Ci sono due motivi per cui non posso non fare una recensione di Tra la terra e il cielo di Peter Frankopan, l’ultimo libro che ho letto. Primo perchè l’argomento che tratta (analisi storica della relazione tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda) è interessantissimo e attuale e secondo perché lo storico Frankopan è una “vecchia conoscenza” del sottoscritto.
Qualche tempo fa infatti (Conte Giuseppe, era ancora il primo ministro, Conte Antonio, era ancora l’allenatore della nazionale, e il COVID non aveva ancora colpito) tempo fa dicevo ho infatti detto la mia su “Le vie della seta“, un interessante libro che, tra gli altri meriti, ha quello di aver spalancato le porte del mio interesse verso la storia dell’Asia centrale e della Cina in particolare.
Ora, questo nuovo importante libro (750 pagine senza note, le trovate solo online, e 35 euro di costo) edito per la collana Le scie di Mondadori ci porta in una dimensione pur sempre storica ma leggermente diversa rispetto al precedente libro. Quindi, cominciamo andando con ordine…
Recensione di Tra la terra e il cielo, piccola introduzione dell’autore, Peter Frankopan
Peter Frankopan è uno storico e scrittore inglese. Insegna storia al Worchester College, Oxford, ed è anche il proprietario, assieme alla moglie, di una catena di hotel chiamata “A curious group of hotel”, con strutture alberghiere ad Amsterdam, Parigi, Londra e Cotswold.
Al di là della piccola escursione nel campo turistico, Frankopan è conosciuto per aver sfornato il libro sulle vie della seta e poi, successivamente, un altro titolo che non ho invece letto, “le nuove vie della seta”. Come storico il fulcro della sua attenzione è certamente rivolto ad est e in particolare si interessa allo sviluppo storico delle relazioni tra est e ovest.
Tra la terra e il cielo, di cosa parla di questo libro?
Pardon, sono stato cattivo, tutto questo tempo, tutte queste parole, e ancora non sono entrato nel dettaglio. Lo faccio adesso.
Il libro ha una certa ambizione, parte infatti dall’alba dei tempi, milioni di anni fa, per arrivare al giorno d’oggi, cercando di delineare l’influenza che il clima e la natura hanno avuto sugli animali prima (non preoccupatevi troppo, si tratta solo di un piccolo, introduttivo capitolo) e sull’uomo poi, dalla nostra comparsa, circa 7 milioni di anni fa, fino ai recenti dibattiti sul cambiamento climatico e le energie rinnovabili.
La documentazione necessaria per portare seriamente avanti un progetto del genere è enorme, i dati da consultare, citare o tenere presente sono tantissimi ma Frankopan tiene bene le briglie di questo puledro scatenato e ci guida con saggezza e precisione tra il periodo caldo romano, il periodo caldo medievale, la piccola era glaciale del 1500, e innumerevoli eruzioni vulcaniche, tsunami, cambiamenti nell’irraggiamento solare amplificati da fenomeni come el niño o altre correnti oceaniche.
Il tutto suona bene, scorre più o meno veloce (è pur sempre un saggio ben documentato di 750 pagine, non un romanzetto da pausa gabinetto, sebbene io, lo ammetto, l’ho letto anche, se non soprattutto, al gabinetto) e vi lascia una certa impressione indelebile: quanto la natura e gli eventi naturali, apocalittici o meno, abbiano influenzato la storia umana (nel caso abbiate dubbi davvero tanto).
Frankopan non si lascia trasportare troppo però, non fa insomma il passo più lungo della gamba. Sebbene sia conscio di quanto l’ambiente abbia influenzato la storia umana, la crescita e il crollo di intere società e imperi (si tratta pur sempre della tesi di fondo del libro) non arriva mai a dichiarare dei colpevoli certi, non arriva mai a dire “se non ci fosse stata quell’eruzione vulcanica l’impero mongolo sarebbe ancora oggi una forza da tenere in considerazione°. Per lui infatti i fattori ambientali tendono più ad ampliare delle crisi socio/politiche che sono già in atto, a mostrare a tutti che l’imperatore è nudo, piuttosto che ad essere la principale e sola causa del dissolvimento di intere società.
Dopo grandi eventi di natura catastrofico/apocalittica, c’è quasi sempre qualcuno che ha cercato di adattarsi, di cambiare qualcosa e proseguire la traiettoria di crescita e sviluppo.
Uno degli elementi che potrete trarre dalla lettura di questo libro è che i crolli dei vari modelli di società e impero nella storia umana non sono mai stati repentini e definitivi, come i disaster movie ci fanno credere. E questo, per un libro che parla dell’influenza del clima sull nostra storia, credo sia, semplicemente illuminante.
Recensione di tra la terra e il cielo, la mia conclusione
Tra la terra e il cielo di Peter Frankopan è un libro molto interessante e molto documentato. Collega in maniera inequivocabile, semmai qualcuno avesse ancora un dubbio, lo sviluppo delle società umane all’ambiente in cui nascono e prosperano, ribadendo chiaramente che nonostante la nostra arroganza, non siamo ancora in grado di manipolare la natura tanto quanto vorremmo, e che in alcuni feroci istanti questa può ancora farci capire chi è il padrone. E forse questo è un bene.
In questo periodo in cui sembra che l’umanità, nella sua accezione più ampia, abbia un controllo pressoché totale sull’ambiente e su tutto quello che ci circonda, in un momento in cui sembriamo capaci di prevedere sempre che cosa succederà domani, tra un mese o un anno, in un periodo in cui si sta cominciando a pensare ad esperimenti di modifica del clima, per salvarci da un futuro troppo caldo, in questa situazione insomma, direi che rimettere l’umanità al suo umile posto è fondamentale.
Il libro però, lo devo ammettere, non mi ha scaldato il cuore. Scritto bene, documentato, ma manca un pizzico di anima o magari ironia, o ancora un po’ di humor o di calore umano. In qualche modo direi che la stessa cosa si riscontra con Le vie della seta. Sarebbe perfetto, mi viene da dire nel mio piccolo, se Frankopan aggiungesse un po’ di passione alla sua mole documentale.
La, molto umile, recensione di tra la terra e il cielo di Peter Frankopan è finita. Se volete proseguire nella lettura vi consiglio:
Storia dell’Iran dal 1890 al 2020
Olanda, Indonesia e colonialismo in salsa Van Reybrouck
Ucraina, Russia, storia, geografia e… politica