Yerevan cosa vedere. Tra il passato che ritorna e il futuro (forse) griffato.

Questa volta parliamo di Caucaso, di Armenia e, più in particolare, di “Yerevan cosa vedere“. La capitale dell’Armenia ha molte frecce al suo arco. Sinteticamente potremmo fare la seguente lista di cose interessanti:

  • monumenti/musei come la Cascade e il monumento in memoria dei morti nel genocidio
  • un interessante panorama gastronomico e qualche tour da fare in giornata.
  • Il teatro dell’Opera.
  • veri e propri musei come il Mantenadaran e il Museo di Storia nazionale.

Adesso direi che è il caso di entrare un po’ più nel dettaglio. Partendo, ovviamente, dalla geografia.

Yerevan, cosa vedere o meglio intravedere: l’Ararat

Yerevan sorge su un altopiano a circa 1000 metri sul livello del mare e, nelle giornate di sole, si può scorgere chiaramente il monte Ararat, situato in Turchia ma elemento chiave del passato e del presente armeno.

Vista di Yerevan dalla cima della Cascade. Sullo sfondo il monte Ararat
Vista di Yerevan dalla cima della Cascade. Sullo sfondo il monte Ararat

L’Ararat incombente, ma irraggiungibile (essendo il confine armeno-turco chiuso da tempo), è solo uno dei paradossi in cui si trova coinvolta l’Armenia di oggi.

Il vulcano è parte integrante della storia e della cultura armena, non solo per via dell’Arca, che secondo il racconto della Genesi si sarebbe arenata sulla sommità del monte (anche se l’identificazione dell’Ararat odierno con il monte dell’Arca è da alcunin messa in discussione), ma anche perché era il cuore di quell’Armenia storica, comprendente l’antica capitale Ani e la città di Van, che il trattato di Kars del 1921, stipulato tra Unione Sovietica e Turchia, ha invece attribuito alla Repubblica kemalista turca.

La mappa evidenzia il territorio dell'Armenia storica e di quello che era il territorio della prima Repubblica Armena, 1918-1920, che comprendeva Ani e il Monte Ararat
La mappa evidenzia il territorio dell’Armenia storica e di quello che era il territorio della prima Repubblica Armena, 1918-1920, che comprendeva Ani e il Monte Ararat

Yerevan. Un cuore armeno e corpo europeo

Oggi Yerevan è il cuore pulsante di un paese il cui popolo è sparso ai quattro angoli del mondo. Dal medioriente alla Francia, dall’Italia agli Stati Uniti, la diaspora armena trova nell’antica capitale (fondata con il nome di Erebuni nel 980 a.C.) un luogo dove ritrovarsi e celebrare le proprie radici.

Yerevan è però anche un città moderna, ordinata, con vialoni alberati e parchi pubblici molto curati (almeno in centro). Ci sono caffè alla moda, con il marchio biologico in costante crescita, musei di alto livello, alberghi e gli ormai onnipresenti boutique hotel. Il tutto, a dire il vero, fa un po’ a pugni con il resto del paese che fatica a scrollarsi di dosso la polvere depositatasi dopo il crollo dell’Unione Sovietica. 

Così, se a Yerevan il tour offerto dell’Envoy Hostel alla scoperta di ciò che era l’Armenia Sovietica può essere considerato qualcosa a metà tra il malinconico e lo scherzoso, altrove potrebbe essere considerato quasi offensivo.

Una delle tracce del retaggio sovietico di Yerevan.
Una delle tracce del retaggio sovietico di Yerevan.

Yerevan cosa vedere. Dettagli.

Si, ok, ma cosa c’è da vedere a Yerevan? Molte cose. Vi faccio una lista delle mie cose preferite:

  • Cascade. Si tratta si una maestosa scalinata che sale lungo il fianco di una collina e ospita, sia all’interno che all’esterno, varie opere artistiche. Il museo all’interno è a pagamento ed è piuttosto piccolo, ma interessante. Quello che vi consiglio è di fare una salto al negozio del museo al piano terra. Qui troverete sia i classici souvenir da museo ma anche alcuni splendidi pezzi unici creati da artisti locali.
Com'è che era? la realtà imita l'arte o l'arte imita la realtà?
Com’è che era? la realtà imita l’arte o l’arte imita la realtà?
Yerevan, Cascade. Cosa dire. Sia l'esterno che l'interno, con il museo e, soprattutto, un notevole negozio di souvenir artistici, sono assoultameten tra le cose da vedere a Yerevan.
Yerevan, Cascade. Cosa dire. Sia l’esterno che l’interno, con il museo e, soprattutto, un notevole negozio di souvenir artistici, sono assoultameten tra le cose da vedere a Yerevan.
  • Mantenadaran. Il Mantenadaran è un museo dedicato ai libri, alla storia, alla cultura e alla preservazione del ricordo di un passato che non potrà tornare. Testi religiosi, testi scientifici, poesie, romanzi, scritti che raccontano la nascita dell’alfabeto armeno, inventato dal leggendario Mesrop Mashtots. Assolutamente d’obbligo prendersi la guida, ne trovate che parlano anche italiano.

Veduta frontale del Mantenadaran. Trale cose da vedere a Yerevan, specie se siete appassionati di libri e letteratura, ilmantenadaran è obbligatorio. Punto. Foto di David Holt.
Yerevan cosa vedere. Veduta frontale del Mantenadaran. Se siete appassionati di libri e letteratura, il Mantenadaran è obbligatorio. Punto. Foto di David Holt.
  • Teatro dell’opera. Chiaramente visibile dalla cascade, il teatro dell’opera di Yerevan ha l’aspetto di una grande torta in stile… sovietico. A dispetto della struttura non proprio leggiadra, i concerti e gli eventi che si tengono sono ovviamente di alto livello e i prezzi economici (la biglietteria si trova all’esterno, vicino al viale Sayat Nova).

  • Museo di storia nazionale. Non poteva mancare. La storia armena è ricca di eventi e di tragedie e il museo, specie nella prima parte, cerca di spiegare bene le vicende che hanno riguardato questo pezzo di frontiera cristiana/europea. La seconda parte del museo, con poche traduzioni e un sacco di costumi tradizionali è meno interessante.
  • Museo e memoriale del genocidio armeno (Tsitsernakaberd). Un oscuro periodo storico che pochi conoscono e di cui molti non ammettono nemmeno l’esistenza, il genocidio armeno è una delle tante pagine da inucbo del XX secolo. Se avete tempo e non siete troppo sensibili, avrete modo di toccare con mano una pagina oscura che dovrebbe essere ricordata più spesso. Il museo si trova poco fuori del centro ma è facilmente raggiungibile in taxi.

Yerevan dove dormire, Kantar

Passiamo agli aspetti pratici. In entrambi i miei viaggi in Armenia ho dormito al Kantar Hotel. Se la città, come già detto, ha diversi hotel di lusso e una buona serie di soluzioni economiche tipo guesthouse, quello che manca è invece il segmento intermedio, rappresentato da hotel senza troppi fronzoli che offrono buone sistemazioni a prezzi ragionevoli.

Il Kantar è uno di questi posti (non che sia l’unico, a quanto ho avuto modo di vedere anche l’Envoy hostel lavora molto bene e di certo qualche altro hotel mi è sfuggito perché non ho l’abitudine di prenotare in anticipo) e offre sistemazioni di vario tipo, dal posto letto in dormitorio (a partire da 8 euro a notte) all’appartamento (per 4 persone da 60-70 euro).

La struttura è nuova (quando arrivai nell’ottobbre 2014 aveva appena aperto ed ero solo nella camerata da 4, segno evidente che si doveva ancora creare una clientela) e tra le altre cose si trova anche in posizione centralissima, a pochi passi da Republic Square.

Se dovessi tornare a Yerevan non avrei certo dubbi e sceglierei nuovamente il Kantar, a meno che non si voglia provare l’ebbrezza del lussuoso Old Tufenkian, hotel che ha anche un negozio di tapetti e souvenir di gran lusso.

Escursioni

Tra le escurioni da fare in giornata ci sono il monastero di Geghard e il tempio di Garni. Il monastero (30km da Yerevan) è un luogo isolato e mistico, raggiungibile con un mix di autobus e taxi.

Il tempio di Garni è una sorta di ricostruzione di un tempio romano sulla strada per Geghard. Da italiano non lo trovo particolarmente attraente ma in genere è sempre abbinato allo scenografico monastero di Geghard, per cui…

Monastero di Geghard, foto di Vladimir Konoplev da pexels
Yerevan coas vedere. Monastero di Geghard, foto di Vladimir Konoplev da pexels

Yerevan cosa vedere ma soprattutto cosa mangiamo?

Al di là di tutti questi bei giri, una delle maggiori soddisfazioni che derivano dal trascorrere un periodo nella capitale armena è legato al cibo.

La cucina armena è simile a quella georgiana con l’aggiunta di qualche influenza mediorientale (hummus e tabbuleh in primis). Pane, carne (dal maiale all’agnello), formaggi e patate la fanno da padrone, in genere cucinati con ricette piuttosto semplici e molto, molto saporite (almeno per me che ho l’abitudine di mangiare poco salato, insipido direbbe mia nonna).

Chi è vegetariano troverà diversi piatti a base di fagioli, miglio e grano saraceno. Inoltre un’insalatina cetrioli e pomodori è presente ovunque. L’unica cosa che manca sono i dolci, i pochi che si riescono a trovare sono torte esageratamente zuccherose e dall’aspetto industriale.

Più che cosa vedere a Yerevan questa foto riguarda il cosa mangiare a Yerevan. Sempre che siate vegetariani. Ad ogni modo, questo è uno dei piatti del Dolmama. In genere la cucina armena classica non è così elaborata.
Questa foto riguarda il cosa mangiare a Yerevan. Sempre che siate vegetariani. Ad ogni modo, questo è uno dei piatti del Dolmama. In genere la cucina armena classica non è così elaborata.

The club e Dolmama

Il panorama dei ristoranti è vivace e tra le cose da vedere a yerevan ne metterei certamente un paio. Ne cito solo un paio dove sono stato e quindi so di cosa parlo. Il “The club” non è così facile da trovare pur essendo in posizione centrale. Si trova sotto al livello stradale in Tumanyan street e si accede tramite una piccola scaletta in cemento. Modellato come un moderno bunker, non rimarrete insoddisfatti della cucina che è una sorta di rivisitazione moderna dei classici piatti armeni/georgiani (lasagna al formaggio su tutto ma anche involtini dolma vegetariani).

Più costoso e un po’ più raffinato il Dolmama, in una vecchia casa nobiliare. Nel 2014 era il ristorante che andava per la maggiore, ora sembra aver perso qualche posizione.

Un classico per turisti e famiglie della media borghesia armena è invece il Tavern, una sorta di catena locale con diversi ristoranti sparsi per Yerevan. L’ambiente è informale, il servizio velocissimo, la qualità buona e i prezzi sono incredibilmente bassi. Da provare.

Tutto bene quindi?

Oggi Yerevan sembra essere una città felice e moderna ma i problemi, per la piccola Armenia e per Yerevan, rimangono molti:

  • dopo la dissoluzione dell’Urss, è subito incominciatao il confronto con l’Azerbijan per il Nagorno Karabakh (oggi repubblica autonoma non riconosciuta). Mentre questo si svolgeva, con massacri e crimini commessi da ambo le parti, la Turchia chiuse il proprio confine con l’Armenia. L’unico legame con il mondo rimase quindi il pericoloso confine georgiano (allora la Georgia era quasi totalmente in preda al caos, sconvolta da guerre con le repubbliche separatiste dell’Ossezia del sud e dell’Abkhazia, con continui blackout elettrici e frequentissimi rapimenti a scopo di riscatto). Oggi, per fortuna, la Georgia è politicamente stabile e ha iniziato un processo che, Russia permettendo, potrebbe portarla nell’UE e rimane l’unico vero collegamento tra l’Armenia e l’Europa.
Yerevan cosa vedere. Non posso mettere i graffiti. No, non c'è nemmeno un tour per i graffiti. Eppure la città ha molto di creativo.
Yerevan cosa vedere. Non posso mettere i graffiti. No, non c’è nemmeno un tour per i graffiti. Eppure la città ha molto di creativo.
  • C’è poi la terribile questione del mancato riconoscimento del genocidio da parte turca che blocca e rende inevitabilmente tese le relazioni tra i due paesi (e visto l’andazzo ultranazionalista preso dalla Turchia nell’ultimo periodo non sembra si possa vedere la luce in fondo al tunnel).
  • E infine il non piccolo problema rappresentato dal reattore nucleare di Metsamor. Metsamor è un anziano prodotto dell’industria nucleare russa e nonostante i progetti di messa in sicurezza e ammodernamento, sono in molti a ritenere che il rischio rappresentato da un vecchio reattore a pochi chilometri dalla capitale, e su un territorio sismico, sia decisamente troppo alto.
  • Ultimo ma non ultimo, la questione del Nagorno Karabakh. Una recente guerra (2020) ha visto prevalere nettamente il più ricco Azerbaijan, che in pratica riconquistato una larga parte di territorio una volta controllato, non ufficialmente, dall’Armenia. Per questo la Repubblica dell’Artsakh, cioè il Nagorno Karabakh armeno, si è ritrovato isolato, collegato all’Armenia solo dalla strada che attraversa il passo di Lachin. Questa è stat bloccata per lungo tempo da dimostranti azeri, senza che i peacekeeper russi dispiegati siano intervenuti. L’interruzione del collegamento ha provocato problemi nell’approvigionamento del Nagorno, dove scarseggia cibo e anche medicine.

Concludo raccomandandovi un viaggio in Armenia, magari sfruttando le offerte che Austrian e Brussels Airlines ogni tanto propongono per Yerevan. Un’altra possibilità è partire da Milano con un volo Wizz per Kutaisi e poi raggiunere l’Armenia via terra (quello che ho fatto io in pratica).

Barheev!


Il nostro amico post su Yerevan, cosa vedere, ha dato tutto. Ora vi suggerisco un paio di altre letture :

un bel post su un viaggio in Georgia, da Kutaisi allo Svaneti.

Batumi Georgia

Oppure proseguiamo in Armenia con la Gola del Debed e la città di Dilijan.

Qualcosa su un viaggiatore dell’antichità, Ibn Battuta?

Ancora vi offro Bangkok cosa vedere

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