Un nuovo libro, e un lunghissimo viaggio. Mettevi s-comodi perché vi racconto qualcosa su Magellano di David Salomoni.
Di Magellano e del suo leggendario viaggio penso che ci sia sempre molto da dire, anche se gli elementi principali dovreste ricordarveli dai tempi della scuola (a meno che non foste assenti). Prima di tutto però voglio ricordarvi che il viaggio di Magellano è un qualcosa al cui confronto anche l’allunaggio del 1969 sembra una passeggiata al parco sotto casa.
Si tratta infatti di una circumnavigazione del globo durata 3 anni, che ha visto morire 146 su 237 partecipanti e ritornare effettivamente a casa solo 18. Con queste premesse, e considerato che siamo pur sempre nel XVI secolo, direi che c’è davvero molto da raccontare (o da vedere, il viaggio di Magellano è oggetto anche di una appena discreta serie spagnola presente nel catalogo Prime Video, Sin Limites).
La Spagna, il Portogallo e la ricchezza delle nazioni
Ferdinando Magellano era un nobile portoghese che aveva combattuto nel nord Africa per la corona lusitana. Il suo sogno però era quello di raggiungere l’estremo oriente, in particolare le isole delle spezie (odierna Indonesia per intenderci), passando però da occidente. L’idea sarebbe di complessa esecuzione anche per gli standard odierni ma a questo dovete aggiungere che allora la presenza dell’Oceano Pacifico non era certa e se pur qualcuno lo considerava esistente, certo non gli attribuiva le dimensioni che effettivamente possiede.
Il re portoghese però non aveva intenzione di rischiare, voleva giocare sul sicuro (il passaggio attorno all’Africa e verso l’India era pericoloso ma ben conosciuto) e di finanziare una spedizione dall’esito incerto non ne voleva sentir parlare. Magellano così si rivolse al suo rivale, il re spagnolo Carlo V che, dopo una discreta operazione di convincimento/marketing accettò.
Dovete sapere infatti che all’epoca le spezie facevano la ricchezza di una nazione. Un pugno di noce moscata era oro, pepe, cannella e cardamomo potevano trasformare un mercante nel Bezos del tempo. Tutte queste spezie però si trovavano solo in alcune isole oggi appartenenti all’Indonesia e per arrivare in Europa c’erano tanti passaggi, così tanti che il prezzo arrivava alle stelle. Se il Portogallo o la Spagna avessero potuto tagliare fuori i mercanti veneziani, indiani o arabi, i guadagni sarebbero quindi stati enormi.
Magellano di David Salomoni, parliamo del viaggio…
Non voglio raccontarvi troppo e rovinarvi la storia, la sorpresa, sempre che ancora ce ne sia una. Dovete sapere solo che in mezzo in tutta questa vicenda ci sono ammutinamenti, arroganza, malattie, morte, sesso, guerre, saccheggi, razzismo, avidità, trattati internazionali (in particolare Tordesillas, che divideva il mondo in due parti, una spagnola e una portoghese. Il viaggio di Magellano servì infatti anche a scoprire che in effetti le isole delle spezie erano nella parte di mondo assegnata al Portogallo, il che fu tenuto il più possibile nascosto, visto che avrebbe reso in effetti illegale la spedizione) e tanta tanta sofferenza.
Non credo poi di svelarvi qualcosa di segreto quando vi dico che il protagonista principale, Ferdinando Magellano, muore durante il viaggio, ucciso dai nativi di un’isola delle Filippine che aveva, come spesso capita agli europei, sottovalutato ampiamente.
…e della conclusione del viaggio
Il viaggio non dimostrò che la terra è tonda, lo sapevano praticamente già tutti anche nel 1500, ma certo servì a dare un’idea delle reali dimensioni del globo e delle difficoltà (in particolare in relazione allo scorbuto, dovuto alla prolungata mancanza di vegetali e frutta fresca) in cui sarebbero incorsi tutti coloro che avessero intenzione di intraprendere un viaggio simile.
Adesso sappiamo che la Spagna non arriverà mai a controllare le Molucche e le altre isole delle spezie, che saranno solo brevemente portoghesi (se si esclude Timor Est) e poi a lungo olandesi con il nome di Indie Orientali Olandesi. La Spagna occuperà invece le Filippine da cui ogni anno partiva alla volta del Messico un galeone carico di tutte le mercanzie orientali che si ritenevano interessanti per il mercato europeo, realizzando in effetti il sogno di Colombo e Magellano: commerciare con la Cina passando da Ovest.
Juan Sebastian El Cano, il nostromo di Magellano, fu l’unico ufficiale a tornare a casa in Spagna nel 1522. Il destino però non era generoso con gli avventurieri cinquecenteschi. Infatti El Cano trovò poi la morte a causa dello scorbuto nelle acque dell’Oceano Pacifico in un’altra spedizione spagnola, capitanata da Garcia Joffre de Loaisa, qualche anno dopo.
Ma Magellano di David Salomoni è bello o no?
Volete sapere la mia? Se avete avuto la forza di arrivare fin qui probabilmente si. Si tratta di un bel libro, molto interessante se avete una passione per il tema.
Il libro Magellano di David Salomoni è infatti piacevolissimo e scorrevole. Dettagliato senza essere pedante, preciso senza diventare noioso, devo dire che mi sento di consigliarne la lettura a tutti quelli che vogliono approfondire questo argomento, a cavallo tra mito, storia e geografia.
Il post su Magellano di David Salomoni è fiinito. Andate in pace. Oppure proseguite la lettura:
Illuminismo perduto di Frederick Starr
Guida per salvarsi la vita viaggiando
I ragazzi di Barrow e la ricerca del passaggio a nord ovest
L’Impero Asburgico di Pieter Judson
E poi una chicca che non dovreste perdervi, specie se pensate di sapere già tutto: Revolusi di David Van Reybrouck, sulla storia complessa che lega Olanda e Indonesia