Idee di viaggio 2023? di già? Ok, partiamo con calma.
Allora, come sono andate queste feste? Spero siate sopravvissuti senza quelli che Scurati chiama addomi prolassanti e che insomma sia andato tutto bene.
Ora, diciamocelo, per molti non è più ora di parlare di mete per le vacanze e di ferie, lo so. Eppure io miro lontano, non pensate solo ai prossimi “freddi” mesi ma anche all’estate, alla primavera, a settembre… Cerchiamo di vedere, cerchiamo di capire, quali potrebbero essere delle mete interessanti e insolite per il 2023. Per fare questo però direi di partire dal 2022.
Mi piacerebbe ovviamente sapere dove siete stati voi ma in mancanza di vostri commenti, che come al solito latitano, vi racconto dove sono stato io. Magari potreste, anche solo da questo, trarre qualche spunto.
2022 in viaggio in Asia
In realtà non c’è moltissimo da dire. Il 2022 è stato un anno di cambiamenti, non complicato ma complesso, e i miei viaggi sono stati in pratica un solo unico lungo tour in Asia, un tour molto ma molto diverso da quello dei Rolling Stones nel 1978. Qui ho toccato tre capitali e 3 stati che, mi sento davvero di dirlo, tutti dovrebbero visitare.
Seul, Corea del Sud, la sorpresa.
Sono finito a Seul perché volevo andarci ma anche perché il biglietto aereo era più economico rispetto ad un volo diretto per il Vietnam. Il caso e la volontà mi hanno così portato a sperimentare questa febbre K-Pop\K-culture che sta colpendo un po’ in tutto il mondo. Premetto che, a parte qualche horror e qualche period drama coreano su Netflix (così a memoria il notevole Kingdom e Sweet Home), non posso certo dire di essere un conoscitore della cultura coreana o anche solo della sua capitale, Seul.
Forse anche per questo però sono rimasto piuttosto colpito, e non uso il termine folgorato perché ha un’accezione un po’ troppo su di giri che in questa fase matura della vita non mi si addice, sono rimasto colpito dicevo da Seul. A parte le discettazioni lessicali, Seul è un bellissimo posto per andare in vacanza e, presumo ragionevolmente, per viverci.
Se avete visto Parasite forse vi sarete fatti un’idea abbastanza classita, oscura e un po’ tragica della capitale coreana eppure non è così. Certo, ad una lettura approfondita, che non avrete certo tempo di fare in 4-5 giorni, le cose sono sempre più complesse di quello che appaiono, il divario tra ricchi e poveri esiste e alla fine i problemi emergono come le nespole ma per quello che turisticamente ci interessa direi che siamo nella metropoli più onesta e vivibile che abbia mai attraversato. Insomma, la metropoli che più si avvicina al concetto ideale della stessa, sempre che siate city boy come il sottoscritto.
Pulita, moderna, con un sistema di trasporto pubblico efficiente e capillare, ma anche perfettamente adattata al pedone (chi mi segue su Instagram @thelazygeographer, avrà visto gli spezzoni della mia traversata notturna da Gangnam a Namdaemun, circa 12 km), Seul ha una parte storica (interamente, o quasi, ricostruita ma nondimeno scenica in un contesto così moderno) e una serie di quartieri dominati da titaneggianti grattacieli.
Aree verdi in quantità, tra cui la gradevolissima area pedonale di Cheonggyecheon con un fiume recuperato all’incuria che taglia la città da est a ovest, e poi il fiume Han che scorre invece maestoso nella zona centrale. Ha un’energia vitale forse non straripante ma contenuta e focalizzata e tutte queste cose fanno della città un must per il turista medio. I musei sono interessanti, direi al di sopra della media, e anche per la maggior parte gratuiti o a prezzi assolutamente ragionevoli.
Per chi vuole andarci aggiungo solo che il minimo di spesa giornaliero è intorno ai 60 euro, per salire fino … a quello che volete in pratica, visto il livello di lusso offerto da alcune sistemazioni.
Vietnam, la conferma
Con chiunque parlassi non sentivo un solo accenno di lamento rispetto ad un viaggio in Vietnam. A questo punto posso confermarlo, il Vietnam è una notevole meta di viaggio, dove storia antica e recente, natura e cibo (e sappiate che io non sono un appassionato della cucina del sud est asiatico) offrono uno spettacolo che difficilmente può lasciare indifferenti.
In generale il Vietnam corre, e ad essere sinceri è da un po’ di tempo che corre e sembra non essersi ancora stancato. Preparatevi ad un assalto sensoriale al cui confronto Bangkok sembra la tranquilla Berna. Sia che atterriate nella calda Ho Chi Minh City o nella più fresca capitale Hanoi, il ritmo è, almeno all’apparenza, forsennato.
A grandi linee potremmo dire che il nord è più scenografico, con paesaggi montani affascinanti, picchi elevati e popolazioni locali con mercati allegri e coloriti. Senza contare le mete turistiche forse più classiche del Vietnam come Halong Bay, Ninh Binh e Sapa.
Il sud è più caldo, con spiagge più o meno turistiche, il delta del leggendario Mekong e la tropicale isola di Phu Quoc.
Al centro invece trovate la storia antica e recente di Hue, la metropoli Danang, la bellisima e storica Hoi An e poi, se siete interessati alla guerra americana, anche quella che una volta era la DMZ, la zona demilitarizzata che segnava il confine tra Vietnam del Nord e del Sud.
Gli spostamenti sono facili, le persone gentili ed ospitali, i prezzi assolutamente abbordabili (se viaggiate in ostelli semplici direi che fra sistemazione e cibo potete cavarvela anche con 20 euro al giorno). Per gli interessati richiedete il visto online per avere 30 giorni di soggiorno (altrimenti sono solo 15) e pazientate che nelle prossime settimane scriverò nel dettaglio.
Bangkok, Thailandia, la sicurezza
Ormai Bangkok non può più essere una sorpresa, ne bella ne brutta. Viaggiatori che vi definite tali, dovete passare a Bangkok e a seconda delle domande che porrete troverete delle risposte.
Bangkok è steampunk e un po’ Blade Runner a Sukhumvit, cinese a Chinatown, buddista e storica nella zona dei palazzi reali, del Wat Pho e del Wat Arun. E poi ancora si va dal lusso dei centri commerciali di Siam e Quartier ai locali a luci rosse e ai blow job bar. Dai venditori di strada a Yves Saint Lauren il passo è breve e i ristoranti sulla lista 50 best sono più di una decina, mentre mangiare per strada rimane un must.
Ho sempre pensato Bangkok fosse un po’ Night City in Cyberpunk 2077, oscura ma cosmopolita, forgiata dalla storia, affascinanante e prosepra proprio grazie ai contrasti. Certo, c’è anche molto altro dietro a questa metropoli, specie se ci vogliamo buttare sul terreno della politica ma, come per Seul, difficilmente avrete tempo per queste considerazioni. Poi vedete un po’ voi quali sono le vostre domande.
Adesso 2023 idee di viaggio
Vi ho fatto sudare ma ci siamo arrivati. Forse qualche spunto lo avrete già tratto dalle mie peregrinazioni ma qui ci mettiamo proprio a guardare le mete per me più interessanti, per un 2023 all’insegna della scoperta.
Idee di viaggio 2023. Primo suggerimento per chi ama l’avventura: Bougainville
Andiamo sul difficile e anche sul costoso ma se siete affascinati dal nation building e dalle nuove nazioni, direi che Bougainville dovrebbe essere in cima alla vostra lista. Bougainville è attualmente una regione autonoma all’interno della Papua Nuova Guinea ma in base ai risultati del referendum del 2019 otterrà la completa indipendenza nel 2027.
Bougainville è una meta per avventurosi che non hanno problemi ad uscire dai circuiti turistici classici. Si raggiunge in aereo da Port Moresby, la capitale della PNG, oppure via nave dall’isola di New Britain e da Rabaul (ma per sicurezza verificate sempre). L’isola in se è un paradiso tropicale senza praticamente strade asfaltate, una vegetazione lussureggiante e spiagge da sogno. Con l’indipendenza la nuova anzione spera di diventare una destinazione turistica di primo livello, per cui forse conviene andarci prima che Marriot apra un hotel nella zona.
Idee di viaggio 2023. Secondo suggerimento per chi vuole qualcosa di diverso senza andare troppo lontano: Georgia e Armenia
Quando dico Georgia parlo dello stato caucasico, non di quello americano. Quando parlo di Armenia…credo sappiate a cosa mi riferisco.
La Georgia rimane una delle mie mete preferite e straconsigliate. Facile da raggiungere, relativamente poco costosa, offre panorami mozzafiato con i villagi e le montagne del Caucaso, zone semidesertiche al confine con l’Armenia e l’Azerbaijan, moltissima storia e poi le spiagge non paradisiache ma interessanti del Mar Nero e di Batumi e infine la bella capitale, Tbilisi.
Anche la vicina Armenia offre molto, almeno per le dimensioni ristrette del suo territorio. Si va dal lago Sevan alla località montana di Dilijan, passando per i monasteri (patrimonio UNESCO) della valle del Debed (ma poi ce ne sono tanti altri estremamente scenografici in tutto il paese), le viste del monte Ararat, e la bella capitale Yerevan. Se volete una panoramica generale, qui vi dò 5 ragioni per cui dovete fare un viaggio in Caucuaso.
Terzo suggerimento per una tre giorni europea, Marsiglia
Marsiglia, la seconda città più grande della Francia, è francese ma anche (e per questo, soprattutto, mi piace, non me ne vogliano i cugini d’oltralpe), mediterranea. Ha un cuore storico culturale importante nel vieux port e nei quartieri di Panier e Noailles, musei nuovi e notevoli come quello della civiltà europea e mediterranea, quello di storia naturale e di belle arti.
La cucina è fortemente influenzata da quella nord africana anche se il piatto che i marsigliesi amano di più è la pizza. L’Olimpique Marseille, OM, è una delle istituzioni della città e vedere una partita al Velodrome è una esperienza notevole e sempre consigliata.
Il vicino parco nazionale di Calanques, non che i 40 km di spiagge attorno alla città, offrono interessanti alternative agli amanti della natura.
Idee di viaggio 2023, quarta opzione, il Bhutan
Un’altra meta facile (sorriso sarcastico). Il regno hymalaiano è l’unico posto al mondo in cui il capitalismo cede davvero alla religione (e al buon senso aggiungerei).
Dal 1974 il Bhutan ha deciso di aprirsi al mondo ma lo fa prediligendo un turismo fatto da basso volumi e alta disponibilità di spesa, aperto ad esperienze culturali o avventurosi trekking montani ma anche attento all’impatto economico e sociale. Un viaggio in Bhutan deve essere infatti organizzato per forza da un’agenia accreditata, anche estera, e il soggiorno viene a costare un minimo, fisso, di 200/250 dollari al giorno.
La quota può sembrare alta ma tenete presente che è un all inclusive: pernottamento, pranzi, cene, guide e trekking sono compresi. Nei 200 dollari è inoltre compresa una “tassa di sostenibilità turistica” di circa 65 dollari che viene utilizzata dal governo per mantenere gratuite le cure mediche, accessibile a tutti l’istruzione e sviluppare la rete di infrastrutture.
Una cultura buddistica millenaria, monasteri inaccessibili, innevati picchi himlayani, trekking avventurosi, il tutto in un regno che fino a 30-40 anni era praticamente sconosciuto ai più, che punta a produrre zero rifiuti entro il 2030 e che al momento assorbe più anidride carbonica di quella emessa, fanno del Bhutan non solo una grande destinazione di viaggio e un’esempio notevole di gestione dei flussi turistici, ma anche una delle poche mete turisticamente consapevoli e responsabili (qualcuno ha pensato al Costa Rica?).
Direi che questo post sulle idee di viaggio 2023 (e sui miei viaggi nel 2022) è proprio finito. Se volete proseguire commentate e cliccate sui link. Au revoir.
Andiamo in Canada?
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Oppure volete fare un salto in Sud America?