Prosegue il nostro appuntamento con le interviste a viaggiatori, blogger e fotografi, insomma ai nuovi navigatori del mondo reale (non navigator, mi raccomando). Per questo terzo appuntamento (qui trovate l’intervista alla blogger Federica Lia e qui quella al fotografo Francesco Corsi) ho pensato di raccontarvi il punto di vista, e le avventure, di Alessandro Salvatori (qui il link IG), un amico che ha preso parte a viaggi in 4 continenti e che ci racconterà le sue esperienze con viaggiavventurenelmondo.it, i social network e le maledizioni.
Per chi non lo sapesse il modello di viaggiavventurenelmondo.it (o anche “avventure nel mondo”, abbreviato ANM) ha, da ormai un po’ di anni, avuto un successo clamoroso e ha portato un po’ da tutte le parti migliaia di italiani. Unisce un modello organizzativo flessibile alla forza del gruppo, così da permettere a tutti di raggiungere luoghi non sempre dietro l’angolo o alla portata del singolo.
Avventure e coordinatori
A detta di molti il perno su cui si reggono questi viaggi è la figura del coordinatore, che è in qualche modo la guida del gruppo, e da cui dipendono gli aspetti prosaici (dove dormiamo stasera?) e quelli più poetici (vi porto in un posto che conosco solo io da cui si gode di una vista spettacolare) del viaggio. Insomma, senza imporre le proprie decisioni, l’esperienza della guida è però fondamentale per far si che il viaggio sia un bel viaggio. Importante poi è anche la figura del cassiere, che in pratica tiene i cordoni della borsa, chiamata cassa comune, attraverso la quale si pagano la maggior parte delle spese di gruppo.
Inutile precisare che le foto e le didascalie sotto di esse arrivano tutte da Alessandro.
E adesso basta introduzioni, iniziamo!
1 – Partiamo dalle cose semplici, che poi ci aiuteranno ad inquadrare gli aspetti successivi. Da quanto tempo viaggi e come mai ti sei avvicinato a viaggiavventurenelmondo?
Il mio primo viaggio con ANM risale al febbraio 2006, mia prima volta oltreuropa. Avevo bisogno di nuovi stimoli e volevo partire, non importava dove e con chi, allora ho seguito le orme di mio padre che conosce ANM dagli anni ’70 e ho cercato sul loro sito un viaggio che partisse di lì a poco… scelsi le Seychelles, una meta un po’ insolita per un 22enne, ma che fu per me un’ottima base di partenza e un’esperienza molto utile.
2 – Io sono un tipo abbastanza geloso dei miei spazi, specie fuori casa. Non so bene come reagirei a viaggiare in mezzo ad un gruppo di sconosciuti per 15-20 giorni filati. Chiaramente immagino che essere in gruppo abbia dei pregi e dei difetti. Potresti indicarcene un paio di entrambi?
Nei primi viaggi ero di gran lunga il più giovane ed il fatto di viaggiare con persone adulte di diversa origine, cultura, istruzione, mi ha fatto apprendere molto. Io non sono un viaggiatore solitario, mi piace condividere momenti ed emozioni ed ANM ti da l’opportunità di farlo con dei quasi sconosciuti, che grazie alla convivenza ed ai ritmi del viaggio si trasformano nei tuoi “migliori amici”. Ti garantisco che ci si affeziona e una volta tornato a casa sento la mancanza dei dialetti e degli slang dei miei compagni.
Un difetto è legato alla tipologia del gruppo, io per esempio vivo il viaggio a 360 gradi e cerco di fare più cose possibili, quindi se la maggior parte dei componenti fosse pigra e comoda dovrei adeguarmi ai loro ritmi. Il problema principale è che per alcuni tipi di viaggi sarebbe meglio essere un gruppo ristretto per potersi muovere meglio sia tra la gente del posto che coi mezzi pubblici, mentre a volte ci si ritrova in gruppi di 16 persone (ottimi invece nei viaggi lenti!).
3 – Quali sono state le avventure o gli episodi più belli che hai vissuto in viaggio?
Mi sono reso conto che da ogni mio viaggio torno a casa con un’esperienza nuova, spesso tipica di quel luogo… ti posso citare alcuni esempi come il dormire in tenda nei parchi della Tanzania, il volo in mongolfiera sulle valli incantate della Cappadocia, nuotare insieme allo squalo balena e ad un gruppo di delfini nell’Oceano Indiano, prendere un treno notturno in India. Quando durante un viaggio ho un momento di crisi, magari dovuto alla stanchezza o alla fame, in automatico il mio cervello mi riporta ai giorni che ho trascorso nel sud del Mozambico e allora già mi sento meglio. Di quel paese ho bellissimi ricordi e a distanza di 7 anni porto ancora dentro di me le forti emozioni che ho provato.
Sono stati giorni duri, guidavamo 3 Daihatsu Terios sotto il sole cocente, arrivavamo alla meta nell’orario più caldo e dovevamo trovare un alloggio, che quando andava bene era una capanna abitata anche da rospi e topi… ho ancora impresse nella mente le 13 ore impiegate per attraversare l’entroterra. 13 ore senza incontrare nessuno lungo la pista (solo un Black Mamba che abbiamo investito), di guadi alla spera in Dio, di soste senza la possibilità di fare i bisogni in un cespuglio perché terreno minato, di terra rossa, sabbia bianca, rovi, polvere.
E dopo tutto ciò arrivi a Mapai, un villaggetto nel nulla, dove la sporcizia regna sovrana e come premio per la giornata pesante potevi dormire in una stanza bollente con tetto di lamiera, in un mini bungalow con tetto di paglia invaso dalle farfalle o nelle auto… Questi sono i casi nella vita dove ti rendi conto che quando non hai alternative puoi solo stringere i denti. E infatti il giorno dopo ti svegli più forte di prima!
4 – Io ho lavorato a lungo in campeggio a Rimini e tu lo sai bene. Lavorare solo durante la stagione estiva mi ha permesso di avere tempo libero in inverno e quindi viaggiare. Io credo che questa cosa dell’avere tempo libero sia estremamente sottovalutata. Tu cosa ne pensi a proposito? qual è la tua situazione?
Beh, credo che nel mondo di oggi, dove tutto va a velocità supersonica, avere tempo libero sia una preziosa rarità. Anche io avendo un’attività stagionale ho la fortuna di potermi organizzare alcuni lavori durante l’inverno e dedicare molto tempo ai miei hobbies e ai viaggi. La Germania su questo argomento ha sempre avuto una politica di riguardo, tanto è vero che prima di essere superata dalla Cina era il paese con il maggior numero di viaggiatori al mondo.
E per adesso, giovani e meno giovani lettori, ci fermiamo qui con le avventure di Alessandro Salvatori. La seconda parte dell’intervista è molto interessante, per cui fate un salto in questo blog dimenticato da Dio anche la prossima settimana, ne leggerete delle belle!