Un po’ spavaldo, lo so. Affermare di sapere come viaggeremo nel 2021 sembra un po’ eccessivo (onestamente il discorso si potrebbe estendere a quasi qualsiasi altra attività. Quali sono le prospettive dei benzinai nel 2021?). In questi giorni non si sa nemmeno se tra una settimana potremo muoverci tra le regioni italiane, figurarsi immaginare che cosa possa succedere da qui a luglio o agosto.
Eppure credo che sia giusto provare a delineare il percorso che ci aspetta per tornare ad una qualche tipo di normalità. Un percorso che per me è segnato da un ottimismo razionale. Chiaro che dovremo sempre tenere ben presente il fatto che il futuro lo prevedono due tipi di persone, quello che non sanno prevederlo e quelle che non sanno di non saperlo prevedere.
Come viaggeremo nel 2021. C’è qualcosa da imparare dal Coronavirus?
Il virus continua ad esser presente, l’incertezza regna sovrana e non è per nulla chiaro che cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare in primavera, estate e anche autunno 2021. Questo lo sappiamo tutti.
Nonostante questo alcuni trend relativi ai viaggi nel 2021 potrebbero essere identificati e, con una certa sicurezza, potremmo dire che questi trend saranno probabilmente destinati a rimanere con noi per un po’ di tempo.
Provando a guardare un po’ più in là rispetto a questa pandemia, che da emergenza si sta trasformando in realtà di tutti i giorni, sarebbe bello immaginare che l’industria turistica e i viaggiatori sfruttassero l’emergere di questo virus per ripensare un po’ il modo di viaggiare, rendendolo meno distruttivo e casinaro, più interessante ed esperienziale.
Weekend lunghi + aereo…adieu
In questo senso il modello che ha fatto nascere e rifulgere aziende come Ryan Air potrebbe scomparire dopo la pandemia. Non saranno molte le persone che, anche una volta vaccinate, penseranno di andare a Londra per due giorni. I classici weekend nelle capitali europee, anche grazie ai prezzi stracciati delle compagnie low cost, potrebbero tramontare (definitivamente?).
Un altro tipo di viaggio che potrebbe essere già morto è quello in cui si stava una settimana in una nazione straniera, magari arrivando in aereo, per poi passare in rassegna le tre città principali più un altro paio di luoghi. Questa corsa a mettere bandierine da tutte le parti solo per dire io ci sono stato, potrebbe essere sostituita da viaggi più lenti, in cui si sperimenta e si viene a contatto in maniera più profonda con la cultura del luogo che si vuole andare a visitare.
Come viaggeremo nel 2021. Mi sento molto olistico. Una nuova consapevolezza.
Questi che vi ho fatto sono solo un paio di esempi. E tenete presente che non c’è nulla di male nel fare un weekend in una capitale europea (se si esclude la Co2 emessa dall’aereo ma su questo punto non mi sento davvero di condannare nessuno. Nel caso vi interessi ho anche fatto questo post su viaggi e cambiamento climatico dove affronto la questione più in dettaglio).
Il punto però è che questa pandemia ha certamente attivato in molti persone, e di riflesso in molti viaggiatori, un qualche tipo di senso, un qualche tipo di ragionamento, che gli ha fatto dire “nella nostra rincorsa a viaggiare e vedere e scoprire, forse abbiamo esagerato“.
C’è nell’aria, di questo ne sono sicuro, una nuova consapevolezza, maturata anche per via del fatto che quello che davamo per scontato non era affatto scontato. Una nuova consapevolezza cresciuta all’ombra del fatto che l’essere umano si adatta alla realtà. Ci sembrava normale andare a prendere una paella a Madrid, dare un’occhiata al Prado e tornare a Firenze il giorno dopo per vedere la partita della Fiorentina, ma adesso che non lo possiamo fare ci adattiamo e cambiamo abitudini.
E quindi continuiamo a voler spostarci e vedere e scoprire cose nuove, ma adesso sappiamo che non è scontato poter viaggiare e avere esperienza di altre culture e di altri modi di vivere, non è scontato avere a portata di mano grandi paesaggi e la natura selvaggia, e se tutto questo non è scontato sarà allora il caso di sfruttare il tempo che abbiamo per fare cose che abbiano un senso un po’ più profondo, un senso che va oltre il selfie o la foto su IG (e non mi fate parlare di Tik Tok, che è allo stesso tempo affascinnante e inquietante).
Questa “nuova consapevolezza”, che detto così sa un po’ di new age e spiritualismo, Coachella e toast all’avocado, nasce quindi dal virus e dalle mutate condizioni della realtà in cui ci troviamo. Qui sotto vi metto un elenco di quello che penso, e spero, il futuro ci riserverà.
Ecosostenibilità
Non è arrivata adesso, c’era già, anche se molti non la notavano. Faceva un po’ radical chic e politicamente corretto, due termini che oggi non sono molto apprezzati dal popolo, viaggiante o meno. Eppure la strada è tracciata, il sentimento è mutato e per i prossimi viaggi molti di noi non potranno fare a meno di pensare a quante tonnellate di Co2 il nostro aereo emetterà per portarci a Guam o in Perù (sul fare davvero qualcosa in merito…non saprei :).
Le compagnie aeree si stanno mettendo ai ripari con aerei più piccoli, più efficienti e meno inquinanti, esistono già i programmi di compensazione e magari si potrebbe preferire l’auto all’aereo e il treno all’auto.
Ovvio che il trasporto è solo la punta dell’iceberg. Produzione di energia, riciclo, consumo consapevole, ci sarà una sempre maggiore spinta per far si che le attività turistiche diminuiscano il propio impatto sull’ambiente. E no, non potrà essere solo greenwashing.
Bicicletta e trekking
Nella primavera scorsa i negozi di biciclette avevano finito le scorte. Tra il bonus bici/monopattino e la generale ritrosità dell’uomo (e donna) italico al trasporto pubblico, i velocipedi hanno avuto un boom meritato.
Se poi tutte queste due ruote abbiano veramente visto la strada o solo il garage è un altro discorso ma voglio essere positivo e dico si. Il cicloturismo amatoriale, ma anche quello professionale, aveva assunto dimensioni importanti anche prima della pandemia. Era diventato una nicchia non più nicchia che faceva girare persone in tutta Europa. Dopo la pandemia le escursioni in bici non potranno che rimanere, specie quelle elettriche, che per la facilità di pedalata hanno aperto il cicloturismo anche a coloro che non sono propriamente atleti.
Stessa cosa per il trekking, legato ad un richiamo generale verso gli spazi aperti nato come reazione al lockdown e anche utile per mantenere le distanze e un minimo di forma fisica.
Natura
Il richiamo della foresta va e andrà, di pari passo con l’uso di biciclette e trekking. Niente assembramenti, relax, possibilità di scegliere percorsi più impegnativi o altri adatti anche ai bambini, fanno degli ampi spazi montani, o di quelli marittimi, specie fuori stagione, dei terreni adattissimi per i viaggi post pandemia.
Vacanze on the road
Ad una bella vacanza on the road ci avevo pensato anche io, seppure la mia macchina fosse in pessime condizioni (e lo è tuttora). Poi è arrivata la seconda ondata, Netflix ha ripreso il comando e il massimo che mi concedo sono le passeggiate nel parco di Tor Di Quinto. A parte questo i miei viaggi, nel lontano 2004 e poi nel 2005, 2006 e 2007 sono stati tutti viaggi on the road. E che viaggi!
L’idea di spostarsi, perlomeno in Europa, in auto o camper potrebbe essere vincente nel periodo estivo 2021, sia per i giovani alla ricerca di un po’ di vita che per le famiglie che non vogliono spendere troppo e restare in luoghi dove viaggiare è generalmente più semplice, sicuro e a portata di bambino.
Turismo di prossimità
Il mondo dei travel blogger ancora fatica a capire di cosa scrivere, visto che i viaggi sono molto difficili. Ebbene, durante l’estate e l’autunno 2020 uno degli argomenti che è andato per la maggiore è stato proprio il turismo di prossimità. La riscoperta di borghi, piccoli musei, castelli o luoghi misteriosi (in proposito vi consiglio la vera miniera d’oro che è il sito Atlas Obscura) che in pratica abbiamo dietro casa ma che per un motivo o per l’altro non abbiamo mai visitato.
Ammetto di non essere proprio un fan del turismo di prossimità ma, nonostante questo, anche io mi sono dato a questo tipo di viaggi in primavera e in autunno. Poi sono anche riuscito a piazzare in mezzo a questi viaggi un giro in Grecia (in merito ho fatto un po’ di post: cosa vedere ad Atene, cosa vedere nel Peloponneso e, quello che più piace, Peloponneso misterioso).
Data la situazione sono certo che anche nel 2021 il turismo di prossimità rimarrà e molto probabilmente aumenteranno le persone che vogliono riappropriarsi del passato della propria terra.
Esperienze, avventura e cultura
Sono sicuro che tutte le persone che andavano all’estero alla ricerca di qualcosa di culturalmente stimolante, e dovranno rimanere in Italia, non si arrenderanno e proveranno a rinvenire nell’italica penisola quello che tanto li affascinava all’estero. Per questo motivo i viaggi “esperienziali” (ho parlato in questo post delle esperienze di Airbnb) saranno un settore in espansione.
Certo è che il trend era presente anche prima del coronavirus ma adesso, a maggior ragione, troverà dei fan. Assaggiare vini con un sommelier, scoprire il centro storico con una guida professionale, assaggiare i piatti tipici di una città magari dopo averli preparati o sorseggiare un prosecco al tramonto con una splendida vista, magari chiacchierando della storia del luogo con un esperto, saranno esperienze ricercate da molti.
Nel trend delle esperienze bisogna poi mettere anche le “avventure“. Che is tratti di bungee jumping, canyoning, rafting, esplorazione di caverne, lanci con il paracadute, camminate lungo le vie dei pellegrini. Insomma, si va da chi cerca adrenalina a chi vuole semplicemente rilassarsi facendo qualcosa di diverso, qualcosa che esca da questa routine che comincia a starci sempre un po’ più stretta.
Nomadi digitali, viaggio e lavoro
C’è poi chi ha cominciato ad essere un nomade digitale, chi ci sta provando, chi sta sperimentando con lo smart working. Non c’è dubbio che il ritorno in ufficio non sarà per tutti e non sarà ai livelli pre pandemia. Magari si ritornerà per qualche giorno, magari non si ritornerà per nulla, magari si cambierà lavoro perché quello di prima non c’è più.
In tutti questi casi si aprono nuove possibilità, nuove possibilità date da una libertà che sembra un po’ strana e certamente inaspettata. Molti si chiedono che cosa possono fare, incerti sul futuro. Il mio consiglio è, se potete, lasciatevi andare. Se vi trovate bene a lavorare da casa fatelo, ma perché non pensare ad uno spazio di coworking o magari ad allungare una vacanza o un viaggio lasciando che parte della giornata sia dedicata al lavoro, che si svolge però in un luogo diverso dall’ufficio, magari dalla camera di un albergo, o in una casa affittata.
Chi può permetterselo approfitti di questa libertà che il destino gli ha donato, sono certo che ci saranno vantaggi anche dal punto di vista della produttività.
I precedenti tentativi di previsione
Il mondo del turismo soffre e sta soffrendo, in Italia e anche, forse soprattutto, all’estero, specie in paesi dove il sistema di welfare non si prende minimamente in carico delle difficoltà delle persone.
Mi viene in mente, a proposito, tutto l’indotto che in un paese povero come la Cambogia ruota attorno ad Angkor Wat. Cosa ne sarà stato di tutte quelle persone che sopravvivevano a stento in tempi di folle sterminate di turisti?
Non lo so. Certo il periodo in cui si cerca di tornare alla normalità, dopo una sbornia colossale, è il periodo in cui ci sente peggio. Una volta passato il dopo sbronza bisogna vedere che cosa è la nuova normalità.
Per dovere di cronaca aggiungo che Nel lontano maggio 2020 avevo fatto un articolo sui viaggi nel 2020. Devo dire che è invecchiato male, speriamo che questo articolo invecchi meglio 🙂
Come viaggeremo nel 2021. Conclusioni
Valgono le stesse indicazioni che ho sempre dato a coloro che me le hanno chieste in questo periodo. Viaggiate. Per quanto possibile, per quanto permesso dalle vostre finanze e dal vostro lavoro, viaggiate. Continuate a esplorare, a cercare cose nuove e fare nuove esperienze.
In questo periodo difficile farà bene a voi e farà bene anche alle persone che con il turismo ci vivono. In attesa, ovviamente, di andare là dove i nostri sogni ci portano.
Il post su come viaggeremo nel 2021 è finito. Alleluja! Vi lascio un po’ di link se avete ancora volgia di leggere (e se potete viaggiare):
Laos, il tempio di Wat Phu Champasak
Thailandia, il parco nazionale di Khao Yai, i templi di Phanom Rung e Maung Tan e la bella città di Ubon Ratchatani
Io ci andrò ancora a fare un weekend in una capitale europea, appena possibile. Forse no saremo in molti ma non vedo l’ora.
Ciao Axxx89. Certo, ti confesso che anche io vorrei farlo. In generale però, almeno in questo 2021, non ci saranno tante persone che lo faranno, almeno non tante quante qualche anno addietro.