Incontriamo i Danesi. D’accordo? Per prima cosa voglio chiarire la questione del nome. Userò Copenhagen anche se la scrittura italiana è Copenaghen. Non credo che nessuno se ne avrà a male giusto?
Post in viaggio vs post al ritorno
Bene, chiarito questo punto voglio precisare che, essendo ancora in viaggio, scrivo dal telefono e il browser non è così funzionale come la versione desktop, per cui qualche casino nei post ci sarà, pazienza.
Dopo queste due info di servizio, passiamo al sodo. Com’è Copenhagen? Fredda e piena di bici. A domanda ovvia si risponde con ovvietà. Se poi vogliamo andare un po’ più a fondo non aspetto altro, io la spada l’ho sguainata, adesso tocca a voi.
Arrivo…
Partiamo dall’ovvio. La capitale danese costa. Dall’aeroporto al centro c’è una comodissima metro, in venti minuti si può uscire nella piazza centrale di Kongens Nitorv oppure arrivare al proprio hotel.
Bellissimo e comodissimo, specie dopo un lungo viaggio. Nel fare questo mi sono accorto però che il biglietto corsa singola, tre zone, costa 36kr (corone danesi e ne approfitto per aprire una piccola parente. Tutti gli Stati scandinavi, tranne uno, hanno le corone: islandesi, norvegesi, danesi, svedesi. I tassi di cambio con l’euro variano da un semplice 1:10 (Norvegia) ad un più complesso 1:129 (Islanda). Gli unici a voler fare di testa loro sono i finlandesi, che come noi sudisti hanno adottato e accettato l’euro) cioè circa 5 euro.
Sempre meno che il Malpensa Express direte voi e forse avete ragione.
Incontriamo i Danesi, prime impressioni
Altre prime impressioni? Le bici. Le bici sono molte e hanno le proprie strade. I danesi però fanno sul serio, non sono ciclisti della domenica e sui pedali ci danno dentro. Forse l’unico problema è avere spazi sufficienti per parcheggiarle.
Altra cosa che va alla grande è il cappuccino e le sue varie declinazioni hipster (flat white, cortado, mocaccino…). I bar cool come Coffee Collective o Andersen&Maillard, complice il raffinato e minimalista design scandinavo, vi faranno pagare una decina di euro per una colazione delle nostre ma posso dire che ne vale quasi la pena.
Per adesso vi saluto, non affondo con la spada e mi tengo le considerazioni serie per il rientro. Se avete domande chiedete…
Se invece non volete chiedere ma leggere, potete proseguire qui e qui con due post su Copenhagen.
Oppure saltare la Danimarca e andare prima a Oslo e poi a Stavanger o Bergen.