da soubrette bell’epoque, è nientemeno che il cognome del fondatore dell’azienda che ancora oggi opera proprio nella città di Bulboaca, a una sessantina di chilometri a sud della capitale Chisinau.

Il tempo era pessimo, freddo e piovoso, il vino ha aiutato ma mi sono comunque ammalato. In ogni caso, il punto di questa foto non era di aggiornarvi sulle condizioni meteo o sulle mmie condizioni fisiche ma farvi notare il lavoro che è stato fatto con il buon Castel Mimi. Lavoro sopraffino certo, che una volta finito trasformerà l'azienda vinicola  in un must del turismo moldavo, con SPA incentrata sul vino (piscine di vino? bagni di vino?), hotel 5 stelle e un labirinto  all'inglese di siepi alte due metri. L'unica cosa che mi sento di rimarcare è che il vecchio edificio,, risalente al 1900, sembra quasi scomparire rispetto a tutto il resto. Lo potete vedere sulla sinistra. Tutto il resto è di recente, 2011, realizzazione. Eh si, scusatemi per il riflesso.
Il tempo era pessimo, freddo e piovoso, il vino ha aiutato ma mi sono comunque ammalato. In ogni caso, il punto di questa foto non era di aggiornarvi sulle condizioni meteo o sulle mmie condizioni fisiche ma farvi notare il lavoro che è stato fatto con il buon Castel Mimi. Lavoro sopraffino certo, che una volta finito trasformerà l’azienda vinicola in un must del turismo moldavo, con SPA incentrata sul vino (piscine di vino? bagni di vino?), hotel 5 stelle e un labirinto all’inglese di siepi alte due metri. L’unica cosa che mi sento di rimarcare è che il vecchio edificio,, risalente al 1900, sembra quasi scomparire rispetto a tutto il resto. Lo potete vedere sulla sinistra. Tutto il resto è di recente, 2011, realizzazione. Eh si, scusatemi per il riflesso.

Constantin e Castel Mimi

Il capostipite di questa famiglia di vinificatori era il politico e poi presidente della Banca centrale Rumena, Constantin Mimi. Dopo essersi laureato all’Università di Odessa, Constantin studiò viticoltura e vinificazione all’università francese di Montpellier e decise di importare i moderni metodi francesi in quel territorio dell’impero russo che era allora la Bessarabia, regione un poco più grande di quella che è oggi la Moldavia. La realizzazione dell’edificio che oggi si può ammirare si collegò alla costruzione di una ferrovia che permetteva di trasportare il vino al porto di Odessa sul Mar Nero.

Il complesso che si può visitare oggi è molto più grande dell’edificio originale, che pure è stato restaurato e mantenuto, e ha l’obiettivo di trasformare Castel Mimi in un centro turistico polifunzionale, con sale conferenze, hotel, ristorante, bar e gallerie artistiche.

Al momento del mio arrivo il progetto di ristrutturazione e ampliamento era stato completato (in particolare il modernissimo ingresso in cemento e legno, davvero cool, e il giardino davanti al castello), la SPA del vino, l’hotel e il labirinto di siepi erano invece ancora in fase di realizzazione.

Eccolo qua, fonte  Wikipedia, il buon Barone Mimi.
Tour del vino moldavo, Eccolo qua, fonte Wikipedia, il buon Barone Mimi.

Il tour del vino moldavo organizzato a Castel Mimi non è forse il migliore che potete trovare in Moldavia. È più semplice rispetto a Cricova, la lingua è inglese o rumeno, e dura circa 1h, per poi terminare con un assaggio di 3 vini in una delle grandi sale degustazione. Il tour standard costa circa 330 lei a persona.

Sembra che, in un modo o nell'altro, questa sia stata la giornata, oltre che della pioggia anche dei riflessi. Qui avete davanti il Pinot grigio di Castel Mimi.
Sembra che, in un modo o nell’altro, questa sia stata la giornata, oltre che della pioggia anche dei riflessi. Qui avete davanti il Pinot grigio di Castel Mimi.

Tour del vino moldavo, terza tappa: Asconi

L’azienda vinicola Asconi si trova invece a una ventina di minuti a sud dell’aeroporto internazionale di Chisinau.

Confesso che il tempo inclemente in quella giornata non mi ha permesso di apprezzare appieno l’azienda tranne che per un piccolo, ma fondamentale, particolare, il ristorante. In un ambiente che ricorda una casa tradizionale moldava potrete assaggiare diverse piatti tradizionali annaffiati da buon vino, della casa ovviamente (bianchi Riesling e Chardonnay, rossi corposi). Anche Asconi ovviamente, pur se non su scala quasi industriale come Cricova o industrial-chic come Castel Mimi, propone tour e assaggi da prenotare in anticipo (non avevo forse fatto menzione della cosa ma anche a Cricova è necessario prenotare mentre a Castel Mimi, specie nei weekend, si può semplicemnte presentarsi ed aggregarsi al primo tour in partenza).

Tour del vino in Moldavia: il ristorante di Asconi. Dato il freddo non immaginate la mia felicità nel apprendere che pur non facendo tour il ristorante era comunque aperto.
Tour del vino moldavo: il ristorante di Asconi. Dato il freddo non immaginate la mia felicità nel apprendere che pur non facendo tour il ristorante era comunque aperto.

Insomma il mio tour del vino moldavo è terminato. Se siete interessati a qualche dettaglio o volete chiedermi qualche info sapete dove trovarmi!


Ok, dopo questo tour del vino moldavo avete ancora voglia di leggere? Vi lascio un paio di link:

Chisinau, capitale della Moldavia

Oslo cosa vedere

Copenaghen cosa vedere

Infine vi spiego perché dovete fare un viaggio in Caucaso e vi racconto cosa vedere a Yerevan.

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