Perché fare un’assicurazione di viaggio

Prendo spunto dal ritardo di una decina di ore dell’aereo che ci doveva portare da Marsa Alam a Milano per tornare su un argomento che suscita sempre discussioni: perché fare un’assicurazione di viaggio.

Ogni tanto ricevo un messaggio da parte di qualcuno che vuole fare un viaggio in questo o quel posto e mi chiede qualche info sulle assicurazioni di viaggio. In genere alla fine della chiacchierata la persona mi giura e spergiura che non ha intenzione di farne una. Perché spendere soldi in una assicurazione?

I perché di un’assicurazione di viaggio. Specie con una pandemia

Lo capisco, non solo stipulare un’assicurazione può sembrare sul momento poco utile, ma tra il lavoro e le tante cose da preparare prima di partire, può anche capitare di dimenticarsi.

PERCHÉ FARE UN'ASSICURAZIONE DI VIAGGIO. IL FASCINO DEL CONGO, QUI VEDETE LA COPERTINA DEL LIBRO DI VAN REYBROUCK, COTNIUNA A COLPIRMI. PER ANDARE IN ARFICA DA VIAGGIATORI INDIPENDENTI CI VUOLE, ANCORA OGGI, UN CERTO PELO SULLO STOMACO.
Perché fare un’assicurazione di viaggio. Il fascino del Congo, qui vedete la copertina del libro di Van reybrouck, continua a colpirmi. Per andare in Arfica da viaggiatori indipendenti ci vuole, ancora oggi, un certo pelo sullo stomaco e una buona assicurazione.

Certo è che ai romantici del viaggio, quelli che vorrebbero prendere e andare, senza burocrazia, lacci e lacciuoli, il coronavirus ha poi complicato ancora di più le cose. Viaggiare per ora è piuttosto difficile e alcuni Stati, come ad esempio la Thailandia, richiedono che il viaggiatore stipuli un’assicurazione di viaggio con copertura sanitaria di almeno 100.000 euro (relativamente bassa).

La Thailandia non è il solo stato e prevedere questo obbligo. Mi verrebbe da dire che a pandemia in corso l’assicurazione con copertura sanitaria sia essenziale per chi viaggia anche se non obbligatoriamente richiesta. Nel senso che l’esborso di un centinaio di euro per una buona copertura è assolutamente compensato dalla possibilità di non dover fare i debiti per pagarsi qualche settimana di degenza in una struttura ospedaliera straniera.

L’assicurazione di viaggio serve?

La domanda da cui tutti partono è però se un assicurazione serva davvero. Per fortuna, finora, in tutti i miei viaggi non ho mai dovuto ricorrere ai servizi di un’assicurazione e, in effetti, è molto probabile che nemmeno voi ne abbiate bisogno.

Il punto però è che se, anche per una piccolissima cosa, vi trovaste ad avere necessità di andare in ospedale o se, ancora peggio, per qualche motivo foste ricoverati alcuni giorni, i costi potrebbero schizzare alle stelle come nemmeno in albergo extralusso.

Al di là del famigerato Coronavirus (non oso pensare a cosa costerebbe una terapia intensiva all’estero, probabilmente vi asporterebbero un rene per farvi pagare i costi…), anche un semplice ricovero per, che ne so, problemi intestinali più o meno severi, potrebbe costringervi ad una degenza di 2-3 giorni in ospedale e questa ad un conto di svariate decine di migliaia di euro.

Adesso vi racconto una storia per non farvi addormentare

La mia opinione sul perché fare un’assicurazione di viaggio l’avrete capita. Ora vi racconto un altro punto di vista.

Ero a Kotha Baru, nel nord est della Malesia, in un ostello piuttosto fatiscente, ma molto divertente, a parlare con un ragazzo americano che mi stava raccontando alcune delle sue peripezie in Cina.

Giunti quasi al termine della mirabolante narrazione (che era comunque godibile e aveva a che fare con un tassista impazzito, un aeroporto chiuso e un gruppo di contadini su di giri) ebbi l’ardore di chiedergli se lui, nel corso di tutti i suoi viaggi, aveva mai pensato di farsi un’assicurazione. Lui, sorridendo, mi rispose “un’assicurazione? Stai scherzando?” Sorrise, scosse la testa e disse “a cosa potrebbe servirmi?”.

Poteva certo trattarsi della domanda sbagliata posta alla persona sbagliata nel momento sbagliato, ma quello che mi rimase più impresso è quello che aggiunse per concludere la sua risposta “pensa, qual è la cosa peggiore che ti può accadere?”

Perché fare un’assicurazione di viaggio… e se mi fidassi del web?

Insomma, lo sapete, le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue. Certo, concordo sul fatto che assicurarsi per un viaggio è una cosa, ma non pensate di poter far a meno, in ogni caso, del buon senso. Preferirei certo un compagno di viaggio sveglio e con sane dosi di buon senso, ma non assicurato, piuttosto che un pazzo scriteriato con la polizza platinum. In ogni caso facciamo finta che aderiate alla mia modalità di vedere le cose e proseguiamo.

Potreste avere un’assicuratore di fiducia nel qual caso alzo le mani. Se invece volete lanciarvi nel mare magno del web potreste trovare cose a prezzi interessanti. Più difficile invece è dire se ai prezzi interessanti corrisponde un servizio di buon livello.

PERCHÉ FARE UN'ASSICURAZIONE DI VIAGGIO. SE ANDATE IN GRECIA NON AVETE BISOGNO DI UN'ASSICURAZIONE. FACENDO PARTE DELL'UNIONE EUROPEA BASTA CHE VI PORTATE IL NOSTRO TESSERINO SANITARIO ET VOILÒ.
Perché fare un’assicurazione di viaggio. Se andate in Grecia, questa è la Dimitros, spiaggiata nel peloponneso, non avete bisogno di un’assicurazione. Facendo parte dell’Unione Europea basta che vi portate il nostro tesserino sanitario et voilò.

Se si spulcia il web si può trovare di tutto e di più. Prezzi che variano molto, fascicoli informativi di un centinaio di pagine e opzioni a più non posso. Si possono spendere centinaia di euro per avere pacchetti completi che vanno dall’assicurazione medica/bagaglio fino a quella sulla casa (mentre si è all’estero), o soluzioni scarne che coprono solo il ritorno della salma (scherzo, intendevo solo copertura medica).

Di che prezzi stiamo parlando?

A questo link potete confrontare i prezzi giornalieri della degenza ospedaliera, badate bene, la sola degenza, senza farmaci, esami o altre cosette interessanti. Questi valori sembrano inoltre molto più bassi di quelli che normalmente sono collegati ad una degenza in un ospedale del mondo anglosassone.

babbo natale impiccato
In alcuni tristi casi è troppo tardi per un’assicurazione. Il danno è già stato fatto.

La fonte è un po’ di parte, lo so, ma quelle poche persone che conosco che hanno dovuto ricorrere ad un ricovero all’estero so che hanno pagato in maniera molto importante, in linea con i prezzi indicati (unica eccezione un amico ricoverato per un giorno in un ospedale cubano, ma stiamo parlando di Cuba…). In questa altra pagina trovate un piccolo articolo interessante sui costi della degenza negli USA. La provenienza è sempre assicurativa, ma mi sembra abbastanza credibile.

Non voglio fare terrorismo ma la differenza con un’assicurazione che in genere si aggira tra i 35 e i 120 euro è piuttosto importante. Mettendo assieme tutti i premi assicurativi da me pagati in 16 anni di viaggi, arrivo ad una cifra intorno ai 1100 euro, non una cifra esagerata considerati i 16 anni di corse intorno al globo. Insomma, considerate la destinazione del vostro viaggio e poi fatevi due conti.

Perché fare un’assicurazione di viaggio. Le variabili

In generale il prezzo dell’assicurazione varia in ragione di 3 variabili:

  • lunghezza del viaggio (e questo mi sembra piuttosto ovvio).
  • destinazione (gli Stati Uniti, il Canada e i Caraibi rendono l’assicurazione più costosa, tanto che gli altri paesi vengono raggruppati in “resto del mondo”).
  • opzioni assicurative scelte.

Riguardo a questo terzo punto io non faccio nessun altra assicurazione tranne quella medica. Bagaglio, ritardi, responsabilità civile, annullamento viaggio e altre amenità simili non mi sembra che valgano davvero la pena, anche se il costo di queste altre opzioni è in genere piuttosto basso.

aeroporto
St

Le ragioni per cui stipulo solo un’assicurazione medica riguardano il fatto che i bagagli sono coperti dall’assicurazione del vettore aereo (che in genere paga poco e male, lo so, ma in fondo nel bagaglio in stiva ci sono jeans e camice) mentre l’annullamento del viaggio…Ecco l’annullamento del viaggio ha in genere tante di quelle postille che per farvi pagare dovrete in pratica affidarvi alla vergine Maria e sperare in un miracolo.

Perché fare un’assicurazione di viaggio. Facciamo i nomi

Adesso è venuta ora di fare qualche nome. AIG è uno dei più grandi gruppi al mondo in fatto di assicurazioni. Molto conosciuta dai backpackers specie  all’estero è Worldnomads, mentre Columbus è un broker che vi vende un’assicurazione di Collinson (agenzia con sede a Malta ma operante soprattutto in Inghilterra) dai prezzi estremamente concorrenziali.

Infine, giusto per completare il quadro, nell’ultimo viaggio mi sono assicurato con AXA e ovviamente conoscerete tutti Europe Assistance (che non fa assitenza solo in Europa 🙂 ).

Ultima nota, per chi viaggia molto o per lo meno per chi viaggia diverse volte all’anno (oddio quanto mi manca, fino al 2019 si poteva fare…), potrebbe valere la pena acquistare una polizza annuale, il cui prezzo si aggira tra i 100 e i 150 euro. Tenete però presente che in questo caso potrebbero esserci delle limitazioni sul periodo di viaggio coperto (ad esempio per Columbus possono esserci più viaggi però ognuno non deve superare il mese).


Adesso che siamo giunti alla fine di questo post sul perché fare un’assicurazione di viaggio ditemi una cosa. Volete fare gli scavezzacollo o mettete la testa a posto? Spero la prima, ma con un’assicurazione.


Detto questo vi lascio qualche altro link che spero troviate interessante:

Perché non andare a Luxor?

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Come pianificare un viaggio dopo una pandemia

Viaggiare spendendo poco

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