Cosa vedere ad Atene. La città gentile che combatte

Ammettiamolo, viene naturale. Viene naturale pensare alla Grecia e, immediatamente dopo, ad Atene. Ecco perché dopo il post, dettagliato e lungo, su cosa vedere nel Peloponneso, non potevo mancare di raccontarvi la mia su cosa vedere ad Atene.

La Grecia e il green pass

Come dicevo nell’articolo sul Peloponneso, la Grecia è già partita con il green pass, il certificato europeo che permette di viaggiare evitando quarantene se avete fatto un tampone negativo nelle ultime 48 ore oppure potete dimostrare di aver avuto il coronavirus ed essere guariti o ancora siete stati vaccinati.

Muniti di green pass, ma sempre con un occhio alle informazioni di viaggiare sicuri, dato che i tempi sono quelli che sono e sarebbe un peccato essere respinti alla frontiera, possiamo partire per Atene.

Atene, popolare e sofisticata

Si, lo avrete capito, a parte il sottoscritto, che è ripartito con la stagione in Riviera romagnola, credo che chi può debba tenere aperta la mente la mente, e il cuore, a qualche esperienza estera. E ve lo dice uno che ripartirà solo ad Ottobre e quindi vi invidia molto.

Certo, anche sulla Grecia continua ad incombere l’ombra oscura del COVID, per cui per entrare in Grecia (e al ritorno in Italia) sarà necessario esibire il “certificato verde”, cioè quel pezzo di carta, o di bit se preferite il digitale, che attesti una di questre tre cose:

  • avete preso il coronavirus e siete soipravvissuti per raccontarlo.
  • avete fatto un test un test molecolare o PCR con esito negativo nelle 48 precedenti l’arrivo in Italia.
  • siete belli e vaccinati.

Risolta la pratica COVID e affini dedichiamoci alla capitale greca che, spero, possiate visitare senza troppa fretta, perché merita.

Bandiera grecia

Partiamo con un elenco molto semplice che permette di capire quante cose ci sono da vedere ad Atene e quanto potreste impiegarci:

  • L’Acropoli, impossibile non vederla. In pratica ci girerete intorno tutti i giorni, quasi tutto il giorno. Tranne, ovviamente, quando andrete a visitarla. Considerate almeno una giornata piena se ci mettete pausa pranzo e anche il Museo dell’Acropoli (che vi consiglio come e più di un concerto di Miley Cirus). La variabile Coronavirus può incidere velocizzando la visita.
  • Monastiraki, per lo shopping, i ristoranti e la vita notturna. Diciamo una mezza giornata a girovagare alla ricerca di un buon regalo e almeno un pranzo e una cena.
  • Exarchia e il Museo Nazionale. Il punto centrale di questo piacevole quartiere residenziale, Exarchia, è senza dubbio il Museo Nazionale. Un grande museo con alcuni pezzi incredibilmente affascinanti come la “maschera di Agamennone” (che non è di Agamennone ma sorvoliamo). Da due a 4 ore.
  • Il tempio di Zeus Olimpio, lo Stadio Panatenaico e la porta di Adriano. Tra i tre, ve lo confesso subito, il più interessante è per me lo stadio. Un paio d’ore, massimo.
  • L’antica Agorà, oasi di cultura, natura e pace al centro della movimentata capitale. Diciamo un’altra mezza giornata.
  • La collina di Filopappo, con una splendida visita dell’Acropoli, la prigione di Socrate e la Pnice. Qui dipende da quanto siete travel blogger o influencer. Foto e selfie si sprecano, la vista è splendida e i richiami storici vi faranno sbrodolare come un bimbo che si mangia la sua pappina.

Sommando tutto arriviamo a circa 3 giorni. Che è anche, credo, il tempo minimo che un cristiano dovrebbe spendere in una capitale estera. Anche perché, che senso ha andare in un altro Stato e passare nella capitale una sola notte (sempre che possiate scegliere)?

Cosa vedere ad Atene, partiamo dal meno ovvio ma più fotogenico. La collina di Filopappo

A parte il nome che potrebbe sembrare più adatto ad un bambolotto (il Filopappo e scoprirai cosa significa svegliarsi alle 3.32 di notte…ma senza aver bevuto la sera prima), la collina è un luogo che ho trovato particolarmente affascinante. Per una serie di motivi.

Cosa vedere ad Atene, vista panoramica dalla collina di Filopappo
Cosa vedere ad Atene, vista panoramica dalla collina di Filopappo

Primo perché c’è la prigione di Socrate. Ora, non so se voi abbiate fatto filosofia, ma personaggi come Socrate, Platone o Aristotele, mi sono sempre sembrati una via di mezzo tra i supereroi e Peppa Pig. Non avrei mai pensato di vedere qualcosa di “loro”, dove avevano insegnato, parlato, bestemmiato, vissuto. Invece ad Atene avrete queste occasioni e la prigione di Socrate è una di queste (il Liceo di Aristotele è un altro esempio, non lontano dalla fermata della metropolitana di Evangelismos).

Su questa collina troverete poi anche la Pnice, sede della prima assemblea democratica di Atene, dove tutti i cittadini (che significava maschi ai bei vecchi tempi) si riunivano per scegliere se esiliare qualcuno, cosa fare in tema di politica estera, guerra e tasse.

Non voglio esagerare, ma la democrazia ateniese, ha dimostrato “La Grande Livellatrice” di Walteer Scheidel, è stata una delle poche società con una non troppo sbilanciata distribuzione della ricchezza e, dovremmo aggiungere con interesse, quella dove l’idea di Democrazia è nata. E per democrazia non moi riferisco solo al modello politico che prevede l’elezione dei governanti, ma proprio ad una estremamente nuova e coinvolgente idea della partecipazione politica dei cittadini.

Nell'elenco cosa vedere ad Atene, l'Acropoli è impossibile da mancare. La vedrete sempre e, insomma, alla fine dovrete andarci.
Nell’elenco cosa vedere ad Atene, l’Acropoli è impossibile da mancare. La vedrete sempre e, insomma, alla fine dovrete andarci.

Insomma noi abbiamo le nostre radici lì, sulla Pnice, ad Atene. Sarebbe importante ricordarlo la prossima volta che la Trojka a trazione Germano-olandese si fa sentire.

Polemiche politiche a parte la cosa più interessante, dovuta anche allo scarso numero di turisti per via di questo virus di cui mi sfugge il nome, la cosa più interessante dicevo è la vista che si può avere su Atene e sull’Acropoli, che dalla collina di Filopappo ti colpisce con una certa meraviglia.

Il tempio di Zeus Olimpio, la Porta di Adriano e lo stadio Panatenaico

L’area a est dell’Acropoli è occupata da quello che, qualche millennio fa, doveva essere il tempio più grande di tutta la Grecia. 41 metri di larghezza e 108 di lunghezza con più ci 100 colonne corinzie alte una ventina di metri.

Atene, il tempio di Zeus Olimpio. O almeno quello chee ne rimane.
Atene, il tempio di Zeus Olimpio. O almeno quello chee ne rimane.

Di tutto questo splendore oggi rimangono una quindicina di colonne e poco più. Accanto a questo tempio troverete anche la Porta di Adriano, una delle porte che segnava il confine della città vera e propria di Atene. L’imperatore romano Adriano era un grande estimatore della cultura greca e oltre alla porta in questione fece anche completare il tempio di Zeus Olimpio, iniziato nel 510 a.C. e, per varie ragioni, mai portato a termine (anche una volta, pur non essendoci Valutazioni d’Impatto Ambientale e Sopraintendenze, i lavori pubblici non procedevano particolarmente spediti).

Atene, la porta di Adriano
Cosa vedere ad Atene, la porta di Adriano. Ai tempi dei romani questa segnava la fine della città.

Detto questo, non mi sento di consigliarvi l’ingresso a questi due siti. Più che altro per il semplice fatto che non c’è davvero molto da vedere e inoltre tutta l’area del tempio è transennata per lavori, cosa che vi impedirà di avvicinarvi a quello che rimane del colonnato. In pratica quello che vedete da fuori è quello che vedrete una volta entrati.

C’è però da dire che molto probabilmente, se siete uomini, o donne, di cultura, farete il biglietto “a tutta cul” da 30 euro, che comprende anche questa area oltre all’Acropoli, l’Agorà, il museo dell’Agorà, il Liceo di Aristotele, il Museo Kerameiko, l’Agorà romana e i fianchi nord e sud della collina dell’Acropoli.

In questo modo risparmierete rispetto ai biglietti singoli e avrete 5 giorni per godervi il meglio di quello che l’antica Atene sa offrire. Onestamente, se siete arrivati fin qui, non vedo perché non scegliere questa soluzione.

Lo stadio Panatenaico

Quasi affianco all’area dove sorge il Tempio di Zeus Olimpio troverete anche lo stadio Panatenaico.

Atene Stadio Panatenaico
Atene, stadio Panatenaico

L’unico stadio al mondo costruito interamente in marmo, anche oggi rimane un perfetto esempio di eleganza e stile classico. Restaurato prima nel 1870 e poi nel 1895, in occasione della prima Olimpiade moderna, lo stadio è stato anche usato per le recenti Olimpiadi del 2004. In questa occasione ha infatti ospitato l’arrivo della maratona e le gare di tiro con l’arco.

Atene bandiere

Cosa vedere ad Atene, finalmente arriviamo all’Acropoli

Devo dire che sono arrivato preparato. Ho tenuto basse le mie aspettative. Alcuni di quelli che ci erano stati mi avevano detto che i turisti erano tantissimi, in estate il caldo era soffocante e quello che rimaneva del Partenone era solo, in pratica, una fila di colonne.

Atene vista della parte alta dell'Acropoli dal basso
Atene, vista dell’Acropoli dal basso.

Ebbene, tenere basse le aspettative può aiutare ma la realtà è che l’Acropoli di Atene è stata invece un’esperienza eccezionale. Il Partenone è lì, non solo una fila di colonne ma un vero e proprio tempio, certo restaurato e in parte ricostruito, ma pur sempre un simbolo di quella che è la civiltà occidentale. E certo occupa il centro di questo palcoscenico che è l’Acropoli, ma non è il solo protagonista.

Atene Partenone
Cosa vedere ad Atene? La risposta più ovvia e semplice è in questa foto. Il Partenone, simbolo della civiltà occidentale, della democrazia e dei suoi valori. Esagero?

C’è infatti l’Eretteo con il portico delle cariatidi (le originali sono esposte al Museo dell’Acropoli), il tempio di Atena Nike, i Propilei e poi, ovviamente, un panorama notevole su tutta la capitale ellenica che si estende ai piedi dell’Acropoli.

Acropoli Eretteo visto di lato
Sempre sull’Acropoli troverete l’Eretteo, in questo caso visto dal lato dove si trova la terrazza con le cariatidi.

Durante le due/tre ore che ho passato sull’Acropoli con me ci saranno stati forse altri 10/12 turisti e anche questo numero ridotto di persone ha certamente contribuito a rendere davvero magica l’esperienza. Anche qui avrete il tempo, fino al 2019 più unico che raro, di riflettere su quello che avete davanti, di capire se quel monumento ha davvero per voi un qualche significato. Io ad esempio ho approfittato del tempo e della tranquillità per tentare, con scarsi risultati, di abbozzare un disegno del Partenone.

Acropoli Eretteo vista frontale
Eretteo, vista frontale.

Voi forse non farete un disegno ma avrete certo il tempo di capire che cosa significa essere davanti ad un tempio che ha 2500 anni ed è stato al centro della nostra storia per molto, molto tempo.

Atene vista dall'Acropoli
Vista di Atene dall’Acropoli.
veduta panoramica acropoli atene
Vista panoramica dell’Acropoli

Il museo dell’Acropoli

Non posso poi non suggerirvi di fare una sosta al recentemente rinnovato Museo dell’Acropoli.

Oltre a trovare le Cariatidi originali vedrete esposti i pezzi archeologici più interessanti della Grecia, se si esclude il Museo Nazionale. Come dice il nome stesso al centro del Museo c’è un po’ tutto quello che d’importante è stato ritrovato sull’Acropoli. Se ne racconta l’antico splendore, l’evoluzione architettonica e la furia distruttrice dei conquistatori, in particolare persiani e romani.

All’ultimo piano c’è una ricostruzione 1:1 della parte alta del Partenone su cui sono state installate le metope originali del tempio (motivi ornamentali che si trovavano sulla parte esterna del tempio). L’ultimo piano poi offre una serie di vetrate da cui potrete vedere anche la stessa Acropoli. In pratica avrete davanti ai vostri occhi una ricostruzione del tempio e fuori dalla finestra il tempio vero e proprio, in un contrasto moderno, strano e affascinante.

Acropoli vista da museo acropoli
Cosa vedere ad Atene. Il Museo dell’Acropoli con vista sull’Acropoli.

L’antica Agorà

Ai piedi dell’Acropoli potrete visitare una zona di macchia mediterranea notevolmente ampia, che racchiude una serie di monumenti di assoluto valore. In altri luoghi l’antica Agorà (e l’Agorà romana, molto più piccola e che si trova a qualche centinaio di metri) sarebbe un luogo eccezionale e straconsigliato ma in una città come Atene, dominata dall’Acropoli e dove l’antichità non è antica ma presente, l’Agorà viene spessa vista in fretta o del tutto saltata. Si tratta di errore perché il mix di monumenti antichi immersi nella natura è un mix rilassante e interessante.

Atene agorà stoà di Attalo
Atene, antica Agorà, Stoà di Filopappo, dove si trova anche il museo dell’Agorà

Qui potrete trovare anche il Museo dell’Antica Agorà, varie costruzioni tra cui le prigioni e soprattutto il Tempio di Efesto, un bell’esempio di calssicismo greco che non ha forse il pedigree del Partenone o del Tempio di Zeus Olimpio, ma ha a mio parere un fascino più umile e più seducente al tempo stesso.

Atene tempio di Efesto
Antica Agorà, tempio di Efesto.

Poco lontano dall’Antica Agorà si può anche visitare (con lo stesso biglietto da 30 euro con cui siete andati da Zeus Olimpio, all’Acropoli e all’Agorà) l’Agorà romana.

Da uomini spicci che hanno controllato Atene “solo ” per qualche secolo, i romani elaborarono un’agorà molto più piccola, con fini espressamente commerciali. Oltre a quello che rimane dell’area è possibile anche visitare un’antica moschea, ricordo del difficile periodo di dominazione ottomana, e la torre dei venti che veniva usata come stazione metereologica e meridiana.

Atene,  Agorà romana, la torre dei venti
Atene, Agorà romana, la torre dei venti
Atene Agorà
Atene, vista complessiva dell’antica Agorà.

Monastiraki. Kalispera e la notte di Atene

Dopo tutto questo camminare non rimane che fare un buon pranzo, o una buona cena, in uno dei quartieri classici del turismo, ma non solo, ateniese.

Atene cibo
Cibo greco creativo

Prima che diciate qualcosa chiariamolo. Monastiraki è una zona turistica e tutti i mercatini in zone pedonali della zona hanno certo souvenir turistici ma non per questo devono essere evitati. La vitalità del quartiere è infatti troppo forte e trascinante per evitarla solo perché la zona è il terreno di caccia del turista in sandalo e calzetto bianco.

Tra l’altro, se mi permettete, i souvenir e gli oggetti in vendita in molti dei negozi del quartiere (e vale la stessa cosa per il quartiere di Plaka) sono davvero di ottima qualità, superando ampiamente la media delle ciarabattole turistiche che si possono trovare in altri paesi. Davvero, e lo dico senza esser un fan dello shopping, la via pedonale di Pandrossou è stata una piacevolissima sorpresa.

Volete dei nomi? a me sono piaciuti molto il restaurante mediorientale Misafir e la cucina greca creativa di Thes. Menzione particolare ad un locale che non è a Monastiraki, The Underdog. Bellissimo e buonissimo.

Inoltre non posso che esprimere la mia sorpresa nel trovare una versione di Alice nel paese delle meraviglie nel mezzo della capitale greca.

Atene Monastiraki
Cosa vedere ad Atene, locale nel quartiere di Monastiraki.

Il quartiere di Exarchia e il Museo Nazionale

In un possibile elenco di cosa vedere ad Atene il quartiere, di Exarchia, un quartiere residenziale più o meno centrale che non ha però nulla di particolarmente appetibile per il turista, non viene in genere nominato.

Io credo che invece un passaggio lo meriti. In pratica, per raggiungere il Museo Nazionale, che dato il passato greco dovete andare a vedere, vi consiglio di partire dai dintorni di Piazza Syntagma e di andare a piedi, con molta calma e guardandovi bene intorno.

Museo nazionale atene
Atene, museo nazionale. Fonte Wikipedia.

A me, questo genere di passeggiate metropolitane in quartieri residenziali, piacciono moltissimo. Che siano utili a qualcosa o meno soddisfano una mia innata curiosità e mi fano sentire un po’ meno turista e un po’ più esploratore.

Poi c’è ovviamente il Museo Nazionale. Le opere esposte sono tante, i percorsi informativi sono be fatti, in greco e in inglese e, a seconda della vostra velocità, direi che potreste impiegare dalle 2 alle 5 ore per vedere tutto.

Concludiamo le conclusioni su cosa vedere ad Atene

Nel caso non l’abbiate capito lo dico chiaro e tondo. Atene mi è piaciuta moltissimo e mi ha sorpreso quasi quanto mi è piaciuta.

Si percepisce nettamente, specie se avrete modo di passeggiare nelle zone meno turistiche, che la città ha sofferto e ha lottato, e adesso è arrivata ad un punto per cui non si può dire che i problemi siano risolti (chi e quando lo poterebbe davvero dire?) ma comunque il peggio sembra essere alle spalle.

Le persone sono gentili, i turisti sono trattati bene e sembra che l’ospitalità greca sia davvero ottima cosa.

Atene Monastiraki
Atene, piazza Monastiraki.

Si, è vero che alcune zone possono essere un po’ “ombrose”. Certo non quelle da inserire nella lista delle “cose da vedere ad Atene” ma comunque parliamo di quartieri e strade che non sono troppo distanti dal centro. Noterete moltissimi graffiti che deturpano muri e case o edifici abbandonati.

Quello dei graffiti è un problema ad Atene, ma non solo ad Atene. Quasi ogni cartello e ogni muro viene ricoperto da scritte, tag o altro. Sarebbe interessante capire se questi graffiti (che, lo voglio precisare, non hanno alcuna valenza artistica) hanno un qualche significato di tipo antropologico o sociale. Ce ne sono così tanti che mi sembrava assurdo fossero solo piccoli atti deturpativi.

Atene graffiti

Insomma Atene c’è, combatte ed è ospitale, piena di cultura, buon cibo, ottimi hotel e insomma tutto quello che un normale turista può desiderare. Se a questo aggiungiamo la bassa diffusione del Coronavirus in Grecia, direi che è davvero il caso di fare un pensiero alla capitale greca, che tra l’altro ha un ottimo clima (vento permettendo) anche in inverno.


Il post su cosa vedere ad Atene è finito e ora vi lascio un paio di consigli per proseguire la lettura:

Grecia, cosa vedere nel Peloponneso oppure, per i più curiosi, il Peloponneso misterioso

Una splendida esperienza Mediterranea sull’isola di Symi

Dodecaneso, la città di Rodi e il viallggio di Lindos

La rocca di Montefiore Conca, tra Storia e fantasmi

Libano, cosa vedere in 7 giorni

La storia del Vichingo Nero di Bergsvein Birgisson

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *