Ristorante Central Lima. Ne avete sentito parlare? se siete qui su questo articolo probabilmente si 🙂 ma in ogni caso non preoccupatevi perché in questo post vi prendo per mano e vi porto in uno dei ristoranti più interessanti del Sud America.
Era da tempo che covavo il desiderio di provare l’esperienza di una cena in un ristorante della lista 50 best. E questo non perché sia una forchetta particolarmente esigente o anche solo buona, ma perché le storie raccontate da Chef table, uno show di successo di Netflix, mi avevano colpito particolarmente. In queste storie la cucina, e il cibo, erano si al centro del racconto, ma tutto intorno veniva anche descritto un mondo fatto di errori, sviste, cadute, invenzioni, idee, tradizione e innovazione, che definire complesso ed affascinante sarebbe poco.
Insomma, mi era venuta una dannata voglia di essere anche io, almeno per qualche minuto, dentro quelle storie, di provare con mano, pardon con lingua, le cose di cui lo show parlava.
Dopo aver saltato il giro verso Bangkok e Hong Kong (e aver perso anche la mia prenotazione per un altro notevole ristorante), finalmente questo Settembre sono riuscito a partire nuovamente per un viaggio intercontinentale e avendo come destinazione il Perù mi sono detto che Central, il ristorante di Virgilio Martinez protagonista dell’episodio 6 della terza stagione di Chef Table, sarebbe stato un regalo perfetto.
Si, avrei festeggiato il mio compleanno regalandomi una cena, rigorosamente per uno, proprio da Virgilio.
Ristorante Central Lima, Head chef Virgilio Martinez e Chef de cuisine Pia Leon
Tra il dire e il fare c’è però la difficoltà di prenotare in un ristorante riconosciuto più volte come il migliore del Sud America (e attualmente ancora al numero 1 in Sud America e al numero 4 nel mondo (parentesi nella parentesi, lo so che le classifiche lasciano il tempo che trovano ma dietro tutti i ristoranti sulla lista 50 best c’è una storia, una lunga e complessa storia. Si, lo so che c’è una storia anche dietro altri ristoranti, però, insomma, non impantaniamoci qui ok?)) .
In questo senso, cioè nel senso della prenotazione nel caso vi siate persi, il COVID mi è stato amico. Non è stato infatti difficile trovare un tavolo per uno in un tranquillo Martedì sera di Settembre. Anche la scelta del menù, da indicare al momento della prenotazione, non ha portato in dote particolari dubbi: territorio en desnivel abbinato ad una serie di succhi (il vino, di cui il Perù è in piccola parte anche produttore, sarebbe stato certo un interessante abbinamento ma non sono mai stato un vero appassionato di vini).
La scena culinaria di Lima
Non ricordo se ne abbiamo già parlato nel post cosa vedere a Lima ma la scena culinaria di Lima è senza dubbio una delle più interessanti del panorama sudamericano. Nella cucina peruviana si trovano infatti fuse tradizioni culinarie asiatiche (in particolare cinese), spagnole, francesi e anche qualche pizzico d’italianità . Il tutto deve poi tenere in considerazione la grande varietà di ambienti che caratterizza il Perù, dove si passa dal mare alla montagna, dal deserto alla giungla, in poche decine di chilometri.
A riflettere questa interessante diversità e mescolanza possiamo dire che nei primi 4 posti della lista 50 best Sud America ci sono infatti 3 ristoranti della Gris: Central appunto, Maido e Astrid y Gaston (segna forse che la mescolanza, al contrario della purezza, porta ottimi risultati).
Ristorante Central Lima, il menù
Arriviamo infine a quello che conta davvero, cioè il cibo. Devo obbligatoriamente fare una premessa. Non sono neanche lontanamente un critico culinario e ammetto che la raffinata ricerca, e lo studio approfondito, che stano dietro i piatti di Central non è facile da capire nemmeno per i peruviani, che almeno hanno una certa conoscenza di alcuni degli ingredienti usati, figurarsi da me che ne so poco o nulla.
Detto questo l’esperienza di Central è stata fantastica. Il menù ha 11 portate di piccole dimensioni che mi hanno accompagnato da sotto al mare fino ai 2700m del Valle Sagrado (la valle sacra Inca vicino a Cusco) e mi hanno tenuto occupato per circa due ore. Il cibo in se è chiaramente ottimo, sebbene come detto non sia un critico culinario capace di apprezzare le sottili differenze tra i vari tipi di patate o di erbe utilizzate e il servizio è, come deve essere in questi locali, super attento e gentilissimo.
L’abbinamento con i succhi, di per sé super interessante in teoria, non mi sembra abbia aggiunto molto e oggi forse ripenserei alla mia scelta analcolica ma del senno di poi sono piene le fosse, si sa.
La mia esperienza a Central
Vedere Virgilio Martinez girare per i tavoli e chiacchierare con i clienti, gustare piatti raffinati ma mai eccessivamente complicati, poter apprezzare una serata in un locale davvero bello e rilassante è stato senza dubbio un bellisimo regalo che mi sono fatto.
In questo senso mi sento di consigliare l’esperienza a tutte le persone curiose, a tutti coloro che hanno la voglia di vedere cosa si celi dietro le quinte di una esperienza culinaria di alto livello, pensata con la testa ma anche, soprattutto, con il cuore. Oltre a questo dobbiamo poi aggiungere tutto il lavoro che sta dietro a Central, in pareticolare con Mater Iniciativa della sorella di Virgilio Martinez, attiva anche nella protezione dell’ecosistema peruviano.
Per i più curiosi ci arrivo adesso. Non che sia molto importante in questi casi ma so che lo volete sapere. Il prezzo del mio menù si aggirava intorno alle 95 euro, a cui erano da aggiungere circa una ventina per l’abbinamento con i succhi (e una mancia che in Perù è in genere intorno al 10%).
Il post sulla mia cena al ristorante Central Lima è finito. As usual un po’ di link vari per proseguire nella lettura:
Qualche idea regalo insolita, per Natale ma anche no
Chachapoyas, una camminata alla cascata di Gocta e un giro in funivia verso la cittadella di Kuelap
Cusco, gli Inca e la storia del Perù