The passenger, Islanda

La casa editrice Iperborea è uscita, ben un anno e mezzo fa, con questo libro sull’Islanda, il primo di una nuova collana chiamata (nome azzeccatissimo) The Passenger.

The passenger Islanda e Iperborea, gli ingredienti di un successo

Il successo di questo primo volume sull’Islanda è stato notevole. A testimonianza di ciò il fatto che nella collana The passenger sono presenti oggi 9 titoli. Si tratta, per la precisione, di nove volumi dedicati a: Brasile, Giappone, Grecia, Norvegia, Portogallo, Olanda, India e Berlino.

Retro della copertina di The passenger sull'Islanda.
The passenger Islanda, Iperborea edizioni

The passenger, Islanda e Iperborea, mix vincente

La grande idea di Iperborea è stata quella di raccontare un paese con saggi e racconti provenienti da vari autori, magari diversissimi per provenienza, estrazione sociale o anche solo per il tono utilizzato nei loro saggi, ma comunque capaci di scrivere qualcosa di molto interessante. Da questo mix vario e variegato ne emerge poi un’immagine seria, ma non troppo, profonda ma non noiosa, della nazione soggetto/oggetto del libro.

Nel caso del volume sull’Islanda (il primo edito da Iperborea ma il secondo da me letto dopo quello sulla Norvegia di cui parlerò in un altro post) si tratta di 12 articoli che coprono gli argomenti più vari.

The passenger Islanda - Ed. Iperborea. Articolo sulla nuova rotta artica
The passenger Islanda, Iperborea edizioni . Uno degli articoli del volume si occupa della nuova rotta dell’Artico, possibile alternativa a quella che va da Occidente a Oriente passando per il canale di Suez.

Si parte (e difficilmente si potrebbe fare diversamente) dalla questione del turismo, amato e odiato, ma poi si va a parlare di quote per la pesca, politica, energie rinnovabili e anche calcio e musica.

Ovviamente non è sulla quantità che si punta ma sulla qualità, sulla capacità di ognuno degli scrittori coinvolti di approfondire l’argomento e fornine una chiave di lettura comprensibile anche a chi in Islanda non ci è mai stato o la conosce solo superficialmente.

Ad ognuno il suo

Il concetto per cui ognuno di noi potrebbe trovare nel libro quello che cerca è però, a mio parere, un po’ riduttivo. È vero c’è qualcosa per tutti. I saggi si affiancano agli editoriali, interviste trovano spazio accanto a fotografie (molte), dati statistici e curiosità. In ogni caso però quello che si porta a casa da tutto questo è un insieme, non un singolo argomento affrontato con più o meno profondità.

Certo ci può essere estrema libertà nel decidere come leggere i vari articoli. Non c’è un ordine cronologico ovvio e nemmeno uno consigliato. Si può partire dalla fine e risalire la china fino ad arrivare al primo. Oppure se ne può saltare uno e andare avanti. Insomma, la forma scelta da Iperborea è quella perfetta per i tempi veloci in cui ci troviamo, per alternare una lettura calma e approfondita, quando abbiamo del tempo, e una più veloce quando andiamo un po’ più di fretta.

Copertina di Islanda
The passenger Islanda, Iperborea edizioni

L’inizio di una nuova serie

The passenger, la collana di Iperborea di cui questo volume sull’Islanda fa parte, è entrata nel suo secondo anno di vita. A giudicare dal successo di queste prime 9 puntate credo che l’esperimento possa considerarsi uscito dalla fase embironale e ormai definitivamente entrato nel panorama delle pubblicazioni assestate.

The passenger Islanda - Ed. Iperborea
L’ultimo volume uscito nella collana The passenger, quello su Berlino. Immagine tratta da iperborea.com

La cosa è ancor più interessante in quanto Iperborea ha deciso di lasciare il terreno che gli era più familiare sin dalla sua fondazione, cioè quello della letteratura Nord Europea, per scendere a sporcarsi le mani con i PIGS, l’Europa Mediterranea, il Brasile, l’India e nientemeno che il Giappone.

The passenger Islanda - Ed. Iperborea
Immagine tratta da iperborea.com

Non ho letto questi ultimi volumi, ma dalle impressioni che ho raccolto in giro sembra che l’asticella non si sia abbassata. Anche con queste nazioni e che insomma, per noi viaggiatori e geografi amatoriali questo The Passenger possa essere un nome da ricollegare non più solo all’iguana del rock, ma anche ad una notevole serie di libri. Bella storia Iperborea, complimenti!

L'iguana del rock, Iggy Pop. Immagine tratta da jazztimes.com
L’iguana del rock, Iggy Pop. Immagine tratta da jazztimes.com

Adesso che vi è venuta fame scommetto che potreste essere interessati al volume di The Passenger sulla Norvegia, che forse è ancora più bello di quello sull’Islanda!

Se l’Islanda è nella vostra mente allora dovreste leggere “Il vichingo nero” di Bergsvein Birgisson, che parla, ovviamente, di vichinghi ma soprattutto del mito fondativo dell’Islanda.

Ancora una proposta in materia di libri con uno studio sulle disuguaglianze: “La grande livellatrice” di Walter Scheidel

Oppure, se state leggendo ai tempi del Coronavirus, vi consiglio di leggere le mie previsioni sui viaggi nel 2020. Fra qualche mese ne potremo ridere assieme.

Volete mollare la fredda Islanda e finire in Africa? ecco la mia proposta: Dictatorland

Forse era meglio se stavo a casa.

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