Tripoli Libano, viaggio tra fascino mediorientale e difficili equilibri.

Tripoli Libano, ci avete mai pensato? Attenzione, non mi riferisco alla Tripoli capitale libica, ma alla città nel nord del Libano che, con circa 500.000 abitanti, è seconda per popolazione solo alla capitale Beirut.

Tripoli Libano, città bella e complicata

Città difficile ma affascinante, Tripoli è abitata da una maggioranza sunnita, 80% della popolazione, e da due minoranze, quella cristiana e quella alawita.

Purtroppo le tensioni latenti periodicamente sfociano in scontri, specie fra le milizie sunnite radicali e l’esercito regolare libanese (occasionalmente anche la minoranza alawita vi prende parte).

Tripoli Libano. Questa scritta che l'ho trovata su un muro lungo la strada che collega la città vecchia ad Al-Mina. Se per caso, come il sottoscritto, nutrite un certo interesse per le storie che circondano le confessioni minori del Medioriente (alawiti, caldei, maroniti, sabei, zoroastriani ecc..), vi consiglio  il libro "Regni dimenticati" di Gerard Russell.Tripoli, Libano. Questa scritta che l'ho trovata su un muro lungo la strada che collega la città vecchia ad Al-Mina. Se per caso, come il sottoscritto, nutrite un certo interesse per le storie che circondano le confessioni minori del Medioriente (alawiti, caldei, maroniti, sabei, zoroastriani ecc..), vi consiglio  il libro "Regni dimenticati" di Gerard Russell.
Tripoli Libano. Questa scritta che l’ho trovata su un muro lungo la strada che collega la città vecchia ad Al-Mina. Se per caso, come il sottoscritto, nutrite un certo interesse per le storie che circondano le confessioni minori del Medioriente (alawiti, caldei, maroniti, sabei, zoroastriani ecc..), vi consiglio il libro “Regni dimenticati” di Gerard Russell.

Avvertenze sulla politica a Tripoli Libano

Non fraintendiamoci :

1 –  non vorrei davvero cercare qui di spiegare i contorcimenti della politica libanese (e della religione e della lotta armata, che ancora oggi, in Libano, sono la continuazione della politica con altri mezzi), un po’ perché fatico a capirci qualcosa io stesso e poi perché vi annoierei.

2 – con questo post non voglio certo consigliarvi di andarci, a Tripoli, ma piuttosto darvi un’idea di quello che ho provato visitandola.

All’epoca Tripoli (e parliamo di un millennio fa, il 2010) mi sembrò una scelta quasi logica, naturale, dopo Beirut e prima di Baalbek, e pur avendo letto di qualche occasionale scontro non ero preoccupato.

Certo, si percepiva un clima diverso mentre percorrevamo la strada costiera che dalla capitale porta alla città del nord. Prima di tutto per i frequenti posti di blocco militari (ma in Libano si fa presto l’abitudine ai blindati per strada) e poi perché si percepiva un islam più conservatore e una “vita notturna” decisamente più morigerata. Andiamo però con ordine.

Introduciamo l’ospite

La città ha una parte storica, con moschee, bazaar, caravanserragli e una fortezza medievale. C’è poi una parte più moderna che sorge sul mare, Al-Mina. Le due zone sono collegate da un lungo vialone, Rachid Karami/Riad el Sohl street. Lungo questa strada, sulla sinistra se si va verso il mare, si può vedere l’incompiuto complesso fieristico, disegnato da Oscar Niemeyer.

Il centro storico ha un mercato-suk vero ed intricato, con una parte affascinante dove si trovano artigiani che lavorano oro e argento. Altre zone del suk sono riservate alla carne e ai saponi (la tradizione della lavorazione del sapone ha una lunga storia dalle parti di Tripoli).

Un immagine del suk di Tripoli
Tripoli Libano. Un’immagine del suk.

La cittadella fortificata, anche detta di Saint-Gilles, risale al periodo crociato ma è stata più volte distrutta, oggi quello che si vede è ottomano. Impressionante la visuale che si apre sulla città.

Io e il mio amico nella cittadella crociata.
Io e il mio amico nella cittadella crociata di Tripoli Libano.

Come già detto, entrambe le parti della città sono a maggioranza sunnita, ma ci sono sia cristiani che alawiti.

Inevitabilmente le tensioni, sia quelle che hanno radici storiche, riconducibili al complicato e con-fuso tessuto sociale libanese, sia quelle più recenti, dovute alla guerra civile siriana, si sono riversate su una città che prima della guerra civile intratteneva frequenti rapporti commerciali sia con Homs che con Aleppo.

Andando in Libano prenderete familiarità con i blindati agli incroci. Sempre meglio di un vigile.
Tripoli Libano. Andando in Medio Oriente prenderete familiarità con i blindati agli incroci. Sempre meglio di un vigile.

Tripoli Libano. I viaggi sono fatti di episodi

Due episodi particolari mi rimasero impressi.

Il primo, una sera, a passeggio sul lungomare, quartiere Al-Mina, io e il mio amico stavamo cercando un ristorante dove mangiare. Abituati a Beirut e a qualche scritta in inglese, essere in una città “veramente” mediorientale ci lasciò un po’ disorientati. Trovammo però un posto che si chiamava Al-Capitan ed entrammo dentro. Era un buonissimo ristorante di pesce a prezzi bassi.

Nel locale tre tavoli erano occupati.

C’eravamo noi, una famiglia che se ne andò presto e un gruppo di uomini piuttosto in carne. Nel mezzo della serata, forse sorpresi di trovare dei turisti, cominciammo a scambiarci qualche parola. Le solite cose, da dove venite, vi piace il cibo ecc…, io ero seduto di spalle al gruppo mentre il mio amico li aveva di fronte. Fra una parola e l’altra Jacopo si rivolse a me a bassa voce dicendomi – Non fissarli ma gli uomini al tavolo alle tue spalle, almeno tre di loro, sono armati, hanno una pistola in una fondina sotto l’ascella.

La notizia mi impressionò un poco, lo confesso, sembrava un luogo tranquillo ma la complessità della vita a Tripoli poteva sfuggire solo a chi non conosceva come stavano davvero le cose. Potevano essere poliziotti o forse guardie del corpo. Non l’abbiamo chiesto, sono usciti prima di noi e senza, almeno apparentemente, pagare.

Il lungo stradone che dalla città vecchia porta alla Corniche di Tripoli, la seconda città del Libano per numero di abitanti.
Il lungo stradone che dalla città vecchia porta alla Corniche di Tripoli, la seconda città del Libano per numero di abitanti.

Secondo episodio.

Stesso luogo, quartiere di Al-Mina, stessa sera. Adesso però siamo all’aperto, seduti ad un caffé che si affaccia su una grande piazza piena di gente. Servono the, caffé e shisha. Io prendo un caffé e il mio amico si fa portare una shisha. Mi guardo intorno. Sono circa le 22 e nella piazza ci saranno 200-300 persone.

Non c’è nemmeno una donna, sono tutti uomini.

Nel 2010 ci trovammo bene e ci fermammo tre notti, ma non so se adesso ci tornerei così a cuor leggero. Ogni tanto ripenso agli uomini armati del ristorante e capisco che basta davvero poco per trasformare un’allegra serata in un notte complicata, altro che “da leoni”.

Nel caso qualcuno avesse un dubbio sull'auto preferita dai tassisti libanesi.
Tripoli Libano. Nel caso qualcuno avesse un dubbio sull’auto preferita dai tassisti libanesi.

Riflessi di una guerra civile, anzi due

Oggi gli echi della guerra civile siriana incombono su una città che già prima faticava a trovare una sua stabilità e forse, per i turisti, il gioco non vale la candela.

Se cercate online troverete un articolo del network ABC che si intitola “Inside Tripoli: Lebanon’s jihadi city” (“All’interno di Tripoli, la città jihadista del Libano”), che al di là della solita, forse eccessiva, semplificazione giornalistica, dice alcune cose interessanti.

Tripoli e il Libano rimangono per me luoghi molto affascinanti, se qualcuno ci volesse andare adesso credo che l’importante sia cercare di documentarsi bene e ricordarsi sempre che lo schermo di un computer è fatto di pixel ma la realtà è fatta di uomini armata. Potrebbe essere una buona idea informarsi dai locali, magari a Beirut, e solo dopo decidere il da farsi.

Se siete interessati a proseguire il viaggio in Medioriente e magari volete andare in Giordania eccovi serviti un bel post!

Nel caso siate interessati a scoprire qualcosa della Damasco pre guerra civile.

Oppure avete 7 giorni da spendere in Libano e vi chiedete cosa vedere.


Allora, questo post su la Tripoli del Libano è finito ora vi suggerisco un altro paio di letture, se proprio avete voglia di farvi male:

Cosa vedere a Oslo

Oppure la Colombia con la sua questione sicurezza e poi le città di Popayan, Medellin e San Agustin

Oppure 5 motivi per visitare il Caucaso e le città di Tbilisi e Yerevan

Un commento

  1. Chissà come sarà la città in questi ultimi anni con tutte le problematiche legate alla guerra civile siriana…

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