Egitto pericoloso…sì o no?

Egitto pericoloso, si o no? In tempi incerti, dove non si sa più se temere i virus, l’Isis, i terroristi vecchio stampo, rapine e rapimenti o i semplici incidenti stradali, cercherò di dare una risposta alla domanda l’Egitto è davvero pericoloso?

Egitto pericoloso o no? introduzione

Per iniziare a rispondere devo chiedervi per forza che cosa volete andare a fare in Egitto. Essendo capitati in questo blog e su queste specifica pagina, direi che mi sento di dubitare del fatto che apparteniate a qualche azienda multinazionale interessata a fare affari nel paese dei faraoni giusto?

A proposito di Egitto pericoloso. Anche questa una delle immagini iconiche dell'antico Egitto. Il tempio-tomba di Hatshepsut è stato tra l'altro oggetto di un attacco terroristico nel 1997 che provocò la morte di 62 persone.
Anche questa una delle immagini iconiche dell’antico Egitto. A proposito di Egitto pericoloso il tempio-tomba di Hatshepsut è stato tra l’altro oggetto di un attacco terroristico nel 1997 che provocò la morte di 62 persone.

Se siete quindi, come mi sentirei di propendere io stesso, un semplice turista, la risposta più semplice e veloce alla vostra domanda sull’Egitto pericoloso, direi che è no, l’Egitto non è pericoloso.

Detto questo sapete bene che le risposte semplici a domande complesse sono raramente soddisfacenti (a meno che non votiate Lega), per cui mi sembra davvero il caso di affrontare la questione un po’ più in dettaglio.

Seguitemi.

La situazione economica dell’Egitto nel 2020

Per parlare di sicurezza dobbiamo affrontare la questione economica prima e quella politica poi. Per quanto riguarda l’economia vengono raccontate due storie abbastanza differenti.

Ecco l'Egitto, che è veramente enorme e non ne avrete bene idea se non quando ci andrete e proverete a coprire la distanza tra il Mar rosso e Luxor, ad esempio. Quelli che vedete nella cartina sono i vari governatorati in cui è diviso. Fonte Wikipedia.
Ecco l’Egitto, che è veramente enorme e non ne avrete bene idea fino a quando non ci andrete e proverete a coprire la distanza tra il Mar Rosso e Luxor, ad esempio. Quelli che vedete nella cartina sono i vari governatorati in cui è diviso. Fonte Wikipedia.

Una ci dice che la gestione economica di Al-Sisi e dei militari, che in un modo o nell’altro controllano una fetta importante dell’economia egiziana, è di fatto un successo. Il tasso di crescita del PIL nel 2019 è stato sopra il 5% e la cosa si dovrebbe ripetere anche nel 2020 (ipotesi pre corona, lo ammetto). L’inflazione rimane al 10% ma in netta discesa dal 29% del 2017. Il debito estero scenderà leggermente e anche la percentuale debito/pil è in flessione dal 108 al 90 (prevista per il 2020).

Questi dati mettono fiducia ad alcuni soggetti internazionali che hanno quindi ricominciato a investire nel paese mediorientale. Tutto bene ?

Non proprio. In effetti il 58% del budget statale serve a ripagare gli interessi sui prestiti contratti e le nuove linee di credito concesse dal FMI hanno comportato pesantissimi tagli ai sussidi per il cibo e per i carburanti, generando ovvio risentimento nelle parti più deboli e povere della popolazione, che ha dovuto subire anche l’imposizione dell’IVA. La disoccupazione ufficiale rimane a due cifre e insomma, sappiamo che le politiche di austerity raramente portano benefici alla popolazione locale sul breve periodo.

Egitto pericoloso, sicurezza e politica nel 2020

Politicamente la situazione è molto più chiara. A parte qualche sporadica protesta generalmente controllata con le buone o le cattive dalla polizia, Al Sisi rimane al potere, i generali hanno mano libera, il dissenso è schiacciato e la libertà di parola esiste finché si parla bene del governo e non si esagera con le stravaganze, siano gusti artistici, sessuali o semplici opinioni.

Il Sinai rimane un luogo caldo. Sharm El Sheik ha subito un attacco terroristico nel 2005. Il volo della compagnia russa Metrojet è caduto nel Sinai, probabilmente a causa di bomba a bordo, il 31 ottobre 2015 e scontri fra esercito egiziano e terroristi avvengono in pratica ogni mese.

Il Cairo, foto di Alex Azabache su pexels.com
Il Cairo, foto di Alex Azabache su pexels.com

Nonostante questo Sharm El Sheik, escluso l’attentato del 2005, rimane molto sorvegliata e relativamente al di fuori del raggio d’azione delle cellule terroristiche.

Nel resto del paese, con le dovute attenzioni (ricordate l’attacco a Luxor del 1997 e quello di Taba ad un bus turistico nel 2004), la situazione sembra essere molto più tranquilla.

Infine, la cileigina sulla torta, la criminalità comune

La criminalità comune e gli incidenti stradali dovrebbero certamente preoccuparvi di più che il terrorismo. Le strade egiziane non sempre sono in buone condizioni e sono percorse da veicoli con uno stato di manutenzione che definire non immacolato sarebbe un insulto alla miracolo della nascita di Gesù. Spostarsi, specie di notte, può essere pericoloso.

Il Cairo fa poi voce a parte per quanto riguarda tutti i piccoli reati di criminalità comune come borseggi, furti e, per le turiste donne, molestie. Quello delle molestie per strada, e in altri luoghi, è un problema molto serio in Egitto, specie se vi allontanate dalle rotte turistiche più battute.

L’Egitto e i diritti della comunità LGBT

Sul terreno della parità di diritti alla comunità LGBT l’Egitto ha ancora moltissima strada da fare. Come questa pagina di Wikipedia mostra chiaramente, in Egitto essere omosessuali non è formalmente riconosciuto come reato. Negli ultimi 20 anni però c’è stato un irrigidimento delle autorità e frequenti interventi contro party omosessuali e qualsiasi atto che possa, secondo le autorità, violare le norme religiose e morali.

Nel 2017 è stata avanzata una proposta di legge per rendere l’omosessualità reato.

In ogni caso, le relazioni o atti omosessuali di qualsiasi tipo possono portare alla condanna a 17 anni di carcere. Neanche fossimo nel medioevo.

Egitto pericoloso, il Coronavirus

Come la mettiamo con il virus che per alcuni non c’è? Il corona ha causato, al 27 luglio, 4500 morti circa con un totale di circa 92.000 infettati. Il turismo ha cominciato a riprendere dal 1 luglio, con i primi voli della Egypt Air e la riapertura di siti archeologici e hotel in 3 governatorati (Mar Rosso, Sinai del Sud e Marsa Matrouh).

Sono in vigore limitazioni in merito alle distanze, all’utilizzo di mascherine e alla capienza delle strutture ricettive,. bloccata al 50%.

Egitto pericoloso conclusione

Se siete turisti e viaggiate in Egitto facendo base in uno dei resort sul Mar Rosso meridionale (Marsa Alam, Quseir e Berenice) oppure Hurgada o ancora in uno degli hotel di Sharm, i pericoli verranno molto più probabilmente dalle porzioni mastodontiche e insipide dei buffet che dal terrorismo o dalla criminalità comune. Potreste dover contrattare un po’ se volete fare qualche escursione ma, fermo restando che la situazione virus non peggiori questo Agosto, dovrebbe essere tutto ordinario.

Particolare del tempio di Hatsepsut
Particolare del tempio di Hatsepsut

Diverso, molto diverso, è il discorso se viaggiate in maniera indipendente o fate base al Cairo. La criminalità comune c’è in tutte le grandi città e come turista sarete un bersaglio appariscente, piuttosto invitante e semplice da raggirare. Nulla che un viaggiatore esperto non abbia già affrontato ma se siete alle prima armi potrebbe essere piuttosto stressante.

Infine credo sia impossibile non fare un cenno alle situazioni legate alla morte di Giulio Regeni e al caso di Patrik Zaky. Potrebbero questi due casi giustificare il boicotaggio dell’Egitto? A mio parere potrebbero. Le risposte del governo egiziano nel caso Regeni sono state, a fronte di una sicura responsabilità degli apparati governativi, semplicemente inadeguate quando non ridicole. La battaglia per la giustizia sarà lunga, e come turisti consapevoli sarete voi a decidere se interessarvene o meno, ma è importante sapere come vanno le cose e da quale parte sta il torto.

La questione Patrik Zaky è, anch’essa, aperta. Recentemente è stato prolungato il periodo detentivo di altri 45 giorni. L’attenzione sul caso fa sperare che non si arrivi alle conseguenze terribili di altri casi, ma Patrik rimane in carcere, senza un’accusa precisa e senza prove di eventuali crimini commessi, ormai da Febbraio.


Il post sull’Egitto pericoloso o forse non pericoloso, è finito. Spero di aver, almeno parzialmente, risposto alle vostre domande. Se volete proseguire sulla questione paesi pericolosi vi suggerisco:

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