Cosa vedere a Gent? Certo che ve lo racconto!
Il mio giro belga non ha infatti solo toccato le “famose” Bruges e Anversa ma anche una città un po’ meno conosciuta ma molto bella, Ghent (o Gent italianizzato, o ancora Gand se preferite la versione francese). Spostarsi da una di queste città all’altra usando il treno (meglio la stazione Gand Dampoor che Sint Peters) è molto semplice e relativamente poco costoso (8-9 euro a tratta, pre covid badate bene).
Cosa vedere a Ghent, l’universitaria
Se guardate una cartina, Ghent si trova al vertice di un triangolo isoscele che ha alla base Bruxelles e Anversa (e io che pensavo che la geometria delle elementari non mi sarebbe mai servita!).
Fra le tre città belghe più famose, la meno conosciuta è proprio Ghent che non può vantare un centro storico esteso e super turistico come quello di Bruges e non è nemmeno un centro politico/militare come Bruxelles. Forse potrebbe sembrare una città di secondo piano, invece ci sono moltissime cose da vedere.
Innanzitutto la città è oggi un centro universitario che, anche solo ad una prima occhiata, la fa sembrare la parente giovane, digitale e spigliata della nobile zia piena di anelli d’oro e collane, Bruges. C’è infatti, innegabilmente, molta meno aria da “vecchio impero” e più da piccola ma attiva città cosmopolita.
Cosa vedere a Ghent, di certo il centro storico…
Partiamo dal centro storico che, sebbene come già detto più piccolo di quello di Bruges, conserva comunque alcuni monumenti di assoluto valore, tra cui la torre campanaria (Belfort), la cattedrale (Sint-Baafskathedraal e forse mi sono perso qualche lettera) e lo Stadhuis, il municipio. Il centro è, come molte altre città delle fiandre, tagliato da canali che è possibile navigare su barchette molto molto turistiche.
Altro punto forte del centro città è il castello dei conti di Fiandra. Si tratta di una struttura imponente da cui si gode anche un bel panorama della città. Ovvio che ci sia una bella collezione di armi medievali e tanta storia che risulterà più apprezzabile se vi prendete l’audioguida, ma nemmeno io lo faccio mai, per cui…
Non possiamo sbagliarci quindi dicendo che il centro storico è LA ragione principale per andare a Ghent, senza dubbio. Direi che, anche con tutta la buona volontà, sarebbe impossibile perderselo. I molti caffè e i bar che si trovano tra le viuzze fungono anche da punto di ristoro e da tappa intermedia nei percorsi storico – museali. E qui infatti arriviamo al secondo punto, i musei di Ghent.
…ma poi non potete mancare i musei
Ormai chi mi segue sa quali sono i miei interessi. La Storia è uno di questi e i musei altrettanto. Convengo con voi se mi dite che molti musei sono noiosi e troppo grandi ma alcune volte, quando non siete troppo stanchi per le mille mila cose che avete visto, un museo può offrirvi qualche spunto che gli inglesi definirebbero “life changing”. O forse esagero?
In ogni caso a Ghent ci sono alcuni musei che, pur non rivoluzionari, risultano molto interessanti. Uno poi non dovrebbe certo annoiarvi. Per questo vi segnalo, in una di quelle liste che tanto piacciono a google:
- il MIAT (Museum voor Industriele Archëologie en Textiel). Ospitato in una vecchia fabbrica del XIX sec., racconta la storia della produzione tessile di Ghent. Cioè una delle attività industriali che ha messo Ghent/Gand sulla mappa, prima di scomparire come la maggior parte dell’industria manifutturiera europea (e badate bene, non lo dico negativamente o con rimpianti, è solo un dato di fatto).
- lo SMAK, apprezzato museo di arte moderna
- Museo del DR. Guislain, modestamente il mio preferito. Perché il mio preferito? Cominciamo con il dire che non è proprio vicino alla stazione, per cui una volta arrivato a Ghent mi sono dovuto attraversare un bel pezzettino di città prima di trovarlo (esiste un tragitto lungo il canale che vi fà risparmiare una decina di minuti ma rimarreste sempre al margine delle zone più vivaci e non so ne vale la pena). Questa lunga passeggiata di circa un’ora mi ha permesso di prendere un po’ familiarità con la città e capirne, almeno vagamente, la struttura. Il Museo è dedicato alla psichiatria e diviso in tre parti. Nella prima, diverse sale di esposizioni temporanee (una era dedicata ad un interessante artista che ha vissuto sulla sua pelle il dramma dell’internamento in manicomio, Gustav Mesmer), una seconda parte dedicata alla storia della psichiatria, con alcuni strumenti decisamente inquietanti alla American Horror Story, e una terza parte con una collezione di outsider art da far invidia a musei molto più blasonati. La bella struttura neogotica che ospita il museo è già di per se sufficiente a motivare una visita. Il luogo è affascinante, una sorta d’incrocio tra il manicomio di “Shutter Island” e quello di “Eliza Graves” (anche conosciuto con il titolo “Stonehearst Asylum”. lo so, non conoscete il secondo film… comprensibile e in fondo non vi siete persi molto, se si esclude Kate Beckinsale).
Ghent, ci fermiamo o passiamo alla prossima?
Ad una prima impressione Ghent sembra essere un po’ più alla mano di Bruges, un po’ più giovane e squattrinata di Anversa. Senza dubbio i molti universitari contribuiscono non solo a movimentare la mattinata ma, si presume, soprattutto la nottata, pur non avendo avuto modo di provare personalmente la cosa (invecchio).
Certo è che rispetto al centro storico bello e concentrato di Bruges, Ghent ha diverse attrazioni sparse sul territorio della città il che potrebbe richiedere l’uso della bici, del trasporto pubblico o di scarpe comode con una buonissima suola. In ogni caso questi sono dettagli, in un Belgio che in genere non brilla per certo per movimento e allegria, Ghent/Gand sembra essere una piacevole eccezione e sono certo che lo percepirete se decidete di passarci qualche giorno o anche solo una giornata fra musei, caffè e centro storico. A mio parere un paio di giorni potrebbero essere l’ideale per questa graziosa e vivace città universitaria belga.
Il post su cosa vedere a Ghent è finito. Se volete proseguire il viaggio in Belgio potete scoprire cosa vedere ad Anversa.
Oppure cambiare scenario e andare a Oslo o nella leggendaria Budapest!
Infine, se volete proprio cambiare continente vi offro:
Sapa nel nord del Vietnam, al confine con la Cina
E cosa vedere ad Hanoi, capitale del Vietnam