Il mio primo viaggio all’estero post coronavirus

Un bel viaggio all’estero post coronavirus. Ebbene si, confesso il mio guilty pleasure, sono appena tornato dalla Grecia.

Chi mi conosce sa che è da gennaio che aspetto di partire (prima per Hong Kong, poi per l’Argentina, poi per il Perù, tutto saltato ovviamente), ma la “quasi apocalisse” si è messa di mezzo. A volte mi sento in colpa pensando che il mio desiderio più grande sia qualcosa relativamente non essenziale come il viaggio. Eppure, specie dopo questa scappata all’estero, mi rendo conto che i viaggi, e il turismo, sono cose molto più serie di quanto si possa pensare.

Viaggio all’estero post coronavirus. Possibile?

Prima di tutto vorrei sgombrare il campo in materia di possibilità. Oltre alle mete della nostra penisola, al momento è possibile viaggiare in Europa, in quasi tutta l’Europa, per motivi di turismo. Se volete potete. Ovvio fare riferimento al sito viaggiaresicuri (che in questi giorni soffre un po’ di eccesso di informazioni ma rimane il punto nevralgico nella programmazione di un viaggio all’estero post coronavirus)

Viaggio all'estero post coronavirus. Immagine dell'esterno dell'aeroporto di Atene El. Venizelos. Come vedete non c'è proprio la ressa.
Viaggio all’estero post coronavirus. Immagine dell’esterno dell’aeroporto di Atene El. Venizelos. Come vedete non c’è proprio la ressa.

Diverso è il discorso per quanto riguarda le mete extra europee. Al momento i viaggi intercontinentali sono vietati se non per ragioni di salute, necessità, lavoro, studio o rientro al domicilio. Anche poi ammettendo che si possa partire bisogna capire se vi faranno entrare. La cara Thailandia ha, ad esempio, in vigore un divieto d’ingresso che dura da marzo e proseguirà fino al 31 luglio o, più probabilmente, anche oltre agosto.

In molti Stati centro, nord e sud americani la pandemia è ancora forte e il numero di nuovi contagiati piuttosto ampio. I numeri li potete consultare su questo sito. Non si tratta, in genere, di situazioni insostenibili o drammatiche come quella italiana di inizio marzo, ma i viaggi verso queste destinazioni sono chiaramente sconsigliati se non per ragioni di assoluta necessità.

Come sempre, se dovete partire in questo periodo, vi consiglio di fare la registrazione del vostro viaggio su dove siamo nel mondo.

Ok, viaggiare nel post coronavirus si può, ma lo voglio davvero?

A questa domanda non posso rispondere io per voi. Sapevatelo direbbe qualcuno. Per me la risposta è si. Sempre con attenzione, seguendo i consigli e le regole, ricordandosi delle più semplici prescrizioni igieniche e magari andando in un paese che non è stato devastato dalla malattia.

La Grecia, a questo proposito, è il candidato perfetto. Non solo è un paese pieno di persone ospitali, spiagge bellissime e Storia a non finire. Si tratta anche del Paese Europeo che meglio ha gestito la pandemia, con circa 3000 ammalati e meno di 200 deceduti. La povera, piccola Grecia, lasciata sola a fronteggiare profughi e crisi economica, è riuscita meglio della ricca Svezia a bloccare il temibile Corona. Chapeau.

Viaggio post coronavirus, alcuni aspetti pratici

L'esterno del parlamento greco. Piazza Syntagma, cuore politico di Atene. Semplice, sobrio, umile. Mi piace.
L’esterno del parlamento greco. Piazza Syntagma, cuore politico di Atene. Semplice, sobrio, rispetto a certi grandeur qualcuno direbbe quasi umile. Mi piace.

Nell’anno della pandemia, nell’anno in cui molti hanno temuto il peggio e fatto scorte in cantina mentre si leggevano i libri di Bear Grylls su come sopravvivere all’apocalisse, i media hanno trascinato in prima pagina l’idea che il viaggio, così come lo conoscevamo fino al 2019, fosse morto e sepolto.

Ebbene radunatevi attorno alla tomba del viaggio e gioite. Il viaggio è resuscitato, non dopo tre giorni ma dopo 4 mesi. E in fondo non è nemmeno cambiato troppo da come ce lo ricordavamo. Qualche mascherina in più, un po’ di gel alcolici dai profumi strani e poco altro. Ma adesso andiamo con ordine e spieghiamo un po’ come si viaggia nel mondo post coronavirus.

Come si viaggia all’estero post coronavirus.

L’aeroporto

Una delle preoccupazioni era relativa all’aeroporto e al volo. In questo caso posso parlare di un volo Ryan Air in partenza da Ciampino e in arrivo ad Atene (l’unico aeroporto internazionale greco aperto il 26 giugno).

Viaggio post coronavirus, l’interno dell’aeroporto Ciampino di Roma. Come vedete un po’ di persone ci sono, prenderanno tutte il nostro volo, ma i numeri non sono certo da pienone.

Ve lo dico subito. Tutto normale. In aeroporto bisogna mettere la mascherina e vi controlleranno la temperatura con gli scanner, senza che voi nemmeno ve ne accorgiate (tranne che nel caso siate alti come il sottoscritto, infatti lo scanner era puntato troppo in basso per registrare la temperatura della mia crapa pelata e io e il ragazzo addetto all’aggeggio abbiamo dovuto mettere in scena un curioso siparietto tipo “cammina in ginocchio”. Poi voglio dire, ma la vostra fronte a che altezza è?).

Il volo

L’aereo non era pieno, direi 2/3 dei posti erano occupati. Se fosse una decisione di Ryan Air o fossero pochi i viaggiatori non lo so. L’impressione è che il sedile di mezzo libero ci fosse, non sempre ma spesso. Potrebbe essere che i posti vengano assegnati con un sistema che tende a lasciare il sedile centrale libero se non ci sono molte prenotazioni. Mentre in casi di famiglie e coppie la distanza non vale.

L'esterno di un buon vecchio Boeing 737-800 della Ryan Air, un classico dell'aviazione civile. Per essere un viaggio all'estero post coronavirus tutto molto ordinario. Dentro i posti occupati saranno circa 2/3.
L’esterno di un buon vecchio Boeing 737-800 della Ryan Air, un classico dell’aviazione civile. Per essere un viaggio all’estero post coronavirus tutto molto ordinario. Dentro i posti occupati saranno circa 2/3.

Questa è una mia ipotesi, va a capire gli algoritmi di Ryan Air. La mascherina deve essere tenuta durante tutto il volo, anche se mangiate o bevete e per andare in bagno si deve chiedere alle hostess in modo da non creare una coda davanti alla toilette.

Ci avete creduto alla storia della mascherina anche se mangiate o bevete? scherzo! In quel caso la potete, ovviamente, togliere. Ma non sputacchiate in giro!

L’arrivo ad Atene

Qui ovviamente le regole variano per ogni nazione europea. La Grecia ci ha fatto un tampone e richiesto di compilare un foglio dettagliato con dati personali, telefono e indirizzo in Grecia. Altri Stati non hanno questo sistema di controlli, la Grecia si.

26 giugno 2020. L'aeroporto internazionale di Atene all'arrivo. Come vedete niente file.
26 giugno 2020. L’aeroporto internazionale di Atene all’arrivo. Come vedete niente file.

Una volta fatto il tampone, roba veloce 10 minuti in fila, si passa dalla dogana e si è in Grecia. Et voilà.

La situazione in Grecia

La mascherina

La situazione in Grecia è migliore che in Italia. Si deve mettere la mascherina solo nei luoghi chiusi come musei o chiese, ma non in bar e ristoranti, dove è il personale a portare mascherine o aggeggi di plastica davanti al viso, più o meno inquietanti.

Una delle vie del centro di Atene. Entrando nei negozi non era necessario mettere la mascherina, mentre nei musei e nelle chiese si. Erano inoltre attivi vari sistemi per il distanziamento sociale.
Una delle vie del centro di Atene. Entrando nei negozi non era necessario mettere la mascherina, mentre nei musei e nelle chiese si. Erano inoltre attivi vari sistemi per il distanziamento sociale.

In ogni luogo pubblico è disponibile del gel alcolico ma non c’è un clima di preoccupazione o altro. Anche sui mezzi pubblici si deve sempre mettere la mascherina.

I trasporti

L’unica nota negativa, molto parziale, è dovuta al fatto che i collegamenti tra le varie città sono meno frequenti che in condizioni ordinarie. Il traffico turistico è ancora poco, i Greci si spostano meno di quanto facessero prima della pandemia, e quindi i collegamenti funzionanti sono meno di quanto un turista potrebbe aspettarsi.

Viaggio all'estero post coronavirus. Atene, piazza Omonia, non lontano dal Museo Nazionale.
Viaggio all’estero post coronavirus. Atene, piazza Omonia, non lontano dal Museo Nazionale.

I luoghi turistici

A far da contraltare ai relativamente pochi mezzi di trasporto (se si esclude i collegamenti con la capitale), c’è la situazione dei luoghi turistici più battuti. A fronte del 90% dei bar aperti e del 70% degli hotel, i turisti rimangono pochi, soprattutto pochi stranieri. Questo porta a prezzi bassissimi per gli hotel e a luoghi magici, come l’Acropoli o la città di Micene, che riacquistano tutto il fascino che mandrie di turisti bianchicci come il sottoscritto gli avevano tolto.

Vi confesso che vagare tra il Partenone e l’Eretteo da soli, avendo tutto il tempo di fare foto o disegnare o riflettere sul passato, mentre nessuno si presenta davanti a voi, è qualcosa che non provavo da tempo. Avrete spiagge tutte per voi, monumenti tutti per voi, castelli tutti per voi, musei tutti per voi, come se foste un Capo di Stato a cui è stata garantita un’apertura eccezionale per vedere tutto con calma e tranquillità.

Atene, una vista dell'Acropoli dalla vicina collina di Filopappo, dove si trova anche la prigione di Socrate.
Atene, una vista dell’Acropoli dalla vicina collina di Filopappo, dove si trova anche la prigione di Socrate.

Certo, lavoro nel turismo e so che questo è un male per i lavoratori, ma non potendo fare molto a proposito, se non spendere qualche soldo in un momento difficile, non posso che riportare il piacere dell’avere vagato per la Micene di Agamennone accompagnato solo da un cane.

Ma il Coronavirus non doveva rendere i viaggi costosi come negli anni ’80?

Ne ho parlato in questo post sulle compagnie aeree e il Coronavirus e voi mi avete scritto e chiesto diverse cose in privato perché il tema dei costi dei biglietti aerei è centrale. Ammetto che molte volte non ho saputo dare risposte.

Uno dei lati positivi del viaggiare in questo periodo riguarda la possibilità di soggiornare in hotel, appartamenti e suite che normalmente avrebbero prezzi molto alti. Una vasca idromassaggio fuori dalla porta della vostra camera, con una vista parziale sull'Acropoli di Atene dovrebbe essere alla vostra portata. Scommetto che sentite già il rumore della jacuzzi accesa....
Viaggio all’estero post coronavirus. Uno dei lati positivi del viaggiare in questo periodo riguarda la possibilità di soggiornare in hotel, appartamenti e suite che normalmente avrebbero prezzi molto alti. Una vasca idromassaggio fuori dalla porta della vostra camera, con una vista parziale sull’Acropoli di Atene dovrebbe essere alla vostra portata. In questo caso la foto si riferisce al Noma Hotel di Atene. Scommetto che sentite già il rumore della jacuzzi accesa….

Adesso, per la prima volta, posso dire che le previsioni iniziali di prezzi al ribasso erano azzeccate. Due persone andata e ritorno da Atene meno di 70 euro. Quasi un regalo. Dovremo aspettare un po’ di tempo per vedere se le previsioni di aumenti successivi, diciamo nei prossimi mesi, saranno vere. In ogni caso vedo che anche Wizzair ha avviato una campagna piuttosto aggressiva con partenze da Milano Malpensa per una marea di destinazioni e prezzi assolutamente eccezionali. Una rondine non fa primavera ma per il momento i profeti di sventura sono a zero.

Viaggio all’estero post coronavirus, conclusioni

La conclusione non può che essere una. Se potete partite per mete nella nostra bella Italia e in Europa. Il mondo del turismo, sia italiano che europeo, ha bisogno del vostro sostegno. Non abbiate paura, seguite le indicazioni, magari evitate le folle e i rari assembramenti e godetevi una vacanza incredibile, unica.

Vi sentirete come negli anni ’80 o magari come nel 1700. Quando c’erano solo due inglesi e un cane a esplorare le rovine del Colosseo e un francese alticcio tra le braccia di una procace donna veneziana.


Il post sul mio viaggio all’estero post coronavirus è finito, spero sia stato esaustivo ma sono a disposizione per domande e curiosità. Seguite il link se volete leggere che cosa vedere nel Peloponneso.

Se avete voglia di altre mete:

Aggiornamento Agosto 2020

Un aggiornamento è obbligatorio, visto quanto successo nei primi giorni di Agosto. Al momento la Grecia sta vivendo quella che è stata definita come “seconda ondata”. I contagi sono risaliti e il numero è di qualche centinaia al giorno. Contrariamente a quello che sentite nella televisione e al terrorismo generalizzato dei media la situazione non è drammatica.

Le autorità sembrano aver reso più stringente l’obbligo della mascherina e forse dovrete sottoporvi ad un tampone al ritorno in Italia. Monitorate comunque la situazione facendo riferimento ai siti istituzionali di Viaggiare Sicuri e Visit Greece.

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