Le vie cave di Sovana. Etruschi e spiritualità

In tempi di riscoperta del territorio italiano (almeno per chi si può muovere in Regione) ho deciso di puntare la barra sul Lazio e sulla Toscana. Per questo vorrei fare un piccolo post sulle vie cave di Sovana.

In particolare, in questo post voglio occuparmi :

  • delle vie cave di Sovana
  • del paese di Sovana
  • alcune info veloci veloci sul popolo etrusco
VIE CAVE DI SOVANA, IL CAVONE
Vie cave di sovana, il cavone. Non sono un tipo particolarmente spirituale ma percrorrere le vie cave è una bella esperienza

Vie cave di Sovana e necropoli etrusche

Cominciamo col dire che, almeno fino a nuove news, la zona della necropoli rimarrà chiusa, ed è un peccato. Fortunatamente però la via cava più lunga, detta il cavone, e quella più suggestiva, detta di San Sebastiano, sono all’aperto e quindi percorribili, così che, sempre nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie, si possa fare una bella giornata di trekking archeologico.

Dal parcheggio della necropoli si può arrivare in 5 minuti all’ingresso del Cavone, lungo il quale potrete apprezzare le dimensioni delle vie cave etrusche. Il cavone è infatti così chiamato proprio per la grandezza e lunghezza della via.

Terminato il percorso lungo il cavone si può tornare indietro, attraversare la strada e il torrente Calesine e raggiungere la chiesa di San Sebastiano, sconsacrata, da dove partono ben tre sentieri.

Uno porta alla via cava di San Sebastiano, molto stretta, dalle partei alte quasi 25 metri e particolarmente affascinante.

via cava san sebastiano
Vie cave di Sovana, la via cava di san sebastiano

Il secondo porta verso una serie di tombe tra cui la più famosa è certamente la tomba della sirena, datata alla metà del III sec a.C.

Tomba della sirena vie cave
La tomba della sirena

Il terzo porta ad una breve camminata lungo il torrente Calesine ed un’altra serie di tombe.

Funzione delle vie cave, di Sovana ma non solo

Lo voglio precisare. Le vie cave non sono solo a Sovana, ci sono pregevoli esempi anche a Sorano e a Pitigliano, ma senza troppo tempo a disposizione ho optato per il solo giro nelle vie cave della bella Sovana.

Ma a cosa servivano le vie cave? Domanda che mi sono posto io stesso più volte. Le vie cave erano in effetti vere e proprie vie di comunicazione ma usate non tanto per commerci e spostamenti di beni e persone, quanto come un cammino spirituale, che metteva in contatto varie parti di varie necropoli e queste con il mondo dei vivi.

il cavone

Le dimensioni delle vie cave sono relativamente impressionanti. Tagliate nel tufo e alte 20 – 25 metri, bisogna però ammettere che il loro continuo uso, anche in tempi recenti, ha fatto sì che l’erosione al livello del suolo ne aumentasse l’altezza, che ai tempi degli etruschi doveva essere 4-5 metri inferiore a quanto noi vediamo adesso.

In ogni caso quello che noi adesso abbiamo l’occasione di percorrere è un percorso di rara bellezza, spirituale e naturale, che conferma , insieme a tante altre necropoli e a tanti altri ritrovamenti, il livello avanzato raggiunto dalla civiltà etrusca che più che scomparire, vittima dell’avanzata romana, si è con questa fisicamente integrata, soccombendo però dal punto di vista culturale e ideale e lasciando il passo ad una concezione della vita, della guerra e della morte, molto più tecnica e pragmatica.

Chi erano gli etruschi?

Gli Etruschi, lo confesso, per me sono sempre stati affascinanti e misteriosi. Dai dubbi sulla loro origine (in realtà ampiamente dissolti a livello internazionale da svariati studi che indicano una provenienza anatolica), fino alla religione e al modello di società, probabilmente matriarcale o comunque con un ruolo molto importante riconosciuto alle donne, il mondo etrusco mi è sempre parso interessante e un po’ dimenticato allo stesso tempo, oscurato da quel sole abbagliante che, nella nostra storiografia, è l’epopea monarchica, repubblicana e poi imperiale di Roma.

scacciadiavoli

Il territorio corrispondente oggi al sud della Toscana e al nord laziale era proprio, almeno fino all’arrivo dei romani nel III e IV sec a.C., territorio etrusco. Il lago di Bolsena, e Bolsena in particolare, era una delle loro città più importanti in quanto centro religioso per eccellenza della dodecapoli etrusca (un’unione che aveva un carattere spiccatamente spirituale più che politico o militare) con un importante tempio dedicato a Voltumna, per gli antichi la più importante dea estrusca, spesso venerata in coppia con Veltha.

Considerando poi la mia “recente” visita al Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia e il mio precedente post sulla Piramide etrusca di Bomarzo, mi sembra naturale essere finito, in un weekend a cavallo di ottobre, mentre l’Italia rimaneva con il fiato sospeso per la questione del colore delle regioni e per la nuova ondata pandemica del Coronavirus, durante tutto questo insomma, mi sembra naturale essere finito ad esplorare le vie cave etrusche di Sovana.

Sovana, il paese

Abbiamo poi pensato che anche il piccolo paesino di Sovana meritasse una visita. Avevamo ragione. A parte qualche ottimo ristorante Sovana ha infatti due chiese che sono di per sè pregevoli esempid di arte sacra.

Una è la Cattedrale di San Pietro, eccezionale esempio di architettura religiosa romano – gotica, la cui semplicità non può che colpire il visitatore (conserva inoltre il corpo di papa Gregorio VII, il papa che scomunicò Enrico IV e l’obbligò al pellegrinaggio a Canossa).

La seconda è l’altrettanto splendida Chiesa di Santa Maria Maggiore con un ciborio preromanico che sovrasta l’altare centrale.

Insomma, tra le vie cave, il bellissimo centro di Sovana e, perché no, le vicine terme di Saturnia, questa zona della provincia di Grosseto rimane un bellissimo intreccio di storia, spiritualità e relax, da considerare per i vostri spostamenti del weekend, coronavirus permettendo (che cazzo, lo sto scrivendo troppo spesso).

sovana 2

Il post sulle vie cave di Sovana è finito cari miei pochi lettori. Che ne dite di fare un salto su questi post:

Come scegliere la destinazione di viaggio

Perché viaggiare

Palermo cosa vedere

N.d.R. – l’escursione alle vie cave di Sovana è stata fatta in ottobre 2020, prima dell’imposizione di restrizioni agli spostamenti tra Regioni.

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