Libano cosa vedere in 7 giorni di viaggio

Libano cosa vedere? Vi rispondo subito. Per prima cosa, se avete 7 giorni, è meglio scegliere tra nord e sud. Io ho scelto il nord, soprattutto per via di Baalbek. Ecco allora il mio piano :

  • 2 notti a Beirut
  • 2 notti a Tripoli
  • da Tripoli raggiungere Baalbek e dormire qui una notte (o due)
  • ritornare a Beirut per fare le una/due notti finali, magari con escursione a Beiteddine
  • in alternativa fare una tappa di 1 notte a Zhalè e poi tornare a Beirut

Ovviamente anche a sud di Beirut si possono trovare molti luoghi interessanti da visitare, tra cui le storiche città di Tiro e Sidone (Saida). I problemi politici con Israele fanno si che il confine non sia attraversabile, ma come turisti non dovreste avere problemi anche a sud. A patto di non andare a ficcare il naso in zone e territori vietati. Insomma al sud dovrete prestare un occhio alla zona circostante.

Dentro un bel taxi, Beirut 2010.
Dentro un bel taxi a Beirut, Libano.

Non preoccupatevi troppo però. Il Libano è un paese complicato (tra l’altro in grave crisi economica, ha in pratica dichiarato una sorta di bancarotta poche settimane fa) e la polizia e l’esercito sono in strada, ci farete l’abitudine.

Libano cosa vedere…? Partiamo con una breve introduzione storica

Il Libano, ancora prima dell’accordo Sykes-Picot con cui Francia e Inghilterra si spartirono il Medioriente dopo la prima guerra mondiale, era sempre stato un piccolo posto pieno di molte, forse troppe, cose (etnie, religioni, gruppi politici, potenze straniere…)

Nel 1916 gli inglesi lasciarono con piacere alla Francia il peso di amministrare la regione che comprendeva anche la Siria.

Questa mappa, presa dalla sempre eccellente Wikipedia, mostra la situazione dei gruppi etnico/religiosi intorno al 1922.

Una cartina che disegna la situazione die vari gruppi religiosi nel 1922. Fonte Wikipedia.
Una cartina che disegna la situazione die vari gruppi religiosi nel 1922. Fonte Wikipedia.

La realtà odierna non è poi molto diversa da questa cartina del 1922. Il Libano (ma poi abbiamo scoperto anche la Sirria) è ancora un bel mix di fedi, gruppi religiosi e politici, a volte uniti e a volte mortalmente nemici. La recente elezione di Michel Aoun come Presidente grazie ad un accordo con Hezbollah, e da parte di un parlamento che si è auto-prorogato il mandato di 4 anni evitando di effettuare le previste elezioni nel 2013, è solo l’ultimo di una lunga serie di colpi di scena.

Non si può parlare di Libano se non si parla di Siria

Mi ricordo che camminando nel 2010 per le strade di Damasco insieme ad Amal, un ragazzo che parlava un inglese con un leggero accento americano, lui mi continuasse a ripetere come la Siria fosse diversa dal Libano, come in Libano fossero sempre dietro a litigare e a spararsi l’un l’altro mentre in Siria no, “in Siria siamo uniti”.

Damasco, cortile interno della moschea degli Ommayyadi.
Damasco, cortile interno della moschea degli Ommayyadi.

Purtroppo per i siriani quello che diceva Amal non era vero e non era stato quasi mai vero. Verso sera ci ritrovammo a passare per una stretta stradina del centro storico di Damasco. A terra, per tutta la larghezza della strada, era disegnata la bandiera d’Israele e non si poteva far altro che camminarci sopra. Da questa piccola cosa si poteva forse intuire che le basi per l’unione del popolo siriano erano più fragili di quanto Amal, in buonafede, non pensasse.

Non voglio farla troppo lunga. La Siria si è intrufolata pesantemente nella storia e nella politica libanese. Ha occupato parte del paese per lungo tempo, ha partecipato attivamente alla guerra civile libanese (1975-90), ci sono sospetti che la Siria fosse dietro alla bomba che uccise il premier libanese Rafiq Hariri mentre era in auto sulla corniche a Beirut e più recentemente la guerra civile siriana non ha potuto far altro che tracimare in Libano. Trasportandosi dietro il suo carico di rifugiati, miliziani, volontari morti per una parte o per l’altra, problemi economici, instabilità e tante altre umane disgrazie.

Beirut, il cuore del paese

Non c’è dubbio sul fatto che la capitale del Libano sia la città che più si presti a farne da cartolina. Come spesso succede però, per quanto la capitale sia un affascinante mix tra europa e Medioriente, il resto del paese può essere molto diverso.

Beirut è una città che alterna scorci moderni a luoghi che sembrano usciti da un documentario sulla fine della seconda guerra mondiale. Affianca ricchezza e povertà, bellezza e bruttezza, cordialità e violenza e poi ha un cibo fantastico.

Il mio consiglio è di prendere le cose con calma. Come spesso accade in Medioriente il primo impatto potrebbe essere disorientante, vuoi per il caldo, la confusione, il traffico e il timore di essere in luoghi dove non si dovrebbe essere.

Pubblicità su un cartellone stradale a Beirut. Quasi a compensare il fatto cha alcune donne debbano portare il velo (in Libano ci sono anche cristiani e molte musulmane più emancipate non portano il velo), diverse donne libanesi usano un trucco piuttosto pronunciato per i nostri standard.
Pubblicità su un cartellone stradale a Beirut. Quasi a compensare il fatto cha alcune donne debbano portare il velo (in Libano ci sono anche cristiani e molte musulmane più emancipate non portano il velo), diverse donne libanesi usano un trucco piuttosto pronunciato per i nostri standard.

Lentamente questa sensazione svanirà. Il popolo libanese è amichevole, da sempre avvezzo ai commerci e agli scambi e di certo non sarete voi bianchicci italiani a dargli fastidio o metterli in difficoltà. Abbiate fiducia fino a che il vostro istinto non vi dice diversamente. Abbracciate la socialità mediorientale e siate rispettosi.

Beirut può sembrare più moderna e liberale di quanto in effetti non sia. L’alcool scorre a fiumi, almeno dei quartieri cristiani, la movida è al livello, o forse superiore, a quella che si può trovare in molti grandi città europee e le ragazze mediorientali sono bellissime.

Non lasciatevi però ingannare. I temi della politica e della religione scorrono sotterranei e basterà approfondire la conoscenza con qualcuno per capire come realmente stiano le cose.

Libano cosa vedere, i miei consigli a Beirut

Senza dubbio la Corniche, cioè il lungomare e i centri commerciali che si affacciano nelle vicinanzde.

Beirut, una brutta foto della corniche
Beirut, una brutta foto della corniche. Abbiate pazienza.

Altro luogo clou è il Museo Nazionale che si trova sulla “linea verde”, via che ai tempi della guerra civile divideva la città in due.

Beirut, ingresso del Museo Nazionale
Beirut, ingresso del Museo Nazionale

I quartieri sono molto diversi l’uno dall’altro e meritano di essere attraversati, anche senza mete particolari, magari solo alla ricerca di un buon ristorante. Acrafieh, Ras Beirut, Gemmayzeh e ancora Hamra, Rue Verdun hanno tutti delle particolarità. che si tratti di vita notturna e ristoranti, negozi chic dove fare shopping o vecchie e fumose panetterie dove avrete la possibilità di sporcarvi letteralmente le mani impastando il pane.

Non abbiate paura dei posti di blocco e dei blindati, siate sempre rispettosi e chiedete con cortesia e un sorriso ogni volta che avete dei dubbi. Per le donne sarebbe consigliabile non tanto il velo ma almeno dei pantaloni lunghi e spalle coperte, specie nei quartieri musulmani.

Andando in Libano prenderete familiarità con i blindati agli incroci. Sempre meglio di un vigile.
Andando in Libano prenderete familiarità con i blindati agli incroci. Sempre meglio di un vigile.

Poi nei beach club pià o meno esclusivi sulla corniche sfoggiate pure il bikini.

Ultima nota. Saida, Byblos e Beiteddine sono località che si possono raggiungere in giornata. Offrono scavi archeologici notevoli (le prime due) e un bel palazzo in stile orientale la terza. Pensateci. Tutti e tre i viaggi si possono organizzare con i mezzi pubblici.

Andate a questo collegamento se volete leggervi un post interamente dedicato a cosa vedere a Beirut.

Alla volta di Tripoli

Già sulla strada per la grande città del nord del Libano potreste cominciare a notare le prime differenze rispetto alla frizzante capitale.

Si parte dallo scempio archittettonico che è stato compiuto sulla costa libanese, con case cresciute a casaccio, mezze finite e mezze distrutte, lungo quasi tutto il tragitto che vi porta da Beirut a Tripoli.

Possibile che poi dobbiate superare diversi posti di blocco prima di arrivare a Tripoli. Segno che la città ha alcuni problemi di sicurezza. Sarà importante infatti che facciate qualche ricerca prima di lanciarvi verso nord. Tripoli è teatro infatti di occasionali scontri tra le varie milizie che si muovno nella città e l’esercito libanese non sempre è in grado di mantenere l’ordine. Se volete un racconto più dettagliato potete andare a questo post solo su Tripoli Libano.

Libano cosa vedere, introduzione a Tripoli.

La città di Tripoli è in pratica divisa in due zone. La prima è quello che potremmo definire il nucleo storico della città. Si sviluppa attorno alla fortezza crociata (di Saint Gilles) e attraverso la strada Rachid Karami/Riad El Sohl, viene collegata alla parte più moderna della città, quella sul mare.

Lungo Rachid Karami street potete trovare uns lunga serie di buoni caffè e molti fast food di tipo occidentale. Potreste essere tentati ma rammentate che il cibo libanese è spettacolare. In particolare i ristoranti sul lungomare dovrebbero offrirvi pesce fresco a prezzi incredibili.

Libano, cosa vedere. Vista di Tripoli dalla cittadella di Saint Gilles.
Libano, cosa vedere. Vista di Tripoli dalla cittadella di Saint Gilles.

In mezzo a queste due aree rimane un progetto incompiuto/abbandonato, disegnato da Oscar Niemeyer, famoso architetto brasiliano. Si tratta della fiera di Tripoli.

Tripoli, l'incompiuta fiera di Niemeyer.
Tripoli, l’incompiuta fiera di Niemeyer.

Tripoli al mare, Al Mina

La zona sul mare, con una corniche (lungomare) che ha visto tempi migliori ma comunque continua ad attirare famiglie, ragazzi e venditori ambulanti, è un buon posto per capire un po’ l’anima di questa città marinara a maggioranza sunnita ma con forti minoranze cristiane e sciite.

Rachid Karami/Riad El Sohl street, strada che dalla città vecchia porta alla Corniche di Tripoli.
Rachid Karami/Riad El Sohl street, strada che dalla città vecchia porta alla Corniche di Tripoli.

Se venite da Beirut poi Tripoli vi sembrerà quasi in un altro paese. Poche ragazze in giro, nessuna di sera, moltissimi veli anche integrali e, insomma, la chiara impressione che la religione giochi ancora un ruolo importante.

Tripoli centro

Oltre alla Fortezza e alla zona sul lungomare mi sento di consigliarvi vivamente il vecchio suk. Un mercato dove troverete oro, argento, saponi lavorati a mano, tappeti e molto altro. Dubito che si possano ottenere buoni prezzi senza sapere la lingua e contro le riconosciute capacità da mercante dei libanesi ma forse vi sottovaluto

Suk di Tripoli in Libano
Suk di Tripoli

Io mi sono fermato per due notti, giusto per potere assaporare la lentezza e la tranquillità di una città che ha solo alcuni luoghi di grande movimento ma che in genere offre vicoletti tranquilli e buoni caffé.

Libano da Tripoli a Baalbek

Visitare Baalbek, per me che sono aappassionato di storia, è stato un sogno ad occhi aaperti. Senza dubbio le rovine romane di Baalbek sono uno dei posti più belli da vedere di tutto il Libano.

Anche perché, se vogliamo essere sinceri, dietro queste rovine c’è molto mistero.

Baalbek può essere raggiunta anche da Beirut ma se siete a Tripoli potete prendere un van privato (costoso) oppure provare con un autobus fino a Bsharrè e poi da lì vedere se ne trovate un altro per Baalbek. A seconda dell’orario a cui arrivate a Bsharrè potreste dover proseguire con un taxi oppure con l’autostop.

Ci sono posti e situazioni in cui il buon vecchio contante è ancora indispensabile. Una sorta di improvvisato taxi che vi porta da Bsharria Baalbek, in Libano, è uno di questi casi.
Ci sono posti e situazioni in cui il buon vecchio contante è ancora indispensabile. Una sorta di improvvisato taxi che vi porta da Bsharré a Baalbek, in Libano, è uno di questi casi.

Se decidete per l’autostop fate attenzione e ovviamente non lo consiglierei davvero ad una ragazza sola o ad una coppia di ragazze.

Le rovine di Baalbek

Le rovine di Baalbek sono costituite da una serie di templi piuttosto impressionanti. Di quello di Giove non è rimasto molto, se non 6 colonne in stile corinzio alte circa 25 metri. Davvero imponenti.

Tempio di Giove
Tempio di Giove

Il tempio di Bacco è quello meglio conservato. È ancora quasi tutto in piedi e fa una certa impressione, quasi come fare un salto indietro nel tempo.

Me, in posa molto swag, nel tempio di Bacco a Baalbek. Giusto per darvi un'idea delle dimensioni.
Me, in posa molto swag, nel tempio di Bacco a Baalbek. Giusto per darvi un’idea delle dimensioni.
Il tempio di bacco visto dall'altra parte.
Vista del tempio di Bacco dall’interno verso l’esterno.

Anche il terzo tempio, quello di Venere, è piuttosto ben conservato e molto, molto grande.

La parte esterna del tempio di Venere. Baalbek è assolutamente una dell cose da vedere se andate in Libano.
La parte esterna del tempio di Venere. Baalbek è assolutamente una dell cose da vedere se andate in Libano.

La cosa più misteriosa ed affascinante di tutto il complesso sono però le pietre megalitiche di venti metri e 800 tonnellate che formano la base su cui sorge il tempio di Giove. Alcuni studiosi attribuiscono la costruzione di questa base ai romani, che però erano in genere piuttosto pratici e preferivano lavorare con pietre di minori dimensioni. Altri fanno risalire questa base ai Fenici, ma qualcuno la fa risalire ad una fantomatica civiltà megalitica avanzata di cui non sarebbero rimaste tracce.

Sempre io, alto circa 2m, vicino ai monoliti che costituiscono la base su cui il tempio di Giove si ergeva. Parliamo di monoliti da 8oo tonnellate e 10x4 metri.
Sempre io, alto circa 2m, vicino ai monoliti che costituiscono la base su cui il tempio di Giove si ergeva. Parliamo di monoliti da 8oo tonnellate e 10×4 metri.

Poco lontano dal sito principale delle rovine potete visitare una cava con una pietra abbandonata in loco dalle dimensioni letteralmente incredibili.

E qui il pietrone rimasto nella cava, Si trova poco lontano dalle rovine e non si paga il biglietto (o almeno non si pagava, adesso le cose potrebbero essere cambiate)
E qui il pietrone rimasto nella cava, Si trova poco lontano dalle rovine e non si paga il biglietto (o almeno non si pagava, adesso le cose potrebbero essere cambiate)

Quello che è certo è che il sito di Baalbek presenta rovine romane, ma anche strutture con influenze ellenistiche. Il resto sono solo teorie molto intriganti. L’area è stata abitata fin dal 2900 a.C.

Da Baalbek a Beirut o Zahlè

Nella mia esperienza sono riuscito ad arrivare presto a Baalbek, diciamo nella primo pomeriggio, e ho avuto fino a sera per esplorare le rovine.

Questo per dire che una notte, se avete i tempi stretti, può essere sufficiente.

Ripartendo da Baalbek non è affatto difficile trovare un autobus che vi porti fino a Beirut. In alternativa, se volete vedere qualcosa di diverso, potete fare un fermata a Zahlè che è una cittadina montana sulla stessa strada di Beirut ma circa 45-50 km a est di Beirut.

Non che a Zahlè ci troverete chissà cosa, però a me piace sempre immergermi nella vita di provincia di un paese che non conosco. Poi ci sono buoni ristoranti, hotel, e un clima gradevole, soprattutto rispetto a Beirut e Baalbek. Insomma, a voi la scelta.

Beirut, la seconda volta

Negli ultimi giorni di viaggio non sono mai molto spronato a correre in lungo e in largo. Non so voi, ma a me piace rilassarmi un po’ di più. Fossi in voi prenderei un buon albergo nella zona di Hamra, Achrafieh o corniche e proverei ad andare da Al-Falamanki, nel quartiere di Achrafieh.

Libano, cosa vedere. Concludiamo

Siamo arrivati alla fine di questa guida sul Libano. Prima cosa da dire, perché non mi stancherò mai di farlo, il Libano non è pericoloso. Usate il buon senso, siate rispettosi, magari le donne un po’ più coperte di quanto non sarebbero qui in Europa, ma non preoccupatevi troppo.

Secondo, state tranquilli, se avete scelto il Libano avete fatto bene. Mi piacerebbe che aveste più di sette giorni, magari 14 o 20. In questo caso…sarebbe semplicemente meglio. Certo ognuno lavora con quello che ha e capisco che avendo 7 giorni di ferie il Libano non viene in mente come destinazione, probabilmente perché può sembrare complicato.

beirut sole

Un poco lo è e se fate qualche ricerca prima di partire (partendo magari proprio da questa guida) non avrete perso del tempo. La complessità del Libano però sarà fonte di soddisfazioni. La storia di questo paese affonda nel passato fino ai Fenici, passando per Alessandro Magno, i Romani, l’Impero Arabo, quello Ottomano, per poi arrivare fino alle potenze coloniali.

C’è un po’ di tutto e ci siamo anche noi (letteralmente, l’esercito italiano ha una delle sue missioni di peacekeeping più importanti nel sud del Libano, al confine con Israele). E poi il cibo fantastico e la popolazione socievole ed aperta. Perché chi ha vissuto nelle difficoltà sa cosa significa sentirsi persi. Andateci appena possibile in Libano, mi ringrazierete.


Bene, il post su cosa vedere in Libamno in una settimana è finito. Ora, se volete proseguire nella lettura vi consiglio:

Damasco, vita prima della guerra civile

Regno Hashemita di Giordania, viaggio a Petra

Cosa vedere a Luxor tra la valle dei re e i colossi di Memnone

Aggiornamento Agosto 2020

Avrete sicuramente visto le immagini dell’esplosione che ha devastato il porto di Beirut (e non solo) il 4 agosto 2020. Ad un mese dall’esplosione le conseguenze sono terribili. Il numero di morti è arrivato a 190, i danni materiali ammontano a più di 4,5 miliardi di dollari e più di 50.000 case sono state danneggiate seriamente. Il porto, il più grande punto di ingresso di merci di tutto il paese, è stato praticamente raso al suolo.

Il tutto in un economia che era in bancarotta già prima dell’esplosione e con una classe politica incapace di esprimere un governo stabile e un percorso condiviso verso lo sviluppo e l’inclusione. Ai diecimila problemi si è aggiunto anche questo, purtroppo. Il popolo libanese però è fiero e forte e supererà anche questa sfida, specie se troveranno il modo di abbandonare una politica divisiva su base etnico/religiosa e familiare.

Noi, da turisti, possiamo solo fare la nostra andando ad ammirare le bellezze di una regione piccola ma incredibile. Non mollate libanesi!

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