A qualcuno di voi potrebbe sembrare che un post su Huaraz cosa vedere l’abbia già fatto. Ho già avuto infatti l’occasione di parlare di Huaraz mentre ero on the Road ma in questo giro voglio aggiungere qualche dettaglio e mostrarvi qualche foto in più su quello che certamente è un paradiso per gli amanti del trekking ma che, fortunatamente per il sottoscritto, offre anche delizie archeologiche di non poco conto.
Al momento, con il COVID a dettare, almeno in parte, legge, l’offerta turistica di Huaraz (capitale della regione di Ancash) è contingentata, tenetelo sempre presente (se volete sapere quali erano le regole per l’ingresso in Perù e altri dettagli COVID related, potete fare riferimento al post sulle cose interessanti da vedere a Lima).
Come nel caso di Chachapoyas se viaggiate soli e senza mezzi di trasporto vostri, la migliore occasione per sperimentare le bellezze della zona è fare riferimento ad un tour giornaliero. Nel mio caso tutto è stato organizzato dal mio hotel, il Residencial Norandes (che, pur essendo un po’ fuori dal centro di Huaraz, è un posto che vi consiglio assolutamente) ed immagino che qualsiasi struttura scegliate possa fare lo stesso.
Huaraz cosa vedere. Partiamo, banalmente, da un veloce elenco
La città di Huaraz è un paesone di 150.000 abitanti, non privo di qualche attrattiva in sé ma non bello quanto il centro di Trujillo, Chachapoyas o Cusco. Una volta arrivati potreste:
– spendere una mezza giornata girando per la città, dare un’occhiata alla Plaza de armas e alle agenzie che offrono vari tipi di escursioni
– nel secondo giorno effettuare un’escursione verso la laguna Paròn
– raggiungere Chavin de Huantar
– se avete voglia scegliere un’altra escursione giornaliera che vi può portare verso uno dei ghiacciai della cordillera blanca o a fare un vero trekking verso la laguna 69
Cosa vedere e cosa fare a Huaraz: la città
Colpita da un terremoto devastante nel 1970, la ricostruzione di Huaraz sembra essere stata piuttosto caotica ed estemporanea. Se il centro mantiene un aspetto gradevole e interessante, la periferia soffre della sindrome libanese: case costruite a pezzi, senza intonaco e con tondini di ferro che sbucano da tutti i muri.
Il museo regionale di Ancash nella Plaza de armas era ancora chiuso in settembre, ma in ogni caso potrete dare un’occhiata alle agenzie che sono sotto i porticati di Avenida Mariscal Toribio Luzuriaga, una delle vie principali di Huaraz, e anche trovare qualche buon ristorante nei paraggi del parque Ginebra (ce ne sono un paio spagnoleggianti e qualcuno dal vago sapore italiano).
A seconda dei vostri gusti potrebbe meritare una visita anche il mirador Puka Ventana, che si trova alle spalle della città. Come in tutti i luoghi appartati fate molta attenzione ad andarci a piedi ed evitate di farlo la sera.
L’escursione a Chavin de Huantar
La mia preferita delle escursioni messe sul piatto dalla frizzante Huaraz è stata senza dubbio quella per Chavin de Huantar. Come tutte le buone escursioni anche questa si è tenuta il meglio per la fine del viaggio.
Infatti il nostro pulmino (dove per inciso, anche questa volta, ero l’unico straniero) si è fermato prima per un mate de coca, poi per fare delle foto allo splendido panorma andino della laguna di Querococha, senza farci mancare la possibilità di ammirare prima un tunnel che attraversa per ben 600m una montagna a 4600 metri d’altezza (per quanto possiate cercarli i tunnel e i viadotti, pur essendo utilissimi, sono molto rari sulle montagne andine, per questo quando ci sono le guide tendono ad enfatizzarli un po’ come se fossero dei veri prodigi della tecnica) e poi la statua del Cristo de la nieve.
Dopo tuttociò fu la volta del museo di Chavin, del pranzo e infine, circa 6 ore dopo essere partiti, siamo entrati nel parco archeologico di Chavin de Huantar (a settembre il parco archeologico era aperto solo il martedì, giovedì e sabato). Chavin de Huantar è un luogo molto speciale. Fondamentalmente la struttura principale è una piramide tronca e dalle foto si fatica ad intuire l’energia che un sito come questo trasmette anche ad un essere estremamente refrattario al mondo delle energie come il sottoscritto.
Al contrario di altri siti peruviani è piuttosto antico, la sua utilizzazione come centro cerimoniale risale infatti ad un periodo compreso tra il 1300 a.C. e il 500 a.C (il periodo è definito formativo dagli archeologi. Per intenderci siamo 2700 anni prima degli Inca e dei Chimor, che arriveranno 1400 anni dopo la nascita del bambin Gesù).
La cosa particolare di Chavin era l’essere un centro spirituale/politico controllata da una casta sacerdotale che faceva affidamento su una…droga. Esatto, in pratica lavorando il cactus chiamato San Pedro si poteva ottenere della mescalina, che come i più interessanti tra di voi sapranno è un potente allucinogeno che madre natura ci ha regalato (e si trova in 5 cactus il Peyote, il San Pedro appunto, la torcia boliviana, l’echinopsis zamnesiana e la lophophora decipiens).
Non posso testimoniare in merito ma si dice che attraverso l’ingestione di questa droga si ottenesse, e si ottenga, un “potenziamento” delle nostre capacità sensoriali, rendendo i pellegrini consumatori più sensibili ai rumori e alle luci. Una volta poi che questi fossero stati portati nell’intrico di tunnel e oscure camere che costituiva, e costituisce ancora oggi, il centro della piramide tronca, i furbi sacerdoti potevano fare uso di alcuni “effetti speciali”, ottenuti producendo rumori con tamburi e altri strumenti, manipolazione della voce e del flusso dell’acqua.
Ecco che i pellegrini, alcuni pellegrini, si ritrovavano così a sentire e vedere in prima persona i potenti dei che solo i sacerdoti del luogo potevano evocare e controllare, in quella che a me sembra una versione allucinogena ed estremamente potente della casa stregata di un Luna Park nostrano.
Al termine di questo percorso poi solo alcuni fortunati potevano osservare il dio più importante del pantheon di Chavin che era quello che oggi è chiamato Lanzòn (la stele originale è al museo di Chavin, oggi nel sito si trova una copia).
Insomma, un po’ di giochi di prestigio, una rinnovata sensibilità, qualche allucinazione dovuta alla droga, un abile controllo del rumore prodotto dal flusso dell’acqua e da voci cantilenanti in un corridoio buio e avete la ricetta perfetta per far si che la classe sacerdotale e regnante di Chavin esercitasse un potere ed un’ influenza duratura su tutta la zona circostante e non solo.
Alla fine però, l’incapacità di predire l’arrivo di una serie di terremoti comportò una diminuzione della credibilità dei sacerdoti. Detti terremoti danneggiarono poi anche la struttura, in particolare i tunnel e i sistemi di renaggio dell’acqua. Insomma, la bugia rivelò le sue gambe corte e dopo diversi secoli Chavin perse il ruolo di faro della civiltà e polo attrattore di una fascia di territorio che va dalle odierne Trujillo a Lima, dalla costa alle propaggini della giungla amazzonica
L’escursione alla laguna Paròn
Dopo questa scorpacciata d’interessanti fatti archeologici la seconda escursione da me scelta è stata quella verso la Laguna Paròn.
Si tratta di uno splendido lago turchese che si trova a 4200 metri d’altezza in un panorama che rivaleggia con i più belli delle nostre Alpi solo dall’altra parte del mondo.
Mi piacerebbe dire che si tratta di un trekking impegnativo ma in realtà verrete portati al lago da un pulmino che arrancherà su una stradina sterrata per circa un’ora. Di camminate insomma ne farete poche e forse non è un male visto che a 4200 metri d’altezza anche solo raggiungere il Mirador che si trova sopra il lago potrebbe sembrare, almeno ad alcuni, una vera impresa.
I più audaci tra di voi, sempre che siano ben attrezzati per le fredde notti, possono anche decidere di fermarsi la notte lungo le sponde del lago, in modo da passare una serata fredda e miserevole per svegliarsi al mattino senza traccia di caffè o cappuccino per almeno 50 km di distanza. Non che giudichi è… ognuno ha il suo tipo di divertimento.
Huaraz cosa vedere, le altre escursioni
Sul piatto offerto da Huaraz ci sono diverse altre escursioni. Per una serie di ragioni comprendenti uno scomodissimo spostamento notturno e una aereo da prendere al piccolo aeroporto di Chachapoyas, ho dovuto lasciare Huaraz dopo tre notti e non ho quindi fatto le altre escursioni.
Dalle informazioni raccolte però risulta che quella alla Laguna 69 sia un trekking piuttosto impegnativo, che si svolge tra i 3 e i 4000 metri d’altezza, per circa 3 ore. La laguna 69, a detta di tutti coloro che sono sopravvissuti alla camminata, vale però il prezzo del biglietto.
In alternativa, più leggere sono le escursioni a quello che rimane del Nevado Pastouri, uno dei pochi ghiacciai che rimangono sulle Ande in zona tropicale. Il cambiamento climatico è senza dubbio arrivato anche in Perù ma la cosa, almeno per adesso, non sembra colpire quasi nessuno.
Infine una notazione. Escludendo la possibilità che siate esperti alpinisti a vogliate cimentarvi con una scalata del monte Huascaran, girando per la cordillera blanca avrete in modo di osservare questa enorme montagna in più di una occasione. Lo Huascaran è, con i suoi 6768m, la cima più alta del Perù.
E alla fine giungemmo alle conclusioni
Eccoci giunti verso la fine del post su huaraz cosa vedere. Come consigliato da Sarah “Sunshine” Griffith in uno dei messaggi che ci siamo scambiati sul Perù, Huaraz si è rivelato essere un luogo speciale, che offre mille possibilità al turista, specie se un po’ più intrepido del sottoscritto.
Chi ha infatti voglia e passione per cose come rafting e scalate, trekking in cordata ed escursioni nella natura della durata di più giorni, qui a Huaraz, e in parte nelle vicine cittadine di Carhuaz e Caraz (anche se, almeno in questo periodo, di certo non troverete una folla per le strade di Huaraz. anzim gli unici arroganti a girare per le strade della cittadina senza mascherina erano i turisti occidentali, per la maggior parte credo europei) qui a huaraz dicevo troverete pane per i vostri denti.
Dal punto di vista storico Chavin è il gioiello della corona della regione di Ancash. Altri siti come il castello di Huarmey e Waullac, sono interessanti ma no na livello dei più spettacolari siti peruviani, per cui a meno di non avere molto tempo non so se vale la pena raggiungerli. Et voilà, alla prossima ragazze e ragazzi.
L’articolo su Huaraz cosa vedere direi che è finito. Se volete leggere altro sul Perù:
Cosa vedere a Lima (e poi Lima è davvero pericolosa?)
Machu Picchu, come arrivare e quanto si spende per ammirare questa meraviglia
Chachapoyas, le rovine di Kuelap e la cascata di Gocta
O magari vi piace cambiare e scoprire cosa vedere a Bangkok, tra Sky train e go go bar