Sarajevo cosa vedere nella capitale della Bosnia Erzegovina

Sarajevo cosa vedere? tanto, tantissimo sarebbe la mia prima risposta. Perché la questione non deve essere affrontata solo nello spazio ma, strano a dirsi, anche nel tempo. Capita infatti poche volte di abbracciare in un unico spazio la storia di tre religioni differenti e questo accade proprio nella capitale della Bosnia Erzegovina. Allora tuffiamoci nel post Sarajevo cosa vedere.

Il fascino di Sarajevo

La capitale bosniaca mi ha affascinato perché è più che mai in Europa ma è certamente in un Europa diversa da quella che siamo abituati a vedere, ed ovviamente questa è una delle ragioni che mi spinge a parlarvene.

Qualche mese fa, parlando del mio viaggio a Sarajevo, una signora mi ha chiesto per quale motivo ci sia mai andato, aggiungendo che in posti del genere ci si va per le “ragazze a pagamento”. Ecco, ci terrei a precisarlo (anche se chi legge questo blog non avrà dubbi in merito), a Sarajevo non si va per le prostitute. 🙂

Sarajevo il recente, traumatico, passato

Il nome Sarajevo rieccheggia una guerra scoppiata a pochi chilometri da noi eppure dimenticata, nascosta dalla coltre di una comoda nebbia che non ci ha fatto vedere quello che non ci piaceva vedere. Oggi che quella guerra rimane un doloroso ricordo, ora che i segni delle granate a terra e sui muri sono rimasti solo a memoria delle genti future, ora che la collina delle lapidi, una per ogni morto dell’assedio, è diventata un enorme monumento ai caduti e una sorta di “altare della patria”, ora la città prova a reinventarsi.

SARAJEVO COSA VEDERE. ALTRI TEMPI, ALTRI VIAGGI. NOTARE L'AGGEGGIO NERO CHENTENGO IN MANO, ERA UN TELEFONO OVVIAMENTE. PECCATRO PI ANCHE PER LA MAGLIA, BELLISSIMA E COMODISSIMA, CHE HO PERSO IN QUEL VIAGGIO.
Sarajevo cosa vedere. Altri tempi, altri viaggi, sempre pochi capelli. Notare l’aggeggio nero che tengo in mano, era un telefono ovviamente. Peccato anche per la maglia, bellissima e comodissima, che ho perso in quel viaggio.

Il presente della capitale bosniaca

Purtroppo la realtà politica degli accordi di Dayton ha trasformato lo stato bosniaco in uno zombie preda delle voracità politica di tre gruppi etnici che non hanno ancora capito essere un unico popolo. Mi riferisco ai serbi, croati e bosgnacchi (bosniaci musulmani) che hanno delle strutture di potere, spesso clientelari, che impediscono un buon funzionamento dell’apparato governativo, triplicando il peso di una burocrazia che già di per sé è quasi sempre poco funzionale.

Inoltre l’attuale divisione tra una Bosnia croato-musulmana e un’entità autonoma (Republica Srspka o Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) all’interno dello stato bosniaco, riesce a stento a frenare le spinte centrifughe che di tanto in tanto minacciano la stabilità della Bosnia.

In ogni caso bando alla politica e concentriamoci sulle cose interessanti.

Sarajevo, ponte tra oriente e occidente?

Crogiolo di etnie, punto d’incontro tra islam e cristianesimo, ponte tra oriente e occidente, le frasi fatte e le parole banali si sprecano eppure, si sa, spesso nei luoghi comuni qualcosa di vero c’è. Sarajevo, con il suo centro storico d’impronta musulmana estremamente affascinante e una serie di quartieri cristiani sorti attorno al vecchio nucleo della città, rappresenta bene la globalizzazione premoderna che pure si affermò per ragioni identiche a quelle della globalizzazione attuale: commerci e guerre, soldi e morte.

Sarajevo city hall Foto di Michael Erhardsson da Pexels
Sarajevo cosa vedere. Biblioteca nazionale, usata per concerti ed eventi, cotruita alla fine del 1800. Foto di Michael Erhardsson da Pexels

Non voglio però che abbiate l’impressione che questa sia una città-cartolina, strizzata tra un passato “turco” e un presente confuso ma dai contorni vagamente europei. Perché Sarajevo è una città in fermento, anche troppo in fermento. 

Bene, chiarito questo, perché andarci? Dovreste andarci perché, come già detto, potete respirare un’aria diversa da quella che si respira  nella vecchia Europa. Dovreste andarci per sentire il canto del muezzin, vedere un paio di storiche moschee e visitare una madrassa attiva fin dal 1537.

Se non vi basta ci sono i locali notturni, il festival del cinema (in estate), il bazar, le chiese ortodosse e, se lo volete, avrete anche la possibilità di capire cosa significasse esattamente la parola guerra per i cittadini di Sarajevo.

Come arrivare a Sarajevo

A quanto ne so io non ci sono voli diretti per Sarajevo dall’Italia. Da Roma, Milano e Bologna potreste volare a Sarajevo ma a prezzi relativamente alti e facendo scali che allungherebbero di molto la durata del viaggio.Turkish Airlines effettua voli con scalo a Istanbul, Lufthansa ha scali a Monaco di Baviera e Francoforte.

La soluzione migliore rimane quella di andare in auto. Potreste optare per un traghetto che vi permetta di attraversare l’Adriatico, oppure passare per Trieste e Zagabria (in circa 11 ore dovreste farcela ma perché non fare una tappa a Zagabria?)

Sarajevo cosa vedere in dettaglio

La parte più interessante della città è certamente la città vecchia che si sviluppa attorno a Bascarsija. La parte più antica, il vecchio bazar turco, si sviluppa tra viuzze piccole e strette, dove le auto non possono passare, botteghe artigianali e piccole attività commerciali a gestione familiare che vi caleranno dentro una storia diversa da quella che siamo abituati a sentirci raccontare. 

Nella zona di Bascarsija si trova anche una bella chiesa ortodossa, la cattedrale ortodossa (costruita nel 1872) e anche l’ottocentesca cattedrale cattolica. Insomma, in meno di due chilometri quadrati potrete conoscere tre religioni e cominciare ad intuire qualcosa dei quasi 700 anni di guerre di religione.

Strade del centro di Sarajevo
Sarajevo cosa vedere. Le viuzze del vecchio bazar turco.

Sempre nello stesso quartiere, sul lungofiume, si trova la bella e recentemente restaurata Biblioteca nazionale, la cui foto avete visto all’inizio di questo post, mentre al di là del fiume potrete passeggiare nel quartiere ebraico.

Nella zona di Butmir, un po’ fuori dal centro, vale la pena di vedere  il “mueso del tunnel”, ricavato nel tratto di una galleria che era usata dai cittadini di Sarajevo per attraversare parte della città senza essere bersagliati dai cecchini. Il museo permette di visitare parte della galleria e vi farà toccare con mano la vita ai tempi dell’assedio.

Se volete fare un’uscita notturna i locali interessanti si trovano fuori dal centro storico ma comunque raggiungibili a piedi. Ai tempi della mia visita andavano il Club, lo Sloga e il Clou Jazz Club ma se volete un buon consiglio chiedete in giro. 

Dove dormire

Diverse sono le opportunità che vi si presentano. Dagli hotel a quattro e cinque stelle, dove comunque una camera doppia per una notte dovrebbe venire a costarvi più di un centinaio di euro, agli ostelli sia nel centro storico che un po’ più in periferia, le possibilità di scelta non mancano. E non vorrete certo dimenticare Airbnb.

Vi faccio giusto due nomi: Hotel Michele, più familiare, o il Radon Plaza se amate quei grandi grattacieli tutti vetrati.

Sarajevo Foto di Markus Winkler da Pexels
Vista di Sarajevo. Foto di Markus Winkler da Pexels

La città non è grande e quasi tutti i luoghi turistici più interessanti si trovano a portata di camminata, ma in ogni caso cercherei di rimanere quanto più possibile vicino al centro storico, sia per comodità che per atmosfera.

Se siete in gruppo non dovreste scartare nemmeno l’ipotesi di un appartamento, dato che i prezzi sono molto contenuti (interessante, per prezzo e posizione il Bascarsija Live apartmenst).

Cosa mangiare

La cucina è quella dei balcani e vi confesso che pure per noi italiani c’è di che rimanere soddisfatti. Il burek può essere un buon spuntino o sostituire un pranzo. Si tratta di una pasta sfoglia ripiena di formaggio, carne o patate.

Sempre se vi piace la carne dovete provare i cevapcici (polpettine che a volte possono anche essere messe in un panino in modo da avere un sano hamburger) e i raznjici (spiedini).

Sarajevo cosa vedere ma anche cosa mangiare. Il burek.

Si, avete capito, non proprio materia per i vegetariani, ma anche questi troveranno giustizia tra i molti caffè vegani del centro (due nomi Mala Kuhinja e Falafel restaurant)

Per quanto riguarda le bevande si tratta del solito armamentario di grappe e birre con aggiunta di qualche vino. Tenete però presente che Sarajevo rimane una città a maggioranza musulmana per cui almeno in alcuni periodi dell’anno e in certi quartieri, potrebbe essere difficile trovare alcolici.


Il post su Sarajevo cosa vedere è finito. Come al solito vi lascio un po’ di link per farvi venire la voglia di viaggiare:

cosa vedere a Bangkok

Bogotà è pericolosa? e la Colombia?

Cosa vedere a Medellin

Belgrado cosa vedere

Un weekend a Lisbona

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